Videogiochi dimenticati in qualche angolo della casa, abbandonati dai vecchi proprietari e lasciati lì fino a un nuovo trasferimento; questo è uno dei motivi principali che spinge i cercatori di tesori ad avventurarsi in case vecchie e dirottate, magari nella speranza di trovare qualche titolo raro e interessante. Qualche perla che, negli suoi anni, poteva essere venduta a peso d’oro. Per le console, invece? Sembrano essere molto più rare rispetto ai videogiochi e non ricevono lo stesso interesse sui prodotti singoli.
Nessun problema, perché in loro soccorso appare Angus Ashworth, esperto di antiquariato e banditore d’aste televisive, che lancia un appello in TV a tutti coloro che si avventurano alla ricerca di giochi perduti nel tempo e nello spazio. La sua richiesta è quella di riuscire a trovare i primi computer per videogiochi e console di primissima generazione (anche di case famose, come Nintendo). Secondo la sua dichiarazione, alcuni di essi hanno un valore che si aggira attorno ai $1000 e la richiesta sul mercato è altissima, almeno da parte di collezionisti e appassionati.
“Uno dei grandi mercati emergenti per cui i veri appassionati di antiquariato daranno di matto è proprio la tecnologia. È attualmente il settore di punta, così come le vecchie console per videogiochi, i primi Nintendo e gli ZX Spectrum” ha dichiarato il trentasettenne scozzese.
Videogiochi e console d’epoca: quanti ne riusciranno a trovare?
Angus ha presentato il guanto di sfida durante il suo programma televisivo Cash In e sono già in molti ad essere partiti alla ricerca di materiali dal prezzo più che esorbitante. Lo stesso conduttore ha spiegato il motivo principale di tanta richiesta da parte dei collezionisti ed è solo per la nostalgia legata al passato. Anni in cui un singolo apparecchio riusciva a dare sorrisi e piccole gioie.
“Il motivo è che molti oggetti da collezione sono legati alla nostalgia. Quando la gente arriva a 40 o 50 anni – un periodo della tua vita in cui i tuoi figli hanno lasciato il nido e all’improvviso hai un po’ di soldi – allora iniziano a comprare le cose che volevano davvero o che amavano quando erano giovani.”