Avendo a che fare con i videogiochi da ormai vent’anni, certe meccaniche di marketing mi risultano talmente prevedibili che, quasi in automatico (anzi, togliamo il quasi), il mio corpo le attende ancora prima che si palesino.
Così, nemmeno 24 0re dopo la fine degli Ubisoft Forward, eccomi nello Store della mia Xbox One, per approfittare degli sconti post-conferenza applicati su praticamente tutti i titoli dell’azienda canadese.
Puntuale come un orologio, vado a spulciare tutte le offerte sui vari DLC, in particolare, quelli per Assassin’s Creed Origins ed Assassins’s Creed Odissey: in brevissimo tempo, mi rendo conto che, con una spesa di appena 46,00 €, avrei l’opportunità di portarmi a casa entrambi i season pass degli ultimi 2 capitoli della saga.
Un’altra opzione molto valida, invece, sarebbe quella di spendere 21,00 € per avere la copia digitale della Gold Edition di Watch Dogs 2, oppure, per soli 10,98 €, lanciarmi a capofitto nell’avventura di Far Cry 5 (Edizione Standard). E perché non disdegnare la Deluxe Edition di The Crew 2 a 14.99 €
Volendo potrei continuare, le offerte non si fermano qui, ma quelle elencate finora bastano ed avanzano per portare avanti la mia tesi.
Con la bava alla bocca, ero già intento, calcolatrice alla mano, a spendere un bel po’ di denaro sonante per accaparrarmi almeno la metà delle offerte sopra descritte; quand’ecco che mi torna in mente lo stesso, incessante pensiero, che mi si pianta nella testa ogni volta che sto per spendere soldi in un qualsivoglia prodotto videoludico:
“Ma avrò il tempo di giocarci ?”
Ho i soldi per comprarlo, ma non il tempo per giocarlo
Mettiamo subito le mani avanti: il mio discorso assume un senso unicamente se visto dalla prospettiva di un adulto, appassionato di videogiochi, che deve provvedere da solo, senza l’ausilio economico di un genitore, a pagare per soddisfare la propria passione. Difficilmente un ragazzo, non autosufficiente economicamente, potrà riconoscersi nell’archetipo di persona che ho appena delineato. Anzi, molto probabilmente, vivrà il problema opposto, ovverosia, tanto tempo libero per videogiocare ma pochi fondi per comprare il materiale videoludico.
Cionondimeno, ti invito a leggermi, indipendentemente dalla categoria cui appartieni.
Riprendendo il discorso interrotto qualche riga sopra, mi ritrovo lì, con il pad in mano, a domandarmi se, nel caso in cui avessi effettivamente acquistato quei giochi, avrei poi avuto il tempo materiale per giocarci.
La risposta più semplice sarebbe stata quella di comprare i titoli che desidero, piazzarli nella libreria e procrastinare a data da definirsi una eventuale run di gioco.
Niente di più semplice, starai pensando ora, basta darsi una mossa nel terminare almeno uno dei titoli a cui sto attualmente giocando, per rimpiazzarlo con uno dei nuovi acquisti. SBAGLIATO!
Innanzitutto, anche se mi rendo conto che questo è un problema prettamente personale, faccio una grande fatica ad avere più di una run di gioco aperta. Non riesco a passare, nell’arco di 2/3 giorni, tra più di due giochi diversi, specialmente se il gameplay differisce unicamente per poche caratteristiche fondamentali (Es. Anthem/The Witcher 3/For Honor)
Inoltre detesto frammentare la narrazione di una storyline. Anche per questo la scelta di mettere in pausa la run di The Witcher 3, tra l’altro per la seconda volta, mi ha fatto rimanere con il tarlo di dover assolutamente riprendere il pad in mano prima che i ricordi di quanto giocato fin’ora inizino a sbiadire; soprattutto per evitare quella fastidiosa sensazione di smarrimento che si prova ripescando un salvataggio vecchio di 3 mesi.
“Ma allora scusa, che problema c’è? Non spendere soldi in giochi a cui sai già di non poter dedicare tempo e goditi quelli che hai già. Le offerte torneranno di nuovo.”
Ed è qui che casca l’asino, amico lettore. Perché si, le offerte torneranno di nuovo, ma il mio tempo no.
Se io già adesso non ho il tempo per giocare ai DLC dei vari Assassin’s Creed o di iniziare una nuova partita a Watch Dogs 2, allora quando potrò farlo?
Probabilmente mi darai del boomer per questo discorso, ma la verità è questa:
“Più passa il tempo, meno ho tempo.”
Ma poi, tutti i titoli venduti vengono effettivamente giocati ?
La frequenza con cui nuovi titoli si palesano alla mia portata è disarmante; solo l’altro ieri ho scaricato 4 nuovi titoli dall’Xbox Game Pass.
Tra l’altro, titoli di un certo spessore come Final Fantasy IX e No Man’s Sky.
Per quanto l’abbondanza faccia sempre piacere, non riesco a non provare una sensazione di disagio nel pensare che molti di questi titoli non avrò mai il piacere di provarli.
Non penso di essere l’unico; sarà capitato anche a te, qualche volta, di rimandare così tanto nell’iniziare un nuovo gioco da dimenticarti di averlo (mi è appena tornato in mente che ho Final Fantasy Type-0 ancora intonso).
Di fatto questo problema rimbalza indietro agli sviluppatori.
Quante sono le probabilità che un buon titolo si perda nel mare di offerte disponibili ?
Quest’ultima domanda è assai banale, non perché sia stupida o altro, ma semplicemente perché è già stata posta diverse volta nel corso dell’ultimo decennio; e di certo io non sono capace di rispondere in maniera diversa e più sagace di quanto fatto finora, dal momento che la risposta è sempre la stessa e che tutti già la conosciamo.
Ti lascio così, dunque, a riflettere per bene sul tempo, sul tuo tempo.
Come appassionati di videogiochi, ma in generale, quando si è appassionati per qualcosa, bisogna sempre cercare di sfruttare al meglio il poco tempo che possiamo dedicare a questa nostra passione, per fare in modo che ci dia la più grande soddisfazione possibile.