“Vi crediamo, stiamo al vostro fianco e vi supportiamo”, dicono i dipendenti Ubisoft rivolgendosi ai loro colleghi di Blizzard, “abbiamo bisogno di cambiamenti veri in tutta l’industria”.
Questo è, a grandi linee, il contenuto della lettera aperta firmata da quasi 500 lavoratori della nota casa ideatrice di Assassin’s Creed. La lettera è stata pubblicata ieri pomeriggio dopo gli ultimi sviluppi dello scandalo che da una settimana sta attanagliando Activision Blizzard.
I lavoratori Ubisoft chiedono cambiamenti sistemici e duraturi
Activision Blizzard non se la sta passando troppo bene in questi giorni, e a ragion veduta potrebbe dire qualcuno, visto il calibro delle accuse rivolte al suo pannello di rappresentanti.
Per farla breve, il problema si origina da una causa legale presentata martedì 20 luglio allo stato della California. In essa si denunciano terribili condizioni di lavoro e si citano numerosi casi di molestie sessuali nei confronti di dipendenti donne, a seguito delle quali una si sarebbe tragicamente suicidata.
La prima risposta dei rappresentati di è stata divisiva, ha antagonizzato ulteriormente i propri dipendenti e prodotto un’infiammata lettera di condanna da parte degli stessi (che ha raccolto più di 2500 firme in 48 ore), uno sciopero generale e un crollo delle azioni dell’azienda del 6%, oltre che numerose manifestazioni di sfiducia di da community, testate giornalistiche e persino altri publisher.
Come successo ai developer di WoW, anche Ubisoft ha avuto il suo proprio scandalo per molestie sessuali, culminato con una denuncia formale verso la società presentata al tribunale francese di Bobigny, e il caso stesso non è che l’ultimo capitolo di una serie di altre denunce e scandali provenienti da ogni dove nell’industria negli ultimi anni.
Ora i lavoratori della casa di Montreal si sono fatti avanti e pubblicato una lettera aperta che ha raggiunto per il momento quasi 500 firme. I firmatari manifestano nel testo completa solidarietà ai/alle dipendenti di Activision Blizzard e applaudono la denuncia del DFEH, ma non si limitano a questo: essi chiedono un cambiamento importante che influisca sulla struttura dell’intera industria.
“E’ chiaro, dalla frequenza di questi report, che c’è una cultura di comportamenti abusivi diffusa e profondamente radicata all’interno dell’industria. Non dovrebbe più sorprendere nessuno (siano essi dipendenti, responsabili, giornalisti o fan) che questi deprecabili atti si stiano verificando. […] L’unico modo per risolvere qualcosa di così radicato è rimuovendo i pilastri che sono complici di quel qualcosa.”
“A questo proposito” continua il testo, “proponiamo che Activision Blizzard, Ubisoft e altri publisher e developer di primo piano collaborino e concordino su un insieme di regole e processi per la gestione dei delle testimonianze di queste offese. Questa cooperazione deve coinvolgere fortemente i dipendenti che non si trovano in posizioni di amministrazione, e deve coinvolgere i rappresentanti dei sindacati.”
Il testo integrale della lettera è disponibile di seguito in lingua originale.
Here's the letter in full. It doesn't just stand with AB workers, doesn't just criticize Ubisoft bosses. It calls for industry-wide action and change, with publishers and developers getting involved. pic.twitter.com/WMNmRHjrq0
— Stephen Totilo (@stephentotilo) July 28, 2021