UnderMine è un titol0 apparentemente non troppo ambizioso, che si inserisce in solide basi, tentando però di proporre qualcosa di nuovo. Per essere precisi, parliamo di un roguelite che prende evidente ispirazione da The Binding of Isaac, proponendo una versione più semplice del classico gameplay della serie e una difficoltà generale molto più bassa. Quindi, vale la pena indossare il casco da minatore e impugnare il piccone?
Un pretesto per buttarsi in miniera
La storia di UnderMine è un mero pretesto per buttarsi nei meandri più bui della miniera che dà il nome al titolo. Molto semplicemente, impersoneremo vari minatori (alla morte di uno, si passa subito all’altro/a) chiamati a risolvere il problema dei crescenti sismi che hanno ineressato la miniera stessa.
Dopo aver avviato il gioco la prima volta, un mago ci chiamerà al suo cospetto, chiedendoci proprio di indagare sulla causa dei terremoti e di cercare di risolvere la situazione. Tutto qui. Trattandosi di un rogulite, UnderMine non ha bisogno di una storia degna di nota ma, purtroppo, va sottolineato come il titolo manchi di personalità rispetto ad altri congeneri, che invece sono subito riconoscibili per caratteristiche estetiche specifiche.
Scendendo nella miniera, poi, incontreremo altri personaggi con i quali potremo interagire, in modo simile a quanto visto in Crown Trick. A differenza della grande caratterizzazione vista in quest’ultimo, però, qui avremo dei dialoghi poco memorabili.
Piccone e reliquie magiche
Il gameplay di UnderMine è sicuramente il piatto forte del titolo, nonché il vero e unico motivo per cui ponderarne l’acquisto. Come accade spesso nel genere, la struttura di gioco ruota attorno a un classico loop di morti: ci si avventura in un dungeon generato casualmente, si recupera oro, si muore, si spende l’oro guadagnato per potenziare il nostro personaggio e sbloccare nuove abilità. In questa classica ruota, chiaramente, dovremo anche diventare più bravi a giocare, in modo da spingersi sempre più in profondità nelle miniere.
I dungeon sono strutturati in modo simile a quanto visto con The Binding of Isaac. Abbiamo quindi una serie di stanze diverse tra loro, all’interno delle quali troviamo combattimenti, oggetti, forzieri e trappole. Ogni stanza riempie un’intera schermata ed è separata dalle altre. Inoltre, non essendoci corridoi, tutta l’azione si svolge nelle singole aree.
In soldoni, questo vuol dire che ogni stanza è un’area isolata, che non interagisce con le altre.
Nella maggir parte dei casi, le stanze ospitano dei mostri da combattere. Purtroppo,però, i combattimenti non sono poco vari e i mostri sono davvero pochi. Allo stesso modo, le arene sono troppo simili tra loro e poche volte hanno degli ostacoli ambientali degni di nota. A questo si aggiunge un sistema di combattimento davvero troppo basilare.
Il nostro minatore potrà attaccare a distanza ravvicinata, lanciare il piccone come fosse un boomerang e saltare per schivare gli attacchi. Purtroppo, però, non troviamo altro. Le combo con il piccone sono veloci e non si viene puniti per lo spamming di attacchi e, allo stesso modo, il salto/schivata può essere utilizzato senza alcun limite di sorta e con poco ritardo tra le varie volte.
A questo si aggiungono nemici dai comportamenti prevedibili che, soprattutto nei primi piani della miniera, si limitano a pattern davvero troppo semplici. Di conseguenza, spesso, gli scontri si riducono a picconate alternate da salti, seguiti da altre picconate o da lanci. A Queste basi si sommano le reliquie trovate nel corso delle varie esplorazioni, che almeno tentano di offrire un pizzico di varietà extra.
Queste sono rintracciabili nei dungeon e verranno perse alla morte. Durante la run in corso, però, offrono degli effetti utili, come aumentare l’ampiezza degli attacchi, elettrizzare i nemici e così via. L’idea prende chiaramente ispirazione da The Binding of Isaac, dove si possono trovare oggetti che modificano drasticamente le prestazioni in combattimento.
Il problema di UnderMine, però, sta tutto nella varietà. Queste reliquie aggiungono troppo poco al gameplay, e i loro effetti non sempre sono determinanti. Inoltre, prima che il gioco inizi a brillare davvero, è necessario sbloccare alcune reliquie presso l’HUD. Una scelta infelice, che rende la progressione delle prime fasi lenta e inutilmente noiosa. Sarebbe stato molto meglio trovare casualmente una tra le tante reliquie disponibili, in modo da aggiungere molta più varietà ai dungeon.
In ogni caso, oltre alle arene i dungeon ospitano stanze di ogni tipo, che contengono gli altari delle suddette reliquie, oro o tesori, personaggi con cui interagire e persino trappole. Il layout di ogni miniera cambia sempre e di conseguenza è difficile trovare due dungeon vagamente simili.
Inoltre, i dungeon ospitano anche diverse stanze opzionali, raggiungibili solo possedendo bombe, chiavi oppure soddisfacendo determinate condizioni. Anche in questo caso abbiamo un ottimo lavoro, ma fin troppo derivativo.
Rogue-lite
UnderMine, come già accennato, propone anche una progressione tipica dei roguelite di questo tipo. Nelle miniere è possibile raccogliere oro e gemme, che possono essere utilizzate per potenziamenti vari, i quali permettono di migliorare le statistiche (attacco, salute, portata del lancio, ecc), oppure per sbloccare reliquie (che poi verranno trovate nei vari dungeon casualmente) o altri oggetti utili e permanenti che verranno “ereditati” tra le varie partite, creando un senso di progressione.
A ogni morte, infatti, impersoneremo un nuovo minatore, con caratteristiche estetiche diverse. Anche in questo caso, sarebbe stato bello vedere dei cambiamenti degni di nota anche nel lato gameplay, in modo simile a quanto accade con Rogue Legacy.
Nel complesso, UnderMine non è un brutto roguelite, anzi, parliamo di un gioco rifinito e curato. Tuttavia, il gameplay generale è ancora acerbo, e necessita di essere migliorato per rendere ogni partita più varia. Lo sblocco delle reliquie può essere velocizzato o rimosso e il sistema di combattimento può essere migliorato con l’aggiunta di una schivata o con altre abilità attive. Partiamo quindi da basi solidissime, che con qualche aggiornamento possono portare a un’esperienza molto più profonda.
Una splendida pixel art
Il comparto tecnico di UnderMine è davvero ottimo, dato che vanta personaggi e ambienti molto dettagliati e ben animati, e una sensazione generale sempre piacevole. Inoltre, vediamo anche alcuni piccoli dettagli interessanti, come le stanze che diventano buie dopo aver rotto le lanterne, o il fuoco che resta sul terreno dopo le esplosioni.
Il comparto artistico del gioco è molto buono, visto lo stile riconoscibile e l’idea originale di ambientare tutto in una miniera.
Infine, il comparto sonoro fa il suo lavoro dignitosamente, con buoni effetti visivi e con musiche tutto sommato orecchiabili.