Quello che era un progetto iniziato per gioco è diventato un vero e proprio remake per due dei giochi più brutti della saga di Zelda. Naturalmente sto parlando di Link: The Faces of Evil e Zelda: The Wand of Gamelon, usciti negli anni ’90 per Philips CD-i.
Entrambi i titoli furono sviluppato da Animation Magic e pubblicati da Philips Interactive, per la propria console, nel 1993. Pur essendo in qualche modo basati sull’amata serie Nintendo, per molti appassionati si tratta dei peggiori capitoli del franchise; per lo più vengono ignorati dalla massa, e sinceramente sono d’accordo con il giudizio complessivo.
Si tratta di giochi da affrontare per lo più tramite filmati interattivi, con uno stile cartoonesco terribile che rende irriconoscibili i personaggi che si muovono attraverso una storia insulsa; tuttavia, uno sviluppatore dilettante ha voluto riportartli in vita con un remake.
Il suo nome, almeno su Twitter, è Dopplyed era convinto che Link: The Faces of Evil e Zelda: The Wand of Gamelon fossero ottimi giochi per imparare il funzionamento di Game Maker. Lo sviluppo ha richiesto ben 4 anni, ma ora i titoli sono completi.
Lo sviluppatore ha anche risposto ad alcune FAQ, principalmente per chiarire come mai ha deciso di portare avanti questo progetto.
La risposta è stata: “Ho voluto mettermi alla prova dimostrando che potevo creare un gioco. Tutto è iniziato come uno scherzo tra amici, ma volevo vedere se riuscissi a farcela. Mi sono cimentato nello sviluppo di giochi per un po’di tempo, senza riuscire mai a finire qualcosa. Questa era la mia occasione per portare a termine un progetto. Col passare del tempo, le versioni rimasterizzate di questi famosi titoli sono diventate qualcosa che volevo anche per me stesso.”
Queste due remasterd includono modalità widescreen,
Ovviamente, qualora decidessi di giocarli, non aspettarti nulla di stupefacente: in fondo i giochi sempre quelli sono, nonostante alcune migliorie necessarie.
Sempre Dopply dichiara: “Queste nuove versioni li migliorano, secondo me. I giochi hanno una reputazione terribile, eccezion fatta che per le cutscene esilaranti, ma come giochi, se utilizzi uno schema di controlli meno che terribile e in generale delle performance decenti, possono andar bene. Come esperto di giochi strani e brutti, ne ho sicuramente giocati di peggiori”.
Inoltre, lo sviluppatore ritiene che alcuni elementi degli originali siano interessanti:
“Penso anche che alcuni elementi del design siano belli, e che la musica è fantastica. Sono elettrizzato al pensiero che la gente possa sentire per la prima volta una colonna sonora eccellente”.
Il fatto che qualcuno abbia impiegato tempo e notevoli sforzi per migliorare questi giochi è sicuramente stupefacente, ma non è un unicum nel mondo dei videogiochi. Sicuramente in definitive è un’operazione che farà piacere a quella parte della community di Zelda dedita a preservare la storia della saga, anche nei suoi momenti più bui.