Benvenuto, caro lettore, nel consueto angolo delle recensioni, anche se in questo caso parliamo di una vera e propria anteprima. Oggi ti voglio portare alla scoperta delle misteriose e leggendarie terre norrene, in un viaggio mistico che ci porterà dal periodo celtico fino a quello medievale tra miti, dei, azione e musiche folkloristiche, il tutto unito da un gameplay in stile RPG che segue le impronte di ben più grandi capitoli del genere quali Diablo e Dragon Age.
Oggi caro lettore andremo a dare un’occhiata ravvicinata a The Waylanders, titolo sviluppato dal piccolo studio indipendente spagnolo Gato Studio, creatore di alcune piccole perle del mercato indie come Ar-k e Bullshot.
The Waylanders: quando la mitologia norrena incontra lo stile di ruolo
Ci troviamo nell’affascinante epoca vichinga, immersi in un panorama stellato circondato dal mare, il nostro viaggio inizia sulle placide acque del mare mentre le vele si dispiegano pigramente, ascolteremo le parole di un saggio ma dispotico generale. Gli animi sono in fermento perché uno tra i più importanti eventi della storia sta per avere i suoi natali: il “Tuatha de Danaan“, ovvero un mistico incontro tra i più valorosi guerrieri nordici e i propri amati Dei, un sacro momento di celebrazione e illuminazione che decide le sorti del futuro delle terre del nord.
Un evento drammatico finirà con il rovinarci i piani, quando scopriremo che le terre sacre sono state profanate dalla corruzione e dalla magia nera, finendo per gettare nel caos l’intera popolazione. Così inizieremo la nostra avventura in The Waylanders! Vestiremo i panni di un coraggioso guerriero che dovrà fare i conti con il proprio destino, compiendo gesta eroiche e stringendo importanti alleanze, dovremo decidere le sorti della nostra popolazione.
Con questo affascinante plot ci accingeremo a iniziare le avventure di The Waylanders. Un gioco ricco di fascino e che abbraccia un solido gameplay RPG classico, che (a mio personale avviso) si gusta maggiormente giocando rigorosamente con mouse e tastiera.
Nonostante l’impronta puramente classica il gameplay riesce a tenere alta l’attenzione del giocatore con una buona e massiccia dose di action. Spesso dovremo fare i conti con dinamiche classiche dei giochi ruolo quali i potenziamenti delle statistiche, la gestione dei vari items e dell’intero inventario; nelle fasi più pure action saremo chiamati a frenetiche “battaglie” a colpi di click di mouse e abilità.
Una nota di merito va al team di sviluppo che ha deciso di inserire nei combattimenti una dinamica di “squadra”, potendo così contare su una componente sì frenetica, ma caratterizzata anche da elementi presi dal genere della strategia in tempo reale. Sarà interessante infatti “passare” da un componente del gruppo all’altro in base al nemico che ci troveremo di fronte, potendo così sfruttare appieno le qualità e le abilità di ogni singolo compagno di squadra.
Parlando sempre del gameplay, non si può non trattare il modo in cui si fonde alla componente narrativa. Una storia a dir poco superba che viene valorizzata da un’interessante meccanica di dialoghi basati su scelte di risposta multiple, in base a quello che decideremo la storia volgerà in un modo o in un altro. Quest’impatto che si può avere sulla trama dona estrema profondità e rigiocabilità al titolo, dotandolo di centinaia di interessanti sfaccettature.
Per non parlare poi dell’eccelsa colonna sonora composta dal celebre Inon Zur, vincitore di un Emmy e tre volte candidato ai BAFTA, che ha prestato le sue doti per comporre le musiche del più famoso e acclamato Fallout.
Parlando invece del comparto grafico, The Waylanders, si presenta molto fumettoso, quasi in stile cartoon, mostrando una palette di colori sgargianti che vanno da quelli più caldi e morbidi fino a quelli più freddi e glaciali, rappresentando davvero bene le situazioni e le ambientazioni sia esterne che interne. Una scelta dello stile grafico che all’inizio quasi stentavo ad accettare, ma che poi ha donato al titolo un’aurea fiabesca, facendomi credere alle volte di stare ascoltando un’interessante fiaba interattiva basata sulle storie e le civiltà norrene.
In conclusione, The Waylanders si presenta in tutti gli aspetti come un interessantissimo titolo, dal design accattivante e una storia a dir poco affascinante e coinvolgente, presentando un gameplay dallo stampo classico, ma con interessanti scelte di meccaniche tecniche che lo rendono quasi unico nel suo genere. Un ottimo lavoro da parte degli sviluppatori, mi auguro però che venga inserita la lingua italiana: allo stato attuale questo si presenta ostico e non percepibile a chi, suo malgrado, non mastica molto bene l’inglese, andando di conseguenza a sminuire la grandiosa bellezza di questo titolo e la visibilità del grande pubblico. Ti ricordo che se fossi interessato a dare un’occhiata a questa piccola perla, la trovi in accesso anticipato sullo Steam Store, Scholl!