Videogiochi in grado di stimolare la fantasia, ma anche di distruggerla creando nell’utente una dipendenza quasi morbosa. E questo accade per tutte le cose, ma per il settore videoludico è sempre stato uno stigma a cui aggrapparsi per denigrare il prodotto. Nel 2023 sono tanti i genitori che continuano a dichiarare quanto il videogame in sé faccia male e quanto sia in grado di portare profondi problemi alla psiche del soggetto; negli ultimi anni, però, molti studi scientifici hanno dimostrato il contrario portando dati consolidati sul fatto che, invece, il videogioco sia un valido aiuto per l’utente.
La stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato ciò in fase di pandemia da Covid-19, e tutti loro non sono soli; a dare man forte a questo forte “No” collettivo, c’è anche Tomer Shaked insieme al suo libro: “Game Over: One Teen’s Guide to Kicking Video Game Addiction“. Certo, non nega che non ci sia una dipendenza dai videogame e proprio per questo ha creato una piccola guida per poter indirizzare chi è in difficoltà, o proprio i genitori più riluttanti, verso alcuni modi per poter reagire al meglio. Tomer discute, all’interno del libro, della sua lotta personale per superare una grave e continua abitudine verso i videogiochi.
Videogiochi: scopri i suggerimenti di Tomer
“I videogame mi hanno privato di molte esperienze e momenti insostituibili, come il tempo con la famiglia e gli amici. In poche parole, i videogame creano una disconnessione dalla realtà, ed è quella disconnessione che diventa una dipendenza” ha scritto Tomer all’interno di “Game Over: One Teen’s Guide to Kicking Video Game Addiction”. Da un hobby si è trasformato in qualcosa di distruttivo e Tomer cerca di spiegarlo nella maniera più semplice possibile, portando così la sua esperienza diretta.
Un libro che parla anche ai ragazzi che, nella loro genuina ingenuità, tendono a sottovalutare la reazione eccessiva da parte degli adulti; entrambe le parti, spesso, creano un muro che non dovrebbe esistere in certe situazioni, in modo da potersi parlare e confrontare sull’argomento. Solo parlando si possono trovare soluzioni e i problemi scatenanti. Tomer, infatti, desidera essere un punto di ispirazione per chi desidera dare un taglio a questa dipendenza, portando di nuovo il gioco ad essere una passione.
“Il nostro intento è raggiungere un pubblico incline alla dipendenza da videogame, nonché coloro che sono vicini a qualcuno che è profondamente appassionato di giochi” ha dichiarato Tomer.