Sviluppato da Do Games Limited e pubblicato in sinergia con Big Fish Games e Legacy Interactive, Unsolved Case: Murderous Script Collector’s Edition è un’avventura testuale investigativa lineare infarcita di enigmi e puzzle game di vario genere. Noi abbiamo risolto tutti i casi di questo nuovo capitolo su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a mettere alla prova il tuo intuito, detective?
Unsolved Case: Murderous Script Collector’s Edition e una carrellata di cliché dimenticabili
Unsolved Case: Murderous Script Collector’s Edition non è altro che la trasposizione per console dell’originale Unsolved Case: Murderous Script con al suo interno tutti i casi che ne formano l’antologia. Casi che sono quindi scollegati tra loro e che hanno in comune oltre che noi, in quanto investigatori, anche i nostri colleghi e collaboratori (tra cui Scott che ci farà compagnia in diverse occasioni e che dovremo anche personalmente aiutare in uno degli episodi di questa collection).
Purtroppo lo riveliamo subito: Unsolved Case: Murderous Script ha una narrativa scontata, poco ispirata e che fatica a coinvolgere. Dovrebbero essere dei misteri coinvolgenti e pieni di suspance ma in realtà si tratta di situazioni vittime dei peggiori cliché e scritte in modo pigro, sommario e senza grande pathos. L’intreccio narrativo si piega, infatti, al gameplay cedendo in soluzioni e trovate narrative che vanno dal realismo all’esoterico fino al fantasy puro.
Le trovate esplorative del nostro protagonista sono anche queste discretamente discutibili. Non siamo davanti al colpo di genio alla Monkey Island eppure ci ritroveremo a gonfiare giubbotti di salvataggio per aprire delle porte sbloccate… quando, al contempo, potevamo utilizzare un tubo di ferro. Ecco, le trovate risolutive imposte dal titolo non sono molto intuitive e non riescono neanche a essere divertenti in quanto il titolo sembra prendersi fin troppo sul serio.
Senza contare alcuni risvolti che dovrebbero essere carichi di adrenalina ma che risultano invece tremendamente tediosi, scritti ed eseguiti male e che faticano non poco a mantenere alta l’attenzione del giocatore. Complice di tale misfatto è anche lo stile grafico utilizzato che si perde in un oceano infinito di prodotti simili con figure umane animate solo in parte e che restituiscono un feedback respingente, vecchio e fuori luogo.
Un gran numero di puzzle da incastrare
Se narrativamente parlando Unsolved Case: Murderous Script fallisce su più fronti, in termini ludici non tutto è da dimenticare. Tra le mani abbiamo un’avventura punta e clicca con tanto di cursore a schermo che, per procedere, richiede la risoluzione di una serie di enigmi e puzzle ambientali. Puzzle a loro volta concatenati tra loro. Significa che, salvo enigmi opzionali, dovrai risolvere il capitolo di turno intuendo l’ordine dei puzzle da sbloccare e risolvere.
Per farlo, dovrai prima di tutto interagire con l’ambiente e scovare le aree in cui zoommare e interagire ulteriormente. Qui regna il gioco abusatissimo dove, in un oceano di roba messa alla rinfusa, devi individuare determinati oggetti. Ecco, il titolo richiede principalmente quello: scovare dati oggetti e capire quando e dove utilizzarli. Il corretto uso di questi, andrà a sbloccare un puzzle da dover a sua volta risolvere per scoprire ulteriori oggetti da dover usare altrove per sbloccare un altro puzzle e così via.
Ammettiamo che la tipologia di puzzle all’interno del titolo è discretamente varia seppur mai realmente originale. Chi ha giocato al Professor Layton, ad esempio, non avrà alcun problema a riconoscere il 90% dei puzzle qui presentati (in modo più elementare, tra l’altro). Purtroppo, anche l’incedere ludico non è perfetto e spesso ti ritroverai a cliccare alla rinfusa cercando disperatamente di scovare il prossimo punto con cui far progredire le vicende.
In nostro soccorso, per fortuna, c’è una lente che va a caricarsi autonomamente (con velocità che muta a seconda del livello di difficoltà selezionato) e che va a indicarci il prossimo punto con cui interagire. Oltre ai puzzle agli oggetti da raccogliere (alcuni possono essere persino incastrati tra loro), Unsolved Case: Murderous Script presenta anche diversi collezionabili nascosti pigramente in giro per le aree di gioco e che possiamo occasionalmente raccogliere andando così a infoltire la sezione degli extra.
Grafica e sonoro
Come anticipato, lo stile grafico adottato da Unsolved Case: Murderous Script lo condanna a un anonimato non da poco, relegandolo a un sottogenere di titoli, prevalentemente per mobile, da cui fatica ad emergere. I personaggi sono animati male ed è difficile empatizzare con loro. Le location e gli oggetti, invece, sono discretamente ben riprodotte (con alcuni casi veramente degni di nota per la cura al dettaglio), con gradevoli animazioni aggiunte.
Non tutto funziona, purtroppo (spesso e volentieri sono solo scenari pieni messi lì senza criterio logico) e la situazione peggiora quando si passa ai momenti “action”. A tal proposito va segnalato un inseguimento in motoscafo fra i più brutti mai visti e giocati prima… letteralmente immagini che scorrono su schermo senza animazione alcuna. Un momento, tra l’altro, dove bisogna schivare degli ostacoli a schermo e basta davvero un niente per incappare nel game over e ricominciare tutto… in un ciclo di sofferenza visivo-ludica che non pensavamo d’incappare.
Il sonoro prova con una certa fatica a non affossare il titolo, offrendo un buon doppiaggio in inglese (anche se in alcuni momenti ci sono delle esagerazioni involontariamente comiche). Anche gli effetti sonori diventano fastidiosi nel lungo termine visto che bassa passare il cursore su alcune porzioni del livello per attivare sempre e costantemente il medesimo suono. Infine, da segnalare la totale assenza della lingua italiana, una mancanza che pesa relativamente poco considerando che l’inglese utilizzato è abbastanza facile da comprendere.