Unknown Number: A First Person Talker è un titolo che parte da premesse sulla carta incredibili: incorporare la tua stessa voce all’interno del gameplay, permettendo di risolvere puzzle in questo modo. Siamo quindi di fronte a un puzzle game, che però promette di essere in qualche modo diverso dai classici del genere. Vediamo insieme se ci riesce davvero!
Una storia confusionaria
La storia di Unknown Number: A First Person Talker narra di un colpo portato avanti da due ecoattivisti in una stazione petrolifera, che cercano di rubare 7 milioni di Dollari da spendere poi nelle loro lotte contro il cambiamento climatico. Purtroppo, però, qualcosa va storto e la coppia si ritrova invischiata in una serie di situazioni dove il nostro supporto telefonico è fondamentale.
La particolarità della narrazione del titolo, è proprio data dal modo in cui questa è portata avanti. La storia prosegue infatti attraverso messaggi vocali, chiamate fittizie o pagine internet aperte in occasioni specifiche. Tutto questo contribuisce a creare un’atmosfera davvero interessante e verosimile, grazie ai piccoli dettagli che rendono credibili le varie situazioni: rumori ambientali, effetti sonori, doppiaggio credibile e indizi visivi, sono tutti elementi che contribuiscono a delineare una narrazione totalmente basa sull’audio.
Una narrazione che, per quanto originale nelle sue forme, sembra però mancare di sostanza. Da una parte troviamo infatti un intreccio narrativo che non si sviluppa mai troppo lontano dall’idea di base e dall’altro lato una generale confusione che rende difficile seguire alcuni punti della storia, fin troppo sbrigativi. Il fatto che poi sia tutto in inglese e senza sottotitoli, non aiuta per niente.
Unknown Number: A First Person Talker – il gameplay riassunto nel titolo!
Unknown Number: A First Person Talker non ha un vero loop di gameplay, ma si presenta come una serie di puzzle abbastanza diversi tra loro, nonché basati su soluzioni di volta in volta differenti. Il gioco alterna quindi messaggi vocali, chiamate e puzzle veri e propri dove ottenere qualche tipo di informazione da condividere in forma scritta con i nostri interlocutori o, spesso, persino parlando. Proprio questo è il punto più interessante del titolo.
In modo simile a Stories Untold , il titolo non ha una vera e propria struttura ricorrente, ma presenta al giocatore una storia non lineare da vivere risolvendo puzzle sempre diversi tra loro. Questo accade sempre tramite una schermata statica, dove abbiamo uno smartphone fittizio, affiancato a un computer. Molti degli enigmi richiedono di usare entrambi gli strumenti, a volte anche con un limite di tempo. All’inizio, per esempio, ci viene richiesto di trovare i nomi delle guardie in servizio, da comunicare poi per telefono.
Per poterlo fare si accede quindi a un falso sito web, ricreato davvero bene, e si accede a un account fittizio con un codice, precedentemente recuperato da un messaggio vocale. Dopo averlo fatto, arriverà una chiamata, che oltre a portare avanti la trama servirà per completare il puzzle, visto che ci verrà richiesto di pronunciare – letteralmente a voce, con un microfono collegato – uno dei nomi delle guardie in servizio, precedentemente trovati nel sito.
Altri enigmi richiedono invece di trovare combinazioni di numeri, di ascoltare messaggi per avere informazioni e così via. A volte bisognerà dare risposte rapide e altre volte ci saranno veri e propri bivi narrativi. Nel complesso, quindi, Unknown Number: A First Person Talker si pone come un puzzle game atipico, dove spremersi le meningi con problemi fittizi creati ad arte.
Tutto questo riesce a essere molto soddisfacente, anche grazie all’ottima qualità del riconoscimento vocale, che difficilmente non riconosce qualche pronuncia. Gli unici veri problemi del titolo sono più che altro conseguenze di una formula simile. Da una parte, infatti, un enigma dopo l’altro diventa stancante per lunghe sessioni di gioco e dall’altro lato alcuni puzzle sono meno riusciti di altri, risultando persino dispersivi. In ogni caso, Unknown Number: A First Person Talker resta un videogioco valido, soprattutto se cerchi qualcosa di originale.
Tecnicamente limitato
Il comparto tecnico di Unknown Number: A First Person Talker è invece il limite più grosso della produzione. Il titolo è infatti composto da schermate statiche, praticamente senza animazioni di sorta. Nonostante alcuni punti sfoggino una grande dovizia di particolari (come i siti web molto realistici), altri lasciano invece insoddisfatti per la povertà di dettagli. Allo stesso modo, il comparto estetico del gioco pecca di eccessiva genericità, data più che altro dalle schermate dall’aspetto fin troppo povero.
Infine, il comparto sonoro è eccellente, grazie a musiche sempre adatte all’atmosfera e soprattutto grazie a un doppiaggio davvero soddisfacente, in grado di rendere giustizia a tutte le scene e di fatto capace di sorreggere l’intero impianto narrativo.