Finalmente, dopo quello che sembrava essere come un parto plurigemellare, almeno Microsoft ha rilasciato tutte le informazioni ufficiali sulla sua next gen: Xbox Series X e Series S usciranno il 10 novembre al prezzo rispettivamente di 499 e 299€. E se per la prima le voci, i rumor e i leak erano stato talmente tanti da destare poche sorprese, è stato l’annuncio di Series S a piombare in maniera piuttosto inaspettato nel panorama videoludico nel settore hardware.
Certo, da mesi si parlava di una Series X in versione “economica” e depotenziata, a cui era stato dato il nome di “Lockhart”, ma immaginarsela con quelle caratteristiche e soprattutto a un prezzo così aggressivo era onestamente difficile.
Si perché Series S non solo rappresenta una novità nel mercato della next generation ma offre un nuovo paradigma rispetto a quanto si era visto fino ad ora; solitamente era prassi aspettare una versione più economica delle console in commercio diversi anni dopo l’inizio della generazione, come successo in casa Microsoft con Xbox One S affiancata alla più performante One X.
A sto giro invece la prospettiva cambia radicalmente offrendo qualcosa di completamente nuovo: due console al lancio, una in versione ammiraglia e “gold”, sia nelle prestazioni che nel prezzo, per tutti coloro che volessero entrare a piè pari nella nuova generazione, e una versione economica, con un prezzo fissato in quasi la metà rispetto alla versione principale ma con caratteristiche in grado di offrire da subito i benefici tecnici e grafici degni della next gen.
Un atteggiamento molto simile a quello che troviamo nel mercato Pc, con schede video rilasciate a diverse fasce di prezzo in base alle esigenze e alle possibilità degli utenti. Che le console Microsoft abbiano sempre pescato dal mercato Pc è un dato di fatto fin dall’uscita della prima Xbox, e del resto non poteva essere diverso visto da dove ha origine la casa di Redmond, ma ritrovarsi questo concetto tradotto in maniera così diretta anche nel mercato console era qualcosa a cui non si era francamente abituati.
Ma c’è di più.
Se è vero che in questi ultimissimi anni Microsoft ha indirizzato la sua strategia commerciale prendendo una rotta ben precisa che porta a quella di comunicare la bontà del proprio ecosistema, slegandolo via via sempre di più dal concetto di hardware, non si può non rilevare che uscendo con due console simili ma posizionate sul mercato in maniera differente abbia voluto lanciare un messaggio chiaro anche dal punto di vista dei prodotti fisici.
Insomma, la visione della casa americana sembra piuttosto chiara: noi ti offriamo un corposo ambiente software, tra Game Pass, Game Pass Ultimate e X Cloud, di cui puoi usufruire dove vuoi, MA ti offriamo anche l’hardware per farlo nelle migliori condizioni, comodamente nel tuo salotto, e questo in due soluzioni differenti, sia che tu voglia il meglio dal punto di vista delle performance, sia che ti serva solamente una console da usare secondariamente magari al tuo iper performante Pc da gaming. Il tutto, potendo beneficiare di una vasta libreria che è quella del Game Pass, a cui proprio di recente si è aggiunta la partnership com EA Play, ad un prezzo davvero competitivo e in grado di farti godere di tutte le esclusive al lancio e decine di altri giochi terze parti.
Insomma, Microsoft sembra aver fatto davvero un ottimo lavoro, andando a coprire praticamente ogni tipo di esigenza del videogiocatore moderno, in una maniera sulla carta tanto efficace quanto completa.
Ribadiamo “sulla carta” perché poi spetterà al pubblico dare la risposta, ma le premesse vanno ben oltre le aspettative della vigilia.
Xbox Series X ha colmato il gap con PlayStation 5?
A questo punto, Sony deve giocoforza rispondere in maniera adeguata. E che cosa abbiamo in questo senso?
La Casa giapponese ancora deve rivelare data di uscita e prezzo delle sue console, nelle due versioni con lettore e all digital, ma a questo punto immaginiamo che per gli annunci ufficiali sia una questione di pochi giorni e non ci aspettiamo che, almeno nella versione con disco, il prezzo di lancio di PlayStation 5 si possa discostare di molto rispetto a quello di Series X.
Sony parte certamente avvantaggiata dal punto di vista del brand: Xbox One è uscita con le ossa rotte dall’attuale generazione e PlayStation 4 è diventata ancora di più sinonimo di “videogioco”, pertanto ai nastri di partenza della next gen si presenta come assoluta favorita. Basti solo pensare che l’immagine con il logo PlayStation 5 è tuttora quella con più like su Instagram per quanto riguarda il settore videogiochi per farci capire come il marchio sia percepito dai consumatori.
Oltre a questo ci sono le grandi esclusive di qualità che negli anni gli studi first party di Sony sono stati in grado di sfornare con invidiabile continuità. Un esempio è il video di gameplay dell’ultima incarnazione della saga di Ratchet and Clank, universalmente riconosciuto come il primo vero gioco in grado di trasmettere il potenziale della next gen.
La debolezza di Sony si palesa invece dal punto di vista dei servizi, dove PlayStation Now è per qualità e quantità al momento non paragonabile al Game Pass, tale da rendere quindi quello di PlayStation un ecosistema decisamente più chiuso di quello Microsoft; anche dal lato della potenza in senso stretto della macchina Series X ha mostrato i muscoli, per quanto sarà tutto da verificare l’effettivo impatto che questo avrà sui giochi.
Insomma, con il lavoro degli ultimi mesi e gli annunci di questi giorni Microsoft si è a pieno titolo accreditata come pericolosa competitor per Sony, forse molto di più di quanto addetti ai lavori e appassionati potessero aspettarsi. Al momento la Casa di Tokyo sembra ancora in vantaggio, ma è bene che non si riposi troppo sugli allori, perché come la favola della tartaruga e della lepre, non è sempre detto che chi parte in vantaggio sia alla fine colui che trionfa.