Il forte braccio della legge si è fatta sentire ancora una volta nella scena degli e-sports. Questa volta è la stessa Riot Games ad aver preso la decisione di bannare per 6 mesi il giocatore professionista di Valorant Jay “Sinatraa” Won a causa della scarsa collaborazione nelle indagini a seguito delle accuse di abusi sessuali nei confronti della ex-ragazza di Won.
Sembrerebbe infatti che Riot avesse cominciato ad investigare dagli inizi di marzo riguardo le accuse di abusi compiuti dal giocatore nei confronti di Cleo Hernandez, la quale ha sopportato per 9 mesi la relazione. Won si è dichiarato innocente di fronte alle accuse citate, ponendo la sua fiducia nell’indagine e dichiarando di fornire ogni prova video/ audio possibile che dimostri la consensualità degli atti citati.
Il caso vuole però che il giocatore professionista in ben più di un’occasione non abbia potuto mostrare alcuna risorsa a suo favore, anzi, nemmeno una risorsa! Tali azioni lo hanno messo in cattiva luce anche nell’indagine…ovviamente.
Riot Games decide di averne abbastanza e banna Sinatraa dal circuito competitivo di Valorant
Dopo aver visto la scarsa collaborazione di Won ed il suo fallimento nel mostrare le prove, dichiarando quindi il falso, la stessa Riot Games ha preso la direttiva di imporre al giocatore competitivo un allontanamento di almeno 6 mesi da qualsiasi attività che coinvolgesse Valorant.
Inoltre, la stessa polizia ha voluto prendere in mano le indagini, riaprendo il fascicolo del caso e dichiarando di “andare in fondo alla faccenda”, in quanto i comportamenti di Won hanno violato la stessa legge sulle norme comportamentali dei tornei.
A seguito delle sue azioni, lo stesso Won ha dichiarato di aver cercato in più occasioni di fare ammenda.
Sfortunatamente la scia di indagini riguardo a giocatori professionisti non sembra avere fine: già col caso di Paul ‘Zalae’ Nemeth, il quale è stato allontanato dalla scena competitiva di Hearthstone proprio prima dell’inizio del torneo Grandmaster.
La domanda da porsi è: questi giocatori sarebbero in grado di rappresentare davvero un esempio non solo per il gioco, ma per tutta la scena competitiva degli e-sports?