“Perdi ancora tempo dietro ai videogiochi?”
“Ma davvero ti piacciono i videogiochi? Ma sono roba per bambini!”
“Basta perdere tempo dietro ai videogiochi alla tua età!”
Queste sono sono alcune delle frasi che, probabilmente, nel corso della tua vita di videogiocatore ti è capitato di sentire da amici e parenti, specialmente se hai almeno 25 anni.
E’ credenza comune, specie per ignoranza (intesa proprio come il fatto di “ignorare qualcosa”) ritenere che quella per i videogiochi sia una passione per bambini, non adatta a persone adulte quando non addirittura una vera e propria perdita di tempo. Per diversi motivi quello del settore videoludico è un mondo che al momento non ha ancora una dignità artistica riconosciuta pari ad esempio a quella del Cinema, anche se in effetti negli ultimi anni tale divario si è drasticamente assottigliato.
Come conseguenza stanno aumentando anche i fruitori di videogiochi in età non proprio acerba, almeno questo è quello che sostiene NPD Group, nota società americana che si occupa di ricerche di mercato.
Secondo il suo report “Evolution of Entertainment” per il 2020, infatti, si evince che almeno il 79% degli americani ha giocato ad un videogioco negli ultimi 6 mesi, con un tempo complessivo speso sui videogiochi aumentato del 26% e una spesa media che fa registrare un incremento del 33% rispetto all’indagine precedente.
I videogiochi non sono più “affare per bambini”
Più nello specifico, emerge il dato secondo cui le persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni hanno speso il 59% di tempo in più e addirittura il 76% di denaro in più.
“Questi dati potrebbero semplicemente riflettere l’accelerazione di un trend che era in atto già prima della pandemia – queste le parole di Matt Piscatella, analista di NPD – Se è così, allora il mercato dei videogiochi potrebbe sperimentare una continua crescita senza rallentamenti dopo la pandemia. In caso contrario, potrebbe esserci un notevole calo prima di ritornare a una crescita.”
Evidentemente questi dati non possono non essere condizionati dalla pandemia da Covid-19 che ha coinvolto il mondo e che di sicuro ha spinto molti utenti anche solo a dedicarsi al gaming su mobile, anch’esso in forte crescita.
In ogni caso va evidenziato come il paradigma in voga fino ad un po’ di anni fa, che vedeva il mondo dei videogiochi dedicato particolarmente ad un pubblico molto giovane sta via via venendo meno, anche per merito dello sviluppo di titoli con tematiche sempre più mature, come The Last of Us Part II, e questo per la fortuna di tutti, in primis noi appassionati.