Unity è uno dei motori grafici più utilizzati in ambito videoludico, questo probabilmente lo saprai già, ma in questo momento l’intero settore sembra essersi rivoltato contro l’azienda. Il motivo è molto semplice: la tassa che verrà (forse) imposta su ogni download. Ma cosa ne pensano gli sviluppatori? Sulla vicenda si è espresso anche lo studio di sviluppo Nekki.
Unity: uno sviluppatore di Shadow Fight si esprime sulla vicenda Unity
La tassa imposta da Unity sui download dei titoli è un gran bel problema, a dir poco insostenibile soprattutto per i piccoli studi, ma non solo. E questo lo ribadisce anche Dmitry Terekhin, il fondatore dello studio di sviluppo Nekki nonché creatore di Shadow Fight.
Secondo l’uomo, le tasse che Unity vuole imporre danneggerebbero in maniera irreparabile tutti gli sviluppatori che utilizzano l’engine. Ovviamente Nekki è tra questi e sarà anche uno dei maggiormente colpiti, in quanto realizzatore di giochi parecchio famosi che però non implementano una monetizzazione molto aggressiva.
Insomma, in un mercato come quello mobile dove Unity è estremamente utilizzato e la maggior parte dei titoli risulta scaricabile gratuitamente, la decisione equivale a una vera e propria croce:
“Ora creare un gioco di qualità di successo equivale a una punizione. La nuova politica di Unity potrebbe far crescere i nostri costi di cinquanta volte, portando a un taglio dei ricavi oscillante tra il 50 e il 100% in alcuni territori.”
Per non parlare poi della tristezza nel vedere come il profitto sia ormai diventato l’unico obiettivo, andando di fatto a perdere la passione artistica che dovrebbe guidare l’industria:
“La nuova politica di Unity ci ricorda con forza che quando il profitto diventa l’unico parametro del successo, rischiamo di perdere l’arte, l’innovazione e la diversità che hanno reso questa industria così vibrante fin dall’inizio. Questo è un momento cruciale, uno che richiede azioni collettive e tanto dialogo per evitare di diventare parte di un’industria irriconoscibile rispetto a quella che un tempo ammiravamo.”
Un vero peccato e noi speriamo che l’azienda possa fare un passo indietro prima che sia troppo tardi!