Videogiochi: possono essere un vero e proprio problema? Spesso troviamo dichiarazioni discriminatorie verso i giocatori e, ovviamente, verso il prodotto che tutti utilizziamo per divertirci qualche oretta. A volte, però, incontriamo situazioni che lasciano un po’ l’amaro in bocca ed è proprio ciò che è successo in questi giorni a Spoleto. Lunedì 21 febbraio, infatti, è scoppiato un fortissimo litigio tra padre e figlio, ovviamente riguardante i videogiochi, tanto da far attivare le forze dell’ordine. Gli agenti sembrano essere stati chiamati proprio dal ragazzo che ha subito accusato il padre per troppa severità durante il rimprovero e di averlo colpito ad una mano, causandogli dolore fisico.
Andiamo con ordine; il litigio è avvenuto per il semplice fatto che il giovane non prestava la stessa attenzione data ai videogiochi per lo studio, avendo così una cattiva condotta scolastica. Ovviamente il padre ha deciso di prendere in mano la situazione, specialmente dopo svariate volte in cui ha tentato di parlarne con il figlio, passando poi all’attacco pratico staccando direttamente il cavo di connessione ad internet. Nulla è servito, in quanto il ragazzo riusciva comunque a collegarsi e continuare a giocare fino a notte tarda. Tutto ciò è stato riportato direttamente dal padre agli agenti intervenuti sul posto.
Gli stessi hanno così constatato la situazione, interrogando subito il giovane che immediatamente ha confessato di aver mentito: il padre, a quanto risulta, non ha mai alzato le mani.
Videogiochi problematici o attenzioni alla grana sbagliata?
Effettivamente, in questa situazione, i videogiochi sono un problema relativamente marginale, ma sempre protagonisti di un bruttissimo litigio. Il personale delle forze dell’ordine ha richiamato l’attenzione, infatti, sull’importanza dello studio spiegando al ragazzo che c’è tempo per ogni cosa. Videogiocare a qualche titolo per qualche ora non ha mai fatto del male a nessuno e, anzi, esistono tantissimi studi a riguardo in cui viene smentita tale conoscenza comune e dimostrato come esso porti dei reali benefici.
Un esempio? Giocare dai 15 ai 30 minuti giornalieri può abbassare la possibilità di incappare in svariate malattie mentali, come l’Alzheimer. Inoltre, videogiocare può portare benefici anche allo studio, riuscendo a dare un maggior supporto psicologico al giocatore e migliorare la propria memoria, la propria percezione delle cose e di tanti altri elementi. Ne abbiamo parlato spesso nei nostri articoli e la stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è concorde con quanto detto e scoperto.
Durante l’evento poco piacevole, ovviamente è stato ribadito il concetto che sarebbe meglio evitare di chiamare gli agenti della Polizia locale per un danno che, all’effettivo, non c’è stato; nel discorso è subentrata anche l’importanza di tenere un comportamento consono con il proprio padre che, in altre situazioni, poteva passare degli eventi ben poco piacevoli.