A partire dai Roguelike, passando per i Soulslike e arrivando fino ai Metroidvania, sono pochi i titoli che, con meccaniche peculiari e modi innovativi di interpretare il medium videoludico, sono riusciti a creare una di queste strambe definizioni. Ovvio che, una volta creato un genere, sono in tantissimi i team di sviluppo che cercano la via per il successo ripercorrendo la strada spianata dal capostipite.
Questa introduzione cade proprio a pennello quando si parla di Victor Vran, gioco arrivato nel 2015 su PC e disponibile da pochi giorni anche su Switch. Il titolo deve infatti gran parte della sua struttura e della sua ragion d’essere a Diablo, vedremo assieme nel corso della recensione chi uscirà vincitore da questo temibile scontro.
Le origini di Van Hels… Victor Vran, scusatemi.
Nel gioco interpreteremo Victor Vran, un letale cacciatore di mostri che, contattato da un suo vecchio amico, sarà spinto a visitare il regno di Zagrovia. Lo stupendo reame è caduto in disgrazia ed è affollato di spettri, scheletri, enormi ragni e tutta quella pletora standard di mostri fantasy che ogni buon videogiocatore ha affrontato decine se non centinaia di volte. Starà a noi scoprire il motivo della richiesta di aiuto del nostro caro amico Adrian e svelare il segreto dietro alla maledizione che attanaglia lo sventurato regno di Zagrovia.
E’ inutile dire che la basilare trama, raccontata attraverso le cut-scene di buona fattura e i dialoghi con gli abitanti del luogo, serve solamente come pretesto per farci girovagare per le varie aree di gioco. Nonostante ciò la narrazione non è pessima: si limita a fare il suo compitino, certo, ma va anche detto che lo scontro tra i toni seri e cupi del protagonista e la canzonatoria voce che affolla la mente di Victor è divertente ed è abbastanza come intermezzo tra una scazzottata con uno scheletro gigante ed un’altra.
Amanti del metallo venite a me!
Oltre alla campagna principale Victor Vran: Overkill Edition offre altre due campagne giocabili in parallelo. Interessante infatti la possibilità di poter mantenere lo stesso livello ed equipaggiamento in qualsiasi delle tre storie che andremo a selezionare. Fiore all’occhiello di questa Overkill edition è, come sottinteso già dal nome, il DLC completamente dedicato ai Motörhead. Questa espansione ci porterà ad affrontare la macchina bellica nazista accompagnati dal leggendario frontman della band Heavy Metal londinese. Tra chitarre distorte, urla e morte il DLC ci porterà a visitare il Far West(???) e altre location tanto assurde quanto epiche.
L’operazione stona in modo evidente con il pacchetto originale che offre Victor Vran ma porta in scena una notevole mole di contenuti aggiuntiva, offrendo divertimento assicurato. Importante da sottolineare infatti che il pacchetto, oltre a proporre tre nuove macro aree, porta una corposa aggiunta al parco mostri da affrontare e, soprattutto, all’arsenale equipaggiabile dal nostro buon Victor. Insomma, vi ritroverete a sparare fulmini con il leggendario basso elettrico di Lemmy e a combattere contro enormi mostri meccanici usciti dai peggiori film di serie B .
Il gioco fa qualcosa per giustificarlo degnamente? Assolutamente no, ma ciò non toglie che il tutto resti una figata.
RPG o action?
Parliamo un po’ del gioco vero e proprio. Victor Vran prende a piene mani dalla serie Diablo snellendo fortemente la componente RPG in favore di un’indole più action e caciarona. Il gioco è un ARPG con visuale isometrica che non permette infatti di creare il vostro personaggio e non ha un vero e proprio sistema di classi. Potrete scegliere se essere un Nobiluomo, un Cacciatore o un Vigilante, ma ciò modificherà soltanto come accumulerete la Rabbia, elemento necessario per usare le magie.
Anche all’aumentare del livello non vi verrà richiesto di posizionare dei punti per potenziare le vostre statistiche offensive nè apprenderete delle nuove abilità come accade solitamente in giochi dello stesso genere, al contrario le statistiche saranno gestite autonomamente e vi verrà donato un oggetto a scelta fra 3. Questo farà sicuramente storcere il naso agli amanti degli RPG classici ma credo che queste soluzioni si sposino perfettamente con la natura della Nintendo Switch che, essendo portatile, predilige sessioni di gioco più brevi e meno perdite di tempo nei vari menù di gioco.
Victor Vran non presenta nemmeno delle vere e proprie missioni secondarie ma ogni ambientazione avrà delle sfide che potrete scegliere di completare o meno. Alcune sono obiettivi standard come eliminare un determinato nemico o trovare tot segreti, mentre altre obbligano il giocatore ad attivare dei modificatori negativi che potenziano gli avversari, rendendo l’intera missione molto più intrigante.
Picchia, spara e scansati
Per quanto riguarda gli strumenti offensivi messi a disposizione da Victor Vran potrete equipaggiare 2 armi e 2 magie per volta attingendo da un arsenale relativamente ampio. Fra spade, martelli, falci, revolver e lancia-granate ognuno troverà ciò che cerca e lo stesso vale per le magie che si sono rivelate essere abbastanza fantasiose. Potrete creare colonne di fuoco, pioggie di comete o lanciare degli enormi boomerang viola per falciare i vostri nemici. Va sottolineato che ogni arma ha un attacco base e due abilità attivabili particolarmente prorompenti in modo da limitare il semplice e continuo spam di attacchi base.
Pad alla mano il gioco riesce a divertire per tutta la durata della sua avventura. Il suo gameplay è frenetico e obbliga il giocatore ad essere attivo nei combattimenti: cosa che, tante volte, non accade in RPG isometrici di altra fattura. Dovrete schivare i colpi degli avversari, saltare ostacoli e usare le giuste abilità al momento giusto per averla vinta contro i vari avversari. In Co-op, poi, il gioco migliora ancora ed esprime tutto il suo potenziale mettendo in scena un caos frenetico e divertente perfetto da condividere con i vostri amici (fino a 4) online o (solamente in 2) in locale.
E’ proprio qui che sta il punto: Victor Vran non è un RPG dalle meccaniche raffinate o dalla narrativa profonda ma un gioco d’azione con una componente ruolistica solo accennata, incentrato sui combattimenti di orde di nemici. Sono proprio queste caratteristiche a renderlo perfetto per la console ammiraglia Nintendo.
Anche l’occhio vuole la sua SPADA
Graficamente parlando Victor Vran non fa sicuramente gridare al miracolo. Và detto che, mentre sul tablet della Switch il colpo d’occhio è sempre buono, quando proverete il gioco su uno schermo più grande non accadrà la stessa cosa. Il consiglio è infatti di giocarlo in modalità tablet nelle sessioni in solitaria e allargarvi su uno schermo più ampio quando giocherete in compagnia.
Per quanto riguarda la direzione artistica Victor Vran mette in scena un repertorio Fantasy molto classico ma comunque ispirato. Il DLC dei Motorhead è tanto trash quanto affascinante e alcune ambientazioni riescono comunque a farsi apprezzare. Da segnalare la presenza sporadica di cali di frame rate in modalità portatile che non sono comunque abbastanza gravi da minarne la fruibilità.
Il gioco su Switch non ha i canonici trofei sbloccabili tanto agognati dai giocatori ma in aiuto ai player più fissati arriva un sistema di obiettivi interno che potrebbe comunque catturare la vostra attenzione.