Il gioco, a prescindere dal momento storico, è sempre stato centrale per l’essere umano. Eppure, nel corso dei secoli, nell’alternarsi delle varie civiltà e culture ha occupato uno spazio diverso. Infatti, se per gli antichi romani era centrale per l’educazione del giovane tanto quanto per la formazione dell’adulto, al giorno d’oggi è più facile e intuitivo che giocare sia una cosa da bambini. In realtà, non è così: i videogiochi sono anche per anziani.
Senza andare nello specifico, in età avanzata comincia un inevitabile processo di decadimento cognitivo, che può esprimersi con dimenticanze tanto quanto con manifestazioni più gravi e impedenti. Dall’altra parte, l’attività ludica, e a maggior ragione videoludica, può portare diversi e significativi miglioramenti sulle varie funzione cognitive; dal ragionamento, alla memoria lavoro, all’attenzione, ai riflessi, al controllo delle funzioni per eseguire i piani motori e alla gestione di più compiti contemporaneamente. Tutto questo, confermato da studi autorevoli, è sperimentato sia dal giovane sia, e soprattutto, dall’anziano.
C’è anche di più: oltre all’impatto esercitato sulla cognizione, i videogiochi hanno un marcato effetto anche sulla dimensione sociale, permettendo di mettere in relazione le persone in un modo particolare e unico, connotato da un investimento in termini di impegno e concentrazione del tutto singolari.
Quante volte è capitato di andare a feste in cui non conoscevamo nessuno se non tre persone? Eppure, giocando a Just Dance, per esempio, siamo entrati in contatto con sconosciuti, con cui è nato un legame. Allo stesso modo, il videogame può aiutare l’anziano a mantenere una sfera relazionale in una modalità “sempreverde”, in grado di dare costanza e intensità allo scambio e all’interazione. In questo senso, volendo fare un esempio, grandi passi sono stati compiuti da Nintendo, con la famosa Nintendo Wii e in particolare con quei titoli da compagnia, quali Wii Party, Mario Kart e Wii Sport. Nondimeno, proprio per le sue caratteristiche aggreganti che la rendono capace di creare delle esperienze gruppali, questa specifica console è stata usata per svolgere gli studi che hanno oggi dato a noi queste conferme.
Uno di questi è stato realizzato a Londra, dove una casa di riposo dedica una serata a giocare insieme, in una sorta di evento sociale, ottenendo risultati interessanti:
Senza questa attività, molti di noi resterebbero seduti nelle loro stanze in solitudine. Grazie alle nostre sfide di golf, oltre che a divertici abbiamo anche la possibilità di stare insieme e chiacchierare
Ma c’è dell’altro. Guardando oltre all’occasione di socializzazione che questo genere di intrattenimento offre, esso permette anche di svolgere attività fisica, avendo un impatto decisamente positivo sulla salute di anziani che, molto probabilmente, in assenza di questa opzione non avrebbero coltivato il proprio benessere con attività motorie.
Un’altro esempio è arrivato da uno studio del 2013 che, facendo giocare 1 ora al giorno per due volte a settimana gli anziani della casa di riposo a Nintendo Wii Bowling, ha mostrato nei soggetti un miglioramento nelle prestazioni di resistenza e nella coordinazione.
Al momento la spinta in questo senso è sempre più forte, indicando un sentiero poco battuto che potrebbe (speriamo) diventare una strada bianca se non addirittura asfaltata e molto frequentata.
I videogiochi sono intrattenimento, e guai a chi dice il contrario. I videogiochi sono arte, e mi dispiace per chi non riesce a vederne il valore. I videogiochi sono anche una risorsa preziosa per chi pensa di avere poche armi, ma che in realtà detiene un buon arsenale stretto tra le mani. L’importante è non smettere mai di giocare.
Un articolo di qualità? Cos’è successo da queste parti?
Complimenti