Videogiochi nel 2022? Ci saranno, ma non per tutti; il popolo cinese non avrà il grande onore di scoprire i nuovi titoli dell’anno – ormai – corrente. Il motivo è molto semplice: il governo ha messo al bando ogni nuova uscita e le aziende del settore videoludico sono già sull’orlo del fallimento. Anzi, possiamo dire che quel margine lo hanno ormai superato e sono completamente allo sbaraglio.
Questo provvedimento era stato preso durante il mese di luglio del 2021 e le imprese facile sono più di 14.000. Ovviamente ciò è causato dal lungo stop sulle nuove approvazioni da parte della National Press and Pubblication Administration (NPPA) e porterà a nuove chiusure in tutto l’arco del 2022. Non parliamo solo di piccoli imprenditori, ma anche di aziende presenti sul mercato internazionale informatico come ByteDance, Baidu e Tanwan Games.
Videogiochi in crisi: il settore videoludico cinese sta arrivando al fondo del baratro
I licenziamenti fatti stanno causando diversi problemi a sviluppatori e dipendenti interni; tutto ciò ha smosso anche NetEase che, invece di allontanare qualche sottoposto, ha deciso di puntare direttamente fuori dalla Cina acquisendo progetti e nuove piccole società. Probabilmente, vedendo l’andamento di questi mesi, il governo cinese farà marcia indietro su quanto deciso; purtroppo ne sappiamo ancora troppo poco per poter fare una risposta certa e ti daremo notizie non appena avremo qualcosa di più concreto fra le mani.
Specialmente per le perdite avute non solo da luglio 2021, ma soprattutto negli ultimi 12 mesi dove Tencent ha perso almeno il 20% nonostante l’acquisizione di nuove società più piccole fuori dal proprio paese d’origine. Un calo enorme, ma non quanto Alibaba che si vede una perdita pari al 50%, insieme a Baidu che arriva al 43%. Solo NetEase ha visto una crescita sulle percentuali, ovviamente in positivo, ma parliamo sempre di un numero abbastanza piccolo da non essere considerato appieno: solo il 3%.