Il remake di Until Dawn, realizzato da Ballistic Moon, è una di quelle recensioni difficili da fare e se mi concedi qualche minuto del tuo tempo ti spiego il perché. Il titolo originale di Supermassive Games è ancora un ottimo titolo e lo consiglio a tutti coloro che amano i film teen horror anni 2000 alla Scream, ma non solo.
Tuttavia, la versione per PlayStation 4 ha appena nove anni e nonostante questa riedizione di nuova generazione presenti miglioramenti grafici davvero degni di nota, l’esperienza di base rimane la stessa, senza sconti o incentivi per chi possiede già l’originale. Varrà la pena rivedere la morte di Hannah e Beth, ma con una grafica migliorata? Prosegui nella lettura per scoprirlo.
So’ ragazzi
Until Dawn inizia con 10 ragazzi, i quali passano le loro vacanze nella casa dei genitori di Beth, Hannah e Josh sul Monte Washington. Sono degli adolescenti, quindi è ovvio che tra di loro gli scherzi siano all’ordine del giorno, tuttavia uno sfugge di mano al gruppetto e quindi Hannah scappa dal rifugio in lacrime dopo essere stata derisa dal resto della compagnia.
Beth, la sorella, la segue nel bosco per cercarla e una volta raggiunta, si imbattono in uno sconosciuto che le insegue. Terrorizzate, le due sorelle fuggono fino ad arrivare al bordo di un burrone, da cui cadono, passando quindi a miglior vita.
Un anno dopo l’incidente, Josh invita il gruppo per la consueta fuga invernale a Blackwood sul Monte Washington, come se nulla fosse successo l’anno prima. E qui inizierai a scoprire gradualmente i personaggi e le loro relazioni. Abbiamo Sam la migliore amica di Hannah, Chris il migliore amico di Josh, Ashley la quale ha una cotta per Chris, le due coppie ovvero Emily con Matt e Mike con Jess.
Nel titolo controllerai a turno tutti i personaggi e le storie si intrecceranno spesso, portando a sviluppi di trama del tutto inaspettati, ma soprattutto mortali. Un innocente battito di ali di farfalla può, col tempo, trasformarsi in un uragano, questo sarà il leitmotiv di tutto Until Dawn.
Until Dawn, più che un videogioco un film interattivo
Ma per chi non ha giocato il gioco originale che cos’è Until Dawn? Fondamentalmente è un titolo che trae parecchia ispirazione dai film slasher adolescenziali (alla Final Destination per capirci), ma che probabilmente al cinema non avrebbe reso alla stessa maniera. Questo perché spesso durante il gioco sarai chiamato a compiere delle scelte e queste andranno ad influenzare pesantemente la trama. Fare una determinata scelta porterà alla salvezza o alla morte di un qualsiasi personaggio, sarai in grado di finire il gioco, salvando tutti i protagonisti?
Ovviamente un titolo del genere fa del suo cast e della trama il suo punto di forza, visto che c’è l’utilizzo di parecchie celebrità che hanno dato le loro sembianze ai protagonisti della storia. Tra loro Rami Malek (Bohemian Rapsody), Hayden Panettiere (Scream), Peter Stormare (Constantine) e tanti, tantissimi altri.
Da un cast del genere mi aspetto una recitazione di primissimo ordine, ma forse complice il doppiaggio in italiano che sembra uscito da un qualsiasi show di Dmax (tra l’altro per alcuni personaggi i doppiatori sono proprio li stessi), non è così memorabile, anzi. Ma a parte questo l’esperienza di gioco non è assolutamente male anzi, questa risulta ben ritmata, con le scelte che faranno morire o sopravvivere determinati personaggi, che tengono alta l’attenzione e la voglia di capire cosa succede dopo.
Aiuta parecchio a non risultare noioso il costante cambio di prospettiva e la crescente tensione, due elementi che ti terranno incollato allo schermo, prima che la situazione degeneri. Otto ore in totale, quindi circa come una stagione di una qualsiasi serie TV su Netflix, ma devi contare che Until Dawn può vantare una buona rigiocabilità grazie ai finali multipli e alle scelte che andranno ad influenzare lo sviluppo della trama.
La storia è praticamente la stessa del gioco originale, tuttavia alcune parti sono state estese e leggermente cambiate. Un esempio è l’introduzione, ovvero la parte dello scherzo, che da il via a tutte le vicende dei protagonisti.
Una delle maggiori novità, oltre ai miglioramenti grafici, riguarda la prospettiva della telecamera, la quale si avvicina di più ai personaggi. Sebbene in alcune scene siano stati mantenuti gli angoli fissi dell’originale, in altre viene introdotta una visuale sopra la spalla, simile a titoli tipo Resident Evil 4 o The Last of Us. Non è una novità che stravolge il gioco, tuttavia è una scelta che lo modernizza, ma nonostante questo i controlli restano lenti e macchinosi, quindi a questo punto, della serie hai fatto 30, fai pure 31, sarebbe stata buona cosa mettere mano anche ai controlli e renderli adatti ad un titolo del 2024.
Spendo due parole anche sull’utilizzo del feedback aptico del DualSense il quale è integrato abbastanza bene e riesce ad aumentare la tensione nei momenti più drammatici. I trigger adattivi vengono utilizzati per simulare l’indecisione nei momenti difficili, visto che L2 o R2 si irrigidiranno e questo richiederà uno sforzo fisico, quindi verrai obbligato a prendere una decisione in tempi brevi.
Bene, ma forse meglio prima
Graficamente Until Dawn è impressionante, grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine 5, i modelli dei personaggi e l’illuminazione sono straordinari, anche se la cattura dei movimenti originale appare un po’ datata. Ballistic Moon ha apportato alcune piccole modifiche artistiche, come ad esempio il caratteristico bagliore blu dell’originale è stato sostituito con una colorazione più naturale. Vengono migliorati anche i personaggi, i quali adesso sono al limite del fotorealismo. Già su PlayStation 4 erano ottimi, ma sulla 5 siamo a livelli inimmaginabili.
Tuttavia, questa bellezza grafica ha un costo, il titolo originale per PlayStation 4 funziona a 60 fps in retrocompatibilità su PlayStation 5, mentre il remake fa fatica a mantenere stabili i 30 fps. Anche se non è un gioco che richiede un frame rate elevato, dato il suo carattere molto cinematografico, questa riduzione di prestazioni sembra un passo indietro. Il problema è reso ancora più evidente dalle frequenti cadute di frame, che in certi momenti scendono sotto i 30 fps, peggiorando l’esperienza.
Dell’audio ho già accennato qualcosa prima, tuttavia se parliamo di rumori ambientali e colonna sonora risulta davvero ottimo, visto che cattura perfettamente l’atmosfera horror che vuole dare Until Dawn, tuttavia il doppiaggio in italiano convince poco, visto che alcune voci sembrano slegate dal personaggio e la recitazione non è tutto sto granché, nonostante il cast di stelle di primissimo ordine. C’è da notare, però che questo difetto era presente anche nella versione per PlayStation 4.