Unbound: Worlds Apart è un videogioco platform sullo stile metroidvania, sviluppato da Alien Pixel Studios. Questo videogioco, che ricordo essere un titolo indipendente, unisce in modo accattivante una formula metroidvania ad una sequenza ricchissima di elementi platform, alcuni anche abbastanza ostici.
Prima di addentrarci in questa nuova recensione, mi preme consigliarti la lettura di questo nostro articolo che tratta di un gioco strettamente ispirato alla serie Castlevania dal titolo Infernax, e di cui a breve troverai anche una recensione sul nostro sito.
Unbound: Worlds Apart
Inizio col volerti riportare tutti gli elementi che vengono riportati attraverso i vari shop online riguardo il gioco, poiché ritengo sia importante anche contestualizzare ogni singolo elemento descritto.
Unbound: Worlds Apart è una vera sfida! Si tratta di un platform atmosferico ed ambientato in un universo dove tutti i mondi sono collegati da portali.
Ti ritroverai nei panni di Soli, un piccolo mago col potere di aprire portali e di controllare le proprietà uniche di ogni mondo, come l’inversione della gravità, la manipolazione del tempo, la super forza e molto altro.
Sfruttando queste abilità, Soli dovrà viaggiare attraverso mondi misteriosi e pericolosi, ognuno ricco di segreti e sfide.
Dovrai utilizzare attentamente ogni abilità di Soli, per combattere e sconfiggere un male spietato intento a distruggere il tuo mondo, scoprendo anche la verità scioccante dietro la sua caduta.
I tuoi riflessi, la tua velocità e tempi di risposta saranno messi alla prova in Unbound: Worlds Apart. Potrai esplorare vasti mondi pieni di segreti ben nascosti e di abilità da sbloccare che ti permetteranno di espandere ancora di più la mappa a mano a mano che vai avanti.
Lungo la strada incontrerai e parlerai con molti personaggi bizzarri, meravigliosi e diabolici, ognuno caratterizzato da ricche storie di fondo. Completando le loro missioni o ascoltando le loro storie di speranza e sofferenza, scoprirai molto riguardo ai mondi appartenenti al vasto universo di Unbound e ai portali che li collegano.
Caratteristiche del gioco:
- 10 portali diversi con meccanismi unici
Grafica atmosferica e dinamica, digitalmente disegnata a mano
Platforming dai riflessi rapidi con tante abilità da sbloccare
Puzzle, trappole, mostri e boss che sono una vera sfida!
Una narrazione ricca di storie, mondi e ambientazioni e un vasto cast di PNG
Tanti segreti, missioni e collezionabili nascosti e tutti da scopririre
Questo è quanto ci viene elencato nella descrizione del gioco, non c’è che dire, una descrizione dettagliata che mette in risalto ogni singola caratteristica di questo videogioco. Ma è giunto in momento di metterci mano e parlare del mio personale giocato, questo Unbound: Worlds Apart sarà davvero come è stato descritto?
Un maghetto di tutto rispetto
Quando si parla di videogiochi indipendenti, spesso si pensa subito a titoli sviluppati in pixel art. Videogiochi che così facendo “limano” le risorse nel comparto artistico e tecnico, focalizzandosi sulla trama e sul gioco. Fortunatamente non è il caso di questo videogioco.
E’ difficile esternare cos’ho provato entrando nel mondo di Unbound: Worlds Apart, un mondo dove se da un lato è la componente platform a farla da padrone, dall’altro non è detto che ci troveremo sempre ad affrontare il gioco utilizzando le stesse meccaniche.
Esplorando diverse zone della mappa infatti, Soli avrà la necessità di utilizzare un potere diverso per superare gli ostacoli. Se inizialmente dovrà soltanto aprire un portale utile a rivelare elementi necessari ad avanzare nell’avventura, più avanti le cose si faranno ben più ardue.
Un medesimo potere potrebbe persino attivarsi quando sei immobile, e scomparire pian piano (restringendo il campo) al tuo movimento. E’ quindi pressoché imperativo avere una buona manualità ed un ottimo tempismo in questo Unbound: Worlds Apart.
Purtroppo a volte può risultare eccessivamente articolato e complesso in alcuni frangenti, difficili da superare. Sotto questo aspetto ricorda molto la difficoltà dei vecchi videogiochi Disney anni ’90, come il Re Leone o Aladdin.
La componente tecnica
Volgendo lo sguardo per ciò che concerne la compente tecnica, siamo davanti ad un titolo che offre molto, visivamente parlando, al videogiocatore. Ogni sfondo dei livelli è curato nei più piccoli particolari, e si unisce alla perfezione con il mondo che stiamo esplorando.
Non dimentichiamoci che siamo pur sempre davanti ad un platform 2D, ma che fa della componente artistica e grafica il suo vanto più grande. Io stesso davanti al primo avvio sono rimasto sbalordito dall’impatto grafico di questo videogioco.
Frame rate solido (forse giusto un po’ “legnoso” nel filmato introduttivo), e colonne sonore che emozionano il videogiocatore e lo fanno sentire parte integrante della storia. Purtroppo qualche nota dolente c’è, l’assenza di un qualsiasi doppiaggio audio (neanche simulato da dei versi) e la ripetitività della colonna sonora, che a lungo andare potrebbe risultare soporifera.
Ma non preoccuparti, sono presenti anche dei sottotitoli in italiano, quantomeno per facilitarti il compito di comprendere ciò che accadrà intorno a te. Sotto l’aspetto tecnico c’è ben poco da recriminale a questo Unbound: Worlds Apart.
Il gameplay
Forse qui abbiamo qualcosina in più su cui discutere, lo ammetto. Il gioco non è così vasto e variegato come si potrebbe pensare, mi spiego meglio:
Ogni completamento di un mondo si riassumerà in un “trova dei cristalli per attivare una porta o un congegno”, e per portare a termine il compito il videogioco ti metterà in condizione di utilizzare una determinata abilità.
In determinati punti del gioco dovrai, saltare, attivare un potere per far diventare “piattaforma” una sfera di fuoco, poi risaltare, disattivare il potere e attivarlo una seconda volta, questo affinché la sfera di fuoco possa avanzare e tu possa risaltarci sopra in forma di piattaforma.
Difficile da comprendere? Te lo spiego così: X, L1, X, X, L1, L1. Questa sequenza di tasti moltiplicata per un numero sufficiente di volte, affinché possa venirti voglia di prendere il controller e sbatterlo contro un muro. E credimi, di momenti così ne vivrai parecchi.
Il gioco scorrerà abbastanza fluido, consentendoti di sbloccare di volta il volta qualche upgrade, come il doppio salto o lo scatto. Abilità necessarie per renderti agevole il passaggio verso un mondo che, senza quelle abilità, non avresti potuto raggiungere.
Verso le ultime fasi finali però, il videogioco ti metterà in seria difficoltà, proponendoti di effettuare una sequenza di azioni alla pressione di una relativa sequenza di tasti, e non sempre riuscirai a trovare il tempismo giusto nei primi tentativi, tutt’altro.
Sono presenti anche delle piccole boss fight, tutte facilmente superabili con una buona dose di ingegno. Tranne nelle fasi finali, li l’ingegno servirà a poco in quanto dovrai semplicemente essere veloce ed avere un buon tempismo, per non essere ucciso dai colpi del nemico.
Altra nota dolente, ahimè, è la durata del titolo, che si assesta intorno alle 4 ore se giocato normalmente. Nel caso tu volessi trovare tutti i segreti e completarlo al 100%, la durata potrebbe raddoppiare.
Non esattamente un brutto gioco, ripetitivo nel gameplay ed a tratti frustrante in alcuni frangenti, ma nel suo piccolo è una piccola opera d’arte che, se hai un po’ di pazienza, ti consiglio di recuperare, anche visto l’esiguo prezzo.