Sviluppato da Vanillaware e pubblicato da Atlus in sinergia con SEGA, Unicorn Overlord è un gioco di ruolo strategico con combattimenti automatici e fortemente incentrato sulla personalizzazione delle varie squadre (di cui abbiamo già una guida per iniziare), senza contare un’intrigante sistema d’esplorazione e un cast vasto e tutto a tema fantasy medievale. Noi abbiamo vissuto l’ultima epopea targata Vanillaware su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione.
Unicorn Overlord: di un tradimento e di un male da sradicare
Dopo quel capolavoro narrativo denominato 13 Sentinels, dove l’intreccio delle storie viaggiava su diversi binari narrativi con risvolti imprevedibili, Vanillaware abbandona la complessità tipica da visual novel, per adagiarsi su un percorso più lineare ma altrettanto vasto. Certo, è una trama dal sapore più familiare ma non per questo scontata o prevedibile.
Se l’inizio di Unicorn Overlord può sembrare scontato e prevedibile, le sottotrame e soprattutto l’evoluzione, lenta ma inesorabile delle vicende, riesce a regalare non poche sorprese confermando la bravura degli sviluppatori anche nel saper raccontare storie, disseminando piccoli indizi e sapendosi plasmare a seconda del registro del genere trattato.
Nel caso di Unicorn Overlord, infatti, è un’epopea medievaleggiante a tema fantasy con cavalieri, streghe, grifoni, razze simil furry e tanto altro. Il tutto perfettamente amalgamato a formare un vasto mosaico di trame. Perché Unicorn Overlord è forte nella sua varietà e immensità che, allo stesso tempo, ne è anche punto debole.
Il motivo è semplice: con tanti personaggi e tante trame, è inevitabile che non tutte abbiano il giusto spazio per evolvere o per emozionare. E infatti alcuni personaggi splendono da subito, altri impiegano del tempo mentre alcuni, in minor numero per fortuna, non riescono proprio ad attecchire risultando o troppo caricaturali o troppo di sfondo e anonimi.
Ma procediamo con ordine, noi siamo a Fevrith e la storia di Unicorn Overlord inizia mostrando il giovane protagonista e la sua relativa fuga/salvezza da un tradimento cocente e brutale. Valmore, uno dei più fidati nonché premiati generali di Cornia (nazione di cui Alain, il protagonista, è principe) tradisce la sua regina, Ilenia, e guida un’irrefrenabile quanto prepotente e sanguinosa ascesa al potere.
Nei suoi ultimi attimi, la regina decide di lasciare il figlio al suo cavaliere più fidato, tale Josef, e ritrovandosi a fungere da esca per il malvagio generale in un ultimo e disperato scontro che funge anche da introduzione al vasto ed esaustivo tutorial. Cornia e il suo regno, cade sotto la distruzione inesorabile del generale che impone in quelle terre il suo aspro dominio sotto le vestigia dell’impero Zenoiran.
Passano gli anni e il dominio oscuro e spietato dell’Impero, come da classici, si espande a dismisura, estendendo radici oscure in ogni reame. Tutti gli eserciti e rispettivi regni cadono dinanzi a Valmore. Questi diventa sovrano di tutto. O quasi. Alain e Josef, infatti, sono rintanati su una piccola isola, una delle poche aree dove le oscure brame dell’Imperatore non sono ancora arrivate.
Ma il suo esercito avanzata, esplora e continua a devastare ogni anfratto del creato. Si tratta quindi di una banale questione di tempo. E Alain ne è consapevole ed è così che prende vita, lentamente ma in modo coerente, l’Esercito di Liberazione. Composto da amici d’infanzia e fedelissimi alla regina, tale esercito, con Alain a capo, è destinato tanto a crescere quanto a rivoluzionare l’andamento della storia.
Non sorprende quindi il ritrovarsi dinanzi a una trama come tante altre: il rovesciamento di un impero apparentemente impossibile da affrontare e, allo stesso tempo, una storia di vendetta e rivalsa verso un dolore che ha segnato l’infanzia di un principe. Ed è proprio Alain ad avere un peso morale non indifferente grazie a un sistema morale di scelte rapido e pratico, decisamente meno verboso e complesso di altri congeneri.
Banalmente, si tratta di decidere la sorte di determinati personaggi che, a seguito delle nostre decisioni, potrebbero poi unirsi o meno al nostro Esercito. A tal proposito, il cast di personaggi è tanto vasto quanto variegato, contando oltre cinquanta personaggi appartenenti a molteplici classi (dalla strega al cavaliere al ladro, ecc.) e con alcune chicche anche di “razza”.
Ancora una volta, la complessità narrativa non è sconvolgente ma il tutto è discretamente curato fin nei minimi dettagli. Basti pensare a un archivio in costante aggiornamento in cui potrai approfondire la lore legata al passato di ogni singolo personaggio di rilievo (con relativa sorte post-scelta del protagonista), agli eventi del passato e in corso, alle ambientazioni e a tanto altro.
Il sistema di concatenazione degli argomenti ricorda un po’ Final Fantasy XVI (qui la nostra recensione) seppur non sia possibile consultarlo mentre si svolgono gli eventi. Rimane comunque un archivio corposo, non eccessivamente verboso ma ben dettagliato e che va a mostrare un mondo inedito coerente ed estremamente gradevole da conoscere e approfondire.
Il piacere di una buona strategia
Inutile girarci intorno, Unicorn Overlord vince tutto grazie al gameplay che ti ammalia e non ti molla più. Se la narrazione, infatti, non sorprende nell’immediato, il gameplay si mostra da subito accattivante, originale e immediato (soprattutto per chi è pratico del genere). Il tutto, nonostante una serie di statistiche da tener d’occhio e al dovere, da bravo comandante, di dover giostrare ogni singola truppa e ogni singolo movimento su mappa. Ma procediamo un passo alla volta.
In combattimento, potrai muovere il cursore per selezionare le unità alleate e dar loro i vari comandi, tra cui quello di movimento all’interno della relativa area di gioco. Ogni combattimento si svolgerà in tempo reale (con tanto di limite di tempo sempre visibile in alto) e per trionfare, dovrai rispettare le relative condizioni (come eliminare il comandante nemico).
Le nostre unità, precedentemente formate e personalizzate (lo approfondiremo tra poco) possono essere schierate da qualsiasi nostra base, identificate dalla bandiera blu. Schierare un’unità costa un punto valore (PV) che potrai sempre tener d’occhio grazie all’indicatore orizzontale presente in alto sullo schermo. Tali punti, possono essere ripristinati sconfiggendo i nemici oppure conquistando/liberando le cittadine, gli avamposti e le fortezze.
Nel momento in cui un’unità alleata si scontra con una nemica, apparirà il menù di battaglia e il tempo andrà a fermarsi. Con questo menù, potrai organizzare la truppa coinvolta nello scontro, vedendo i suoi dettagli e quelli dei nemici oltre a poter intervenire per le ultime modifiche pre-scontro. Una volta avviata la battaglia, il tutto avverrà automaticamente.
Lo scontro animato, infatti, non richiede e non concede alcun intervento all’utente procedendo seguendo un regolamento interno ben preciso e che dà priorità a chi possiede l’iniziativa. Il combattente di turno si ritrova così a eseguire una delle sue abilità attive, consumando punti azione (PA). Lo scontro continuerà finché tutti i combattenti non avranno finito i rispettivi PA (almeno che una delle due truppe non viene eliminata prima).
Ma non finisce qui, ogni combattente può avere anche delle abilità passive (che consumano i Punti Passivi, in breve PP) che si attivano sempre automaticamente al soddisfacimento di determinate condizioni. Un esempio è l’abilità passiva di Alain “Guardia Nobile” che si attiva quando il principe viene attaccato, portandolo a difendersi e attutire così i danni.
Durante queste fasi, puoi tenere d’occhio il “registro battaglia” che mostra l’elenco delle abilità utilizzate finora nello scontro offrendo un’ottima panoramica strategica per future modifiche e interventi mirati sui singoli guerrieri o sul gruppo stesso.
Se nessuna unità viene totalmente distrutta, la formazione con la percentuale più bassa di punti salute (in breve PS) viene dichiarata come perdente. La sconfitta comporta uno stato di attesa e un respingimento fisico dell’unità (viene letteralmente spinta un pochino più lontano del punto raggiunto o che stava difendendo). Lo stato di attesa costringe l’unità sconfitta a un periodo totale di fermo in cui non potrà svolgere alcuna azione.
Prima abbiamo citato l’iniziativa nelle battaglie ebbene, tale valore perde d’efficacia in caso di “primo colpo”. Questo consiste nell’ingaggiare l’unità avversaria in anticipo. Tale azione, andrà a bypassare il valore d’iniziativa, garantendoci di agire per primi (occhio che vale anche per i nemici).
Durante le battaglie, ti capiterà di trovare più di un forte/città/avamposto da poter liberare (basta liberarle dai nemici e posizionare una propria unità). La gestione di questi luoghi è essenziale in quanto va a riempire i Punti Valore oltre a influire positivamente nel risultato finale di compimento della missione. Inoltre, ogni nuovo avamposto liberato, diventa un punto da cui poter schierare le nostre unità.
Ma come si sposta nella mappa durante un combattimento? Ebbene, siamo potenzialmente liberi di spostare le nostre unità dove preferiamo, ricordandoci di non lasciare le retrovie scoperte in quanto l’avversario, soprattutto nelle fasi avanzate, saprà regalarci piacevoli sorprese (come truppe di soccorso o comparse di unità extra nei pressi delle nostre basi principali).
Da tenere poi a mente che le unità hanno diversi valori di mobilità (determinata dalla mobilità dei singoli membri che la caratterizza). Più è alto questo valore, più veloce sarà il loro movimento nel livello di battaglia. Inoltre, Unicorn Overlord ci permette anche di selezionare comodamente più unità in modo da farle muovere insieme lungo uno stesso percorso (evitando di dare manualmente lo stesso comando più volte).
Se due o più unità alleate si trovano vicine, possiamo scambiare comodamente con i tasti dorsali e scegliendo comodamente a quale team far affrontare lo scontro. Il tutto sarà ancor più facile da decidere grazie alla predizione dei danni che, in stile simile ad altri titoli del genere, ci anticipa i danni che faremo e incasseremo con tanto di ipotetica morte. Ovviamente, tale predizione cambierà se cambi unità.
Se i punti salute di un un membro di una unità calano a 0, potrai comunque intervenire con abilità o oggetti in grado di curare o resuscitare. Se tutti i membri di una formazione vengono messi KO, l’unità si ritira. Per le abilità (in questo caso parliamo di Abilità Valore), invece, sono azioni che potrei comodamente usare prima dell’ingaggio di una battaglia, nel menù azione (lo stesso dove trovi il comando di movimento) e che, consumando punti valore, permettono di eseguire azioni extra come curare o resuscitare un’unità oppure attaccare a distanza o in modo ravvicinato uno o più gruppi nemici.
Esistono anche abilità utili per abbattere comodamente ripari avversari o barricate di vario genere così come altre azioni che possono fornire bonus sia per il combattimento che per il movimento in mappa (ad esempio velocizzando un’unità). Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta e noi suggeriamo calorosamente di pianificare l’utilizzo dei punti valore.
Come potrai immaginare, il titolo ha un ciclo d’azione interno che alla lunga potrebbe risultare ripetitivo e gli sviluppatori sono prontamente intervenuti per amputare i tempi morti permettendoci con la pressione continua di un tasto, di velocizzare l’esecuzione su schermo sia dello spostamento delle truppe che, soprattutto, dei combattimenti automatici.
Questi ultimi possono anche essere bypassati completamente ma noi suggeriamo, soprattutto nelle sfide più avanzate, di osservarne l’esecuzione in modo da poter intervenire laddove ci siano lacune o imperfezioni strategiche. Vedere come si concatenano le azioni (attive e passive) automatiche è essenziale in quanto potremo deciderne la priorità e personalizzare anche quando utilizzarle o contro chi (un esempio è il comando: dai priorità ai nemici con meno PS).
Ne abbiamo parlato molto ma cos’è un’unità? Si tratta di un gruppo di guerrieri, che potremo personalizzare di continuo, posizionati su una piccola scacchiera 2×3 (due righe di tre spazi ciascuno) inizialmente limitata per numero massimo di membri (ogni unità potrà ospitare due guerrieri ma potrai poi espandere il numero col tempo, spendendo le medaglie richieste). Un’unità potrà quindi potenzialmente essere composta da 6 guerrieri e, sempre investendo le medaglie, potrai aumentare il numero di unità da poter schierare e personalizzare.
Ogni unità è caratterizzata su schermo da un leader, tale leader lo decidiamo noi e darà anche “identità” al gruppo in termini di caratteristiche di movenza su schermo. Esistono tre tipologie di movimento: a piedi, su cavallo e “volante”. Tale differenza si traduce sia in termini di velocità di spostamento (a cavallo si va più veloci) sia per superare ostacoli o sfruttare scorciatoie (chi vola può sormontare alture invalicabili dalle altre unità).
Ma c’è di più, il leader è anche colui che determinerà il valore di resistenza di una data unità su schermo. Tale valore serve a indicare quanto può combattere tale formazione e va a scalare di uno dopo ogni scontro eseguito. Se la resistenza cala a zero, l’unità non potrà più muoversi. Per ovviare a tali problemi, puoi selezionare l’opzione “riposa” dal menù azione ponendo l’unità in una volontaria posizione di “pausa” durante la quale andrà a ricaricare la resistenza.
Un’unità che si riposa o priva di resistenza, è un’unità che non può difendersi dagli attacchi nemici e quindi in caso di scontro, non saranno utilizzate nè abilità attive nè quelle passive (ovviamente, questo vale anche per i nemici, elemento che potrai sfruttare a tuo vantaggio). Tieni anche in considerazione la possibilità di conquistare e controllare presidi altrui (da cittadine, a torri di controllo, a ponti e quant’altro) per attivare una serie di bonus (sempre indicati a schermo per ogni relatio punto di controllo) e/o per privarne al nemico.
Ma personalizzare un’unità è cruciale soprattutto per le battaglie stesse. Decidere che tipologia di guerrieri utilizzare e soprattutto in che posizione della scacchiera è un qualcosa su cui dovrai intervenire più volte nel corso dell’avventura, mutando le proprie strategie in linea coi malus e bonus delle relative classi (sia alleate che nemiche). Banalmente, ogni classe è forte contro alcune e debole contro altre e, nonostante l’ampio numero, sono tutte molto ben bilanciate.
Per quanto riguarda la formazione, i membri come i chierici o gli arcieri/cacciatori è meglio posizionarli nelle tre caselle più indietro, in modo da garantirgli una distanza maggiore dal nemico. La loro sopravvivenza viene poi ulteriormente garantita se davanti ci posizioniamo guerrieri idonei alla prima fila e votati alla difesa come gli opliti (enormi colossi dotati di grossi scudi).
Uno dei primi abbinamenti che il titolo ci consiglia riguarda il posizionamento della classe signore (quella di Alain) davanti a quella del cavaliere (il soldato a cavallo per intenderci) In questo modo, il cavaliere andrà a incassare i colpi supportato dalle retrovie dalla veloce e implacabile lancia del cavaliere. Altro esempio di abbinamento utile è il signore con l’oplita nella prima riga. In questo modo condivideranno i colpi nemici ma col bonus del signore che potrà anche curare.
Tutto questo può sembrare complicato e i meno avvezzi al genere potrebbero spaventarsi dalla mole di valori, azioni, personalizzazioni e opzioni a nostra disposizione ma il titolo ha una curva d’apprendimento morbida e accessibile, disseminando i tutorial in oltre dieci ore di gioco iniziale e introducendo man mano nuove opzioni e indicazione atte a farci scoprire coi nostri tempi quanto è vasto e stratificato il gameplay di Unicorn Overlord.
Credici se ti diciamo che passerai ore e ore a personalizzare le tue unità e, soprattutto, a esplorare le aree di gioco per poterle migliorare e ampliare ulteriormente in modo da dominare ogni campo di battaglia. E a tal proposito, Unicorn Overlord offre oltre 100 ore di contenuti se vorrai soffermarti su ogni singola missione del titolo. Otre a quelle principali, infatti, il gioco offre una miriade di altre attività.
Ci sono missioni secondarie di combattimento, missioni che fungono da grinding e che potrai ripetere all’infinito, altre che riguardano collezionabili di vario genere (e che approfondiremo a breve) e poi ci sono missioni dedicate a farci conoscere ed eventualmente reclutare nuovi membri per l’Esercito di Liberazione. Queste, neanche a dirlo, aprono a micro trame sempre ben differenziate e soprattutto gradevoli che consigliamo di non perdere.
Esplorando ogni angolo di Unicorn Overlord
Unicorn Overlord non è solo campi di battaglia e menù strategici colmi di personalizzabili ma è anche esplorazione. Il mondo di gioco offre una macro mappa da cui potrai sbloccare e accedere alle varie missioni (quelle elencate nel paragrafo precedente) e, allo stesso modo, potrai accedere alle città, zone di controllo e fortezze liberate nel tempo.
I luoghi conquistabili (a seguito del superamento della relativa missione di combattimento) sono prevalentemente di due tipi: quelle dedicate alle unità con tanto di simulatori di battaglia e quelle dedicate a missioni di consegna e avamposti con tanto di possibilità di piazzare un nostra guardia (che ci farà guadagnare materiali in modo automatico e in dato lasso di tempo). Per quanto riguarda la cura delle unità, come anticipato, potremo potenziarle col tempo impiegando le medaglie che conquistiamo dopo ogni missione.
Ma, prima di poter impiegare le medaglie, dovremo aver cura del livello di fama di Alain e compagni. Tale livello aumenta gradualmente soddisfacendo le missioni, completando le varie consegne e rendendosi utili in giro per le aree di gioco. Le missioni di consegna sono semplici e invogliano a esplorare le aree di gioco. Si tratta di attività secondarie di richiesta materiale che ci permettono di potenziare le varie città e avamposti arricchendone i negozi e aggiungendo la possibilità di posizionare una nostra guardia.
I materiali, potrai trovarli nei vari punti luminosi sparpagliati nell’aria di gioco (che potrai esplorare man mano che procederai nella trama principale). Questi punti si ricaricano col tempo dopo aver soddisfatto un determinato numero di missioni. Esistono anche altri punti luminosi, più chiari. Quelli sono dei tesori e no, non si ricaricano col tempo.
Durante l’esplorazione, oltre a cercar materiali e a parlare coi vari cittadini, oltre ad aver cura di villaggi e città, potrai anche scovare personaggi secondari con nuove missioni o incappare in vari nemici. Questi non offrono punti esperienza come gli scontri normali ma, se sconfitti in un solo colpo, ci daranno qualche medaglia e soprattutto spariranno dalla mappa esplorativa.
Se non dovessimo riuscire a sconfiggerli con uno scontro solo il nemico resterà su schermo e dopo qualche secondo, tornerà a inseguirci in cerca di un nuovo scontro. Sì, alla lunga possono stancare ma rendono l’esplorazione più accattivante e soprattutto fungono da buon indicatore per capire quando ci stiamo spingendo verso aree dal livello più alto (anche se stesso i membri del team ci avviseranno quando stiamo per fare uno scontro troppo folle).
Sempre nell’esplorazione, potrai anche interagire con aree abbandonate (templi, torri, villaggi distrutti, ecc.). Questo vedrà i coinvolgimento di un membro principale del cast che quasi sempre ci troverà un oggetto o ci darà qualche indizio per sbloccare una missione successiva. Per concludere, in quest’area troverai anche i punti “rapporto”.
Il rapporto tra i membri del cast, che richiama Fire Emblem seppur in modo meno complesso e ramificato, permette di far relazionare i personaggi ed è un valore che aumenta se questi condividono la stessa unità. Non tutti i personaggi possono legare fra loro e troverai un comodo elenco con relativi valori di crescita a indicartelo.
Raggiunto un determinato punto nella barra di crescita affettiva, si sbloccherà un “punto rapporto” che, se raggiunto (c’è anche lo spostamento rapido e non solo per questi punti), ci permetterà di assistere a un siparietto utile per approfondire la lore del titolo e conoscere meglio i membri del nostro enorme e variopinto team.
Piccola nota extra, per aumentare il valore di membri che non condividono la stessa unità ma che possono comunque legarsi tra loro, puoi anche sfruttare la taverna di alcune città. Offrendo un pasto e scegliendo chi far partecipare, infatti, farai crescere le relazioni in modo abbastanza rapido.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, il titolo è un piccolo gioiello. Se l’esplorazione e i combattimenti ricordano in parte Octopath Traveler (qui la nostra recensione del secondo capitolo) con una cura in 2.5D notevole seppur con qualche elemento riciclato (impossibile da evitare considerando la vastità dell’area di gioco). L‘impatto generale è delizioso e funzionale all’esperienza ma è il character design a brillare.
Vanillaware ha un suo stile e qui brilla ulteriormente per varietà e potenza espressiva. Le animazioni, curate nei minimi dettagli, la differenza tra i membri del cast e la fluidità dei combattimenti con tanto di espressioni che mutano a colpo inferto e/o subito, rendono il tutto coinvolgente. Come dei quadri in movimento. Semplice incantevole.
Discorso analogo per il sonoro con tracce audio varie, originali, orecchiabili e coerenti con quanto avviene a schermo. Buono anche il doppiaggio, abbastanza vario e credibile. Molto apprezzata la presenza dei sottotitoli in italiano anche se, specialmente col doppiaggio in lingua inglese, si notano notevoli differenze che potrebbero non piacere a tutti.