Da Super Mario in poi, il platformer in 2D a scorrimento laterale è diventato un genere conosciuto e amato da tutti. E proprio su questo fanno leva gli sviluppatori del team di Areal Czech, genitori di Viking: Sigurd’s Adventure, pubblicato il 18 febbraio su Steam da GameDEN a soli 3,99€.
Il gioco si presenta con un’estetica molto semplice, un’ambientazione ben presente nell’esperienza di gioco e una trama che permea ogni livello da completare, seppur con lievi tocchi. Quel che ci accoglie nella schermata iniziale è il nostro eroe Sigurd, una cassa che ci fa guadagnare una certa cifra di denari ogni 15 ore, il menù principale e i tasti per andare nei menù specifici che tra poco vediamo insieme.
Fin dall’incipit, una piccola spinta a giocare la si sente, mossi dalla curiosità di vedere come sarà lo scontro con il drago che ha devastato il nostro villaggio. Da qui, una serie di livelli, per l’esattezza 45, si stendono davanti ai passi dell’eroe vichingo proponendo mostri di varia natura e mappe divise in zone boscose, ghiacciate, fino a quelle bruciate in prossimità del castello del drago Fafnir.
Trama
La prima cosa da dire è che la trama, pur risultando marginale rispetto alle dinamiche di gioco e alle meccaniche platformer che dominano l’esperienza, è forse l’aspetto più interessante di Viking: Sigurd’s Adventure. Infatti, cosa degna di nota, si ispira a reali leggende scandinave, conferendo una sfumatura epica a un gioco che di per sé non offre niente di nuovo, se non appunto uno spunto narrativo ancorato a fonti e a una cultura di per sé affascinante.
Apriamo lo scrigno e dentro troviamo…
…un gameplay visto e rivisto. Viking: Sigurd’s Adventure è un tipico esempio, che più tipico non si può, di gioco platformer a scorrimento laterale. Farcito di salti e doppi salti, di monete da raccogliere, di rune da collezionare, di mostri da sconfiggere saltandoci sopra o colpendoli con le proprie armi corpo a corpo o a distanza. I comandi sono semplici e lo rendono molto fruibile, ricordando con una certa nostalgia i cabinati: possiamo infatti muoverci con AD e saltare con W o con Space, colpire o con i tasti principali del mouse o con K per il corpo a corpo e L per l’attacco a distanza. C’è da dire che la struttura del gioco risulta solida e ben pensata, con un livello di difficoltà calibrato bene, soprattutto se consideriamo quanto dichiarano gli sviluppatori, ovvero che il titolo è pensato per i giovanissimi e adolescenti, ma che è godibile anche per adulti. Non potrei essere più d’accordo. Tutto sommato il gameplay stimola, senza offrire nulla di nuovo, ma ponendosi in mano al giocatore come fanno miliardi di altri giochi dello stesso genere. Una piccola ricchezza di Viking: Sigurd’s Adventure riguarda la componente relativa al potenziamento del personaggio.
In primo luogo è possibile aumentare le skills di Sigurd relativamente a:
- Danno melee
- danno a distanza
- numero di asce da lancio
- fortuna
- bonus di monete
Per poter incrementare questi valori bisognerà completare gli obiettivi dei vari livelli, che sono relativi a tre aspetti: mostri da uccidere, rune e monete da raccogliere. In particolare, i punteggi delle abilità possono essere alzati a un prezzo via via crescente di rune, le quali possono essere ottenute anche convertendo le monete in un rapporto 400:1.
Oltre a queste, è possibile anche potenziare le armi. A un costo via via maggiore, è possibile incrementare il danno dell’ascia o della spada (corpo a corpo) o delle asce da lancio. In caso di scarsità di monete, è possibile convertire le rune con le monete in un rapporto 100:1.
Nel corso dei vari livelli, come ho già accennato, si incontrano nemici e boss da sconfiggere. Se i boss sono pochi, ma ben caratterizzati, seppur facili da sconfiggere, le creature che troviamo ad ostacolarci lungo il cammino presentano una scarsa varietà. Si distinguono in creature volanti e da terra, in attacco a distanza o corpo a corpo, a inseguimento o a pattugliamento. Tuttavia, a parte qualche introduzione di nuove creature lungo il percorso, si presentano più che altro “versioni potenziate” delle stesse già incontrate, a parte alcune rare eccezioni. Questo è un aspetto che da una parte fa sì che si impari in poco tempo ad affrontarli, concentrandosi nuovamente sul percorso da fare, sui salti da compiere da una base all’altra, dall’altra che il gioco scada nella monotonia e ripetitività dopo la prima mezz’ora, in cui sembra già di aver visto tutto. Di fronte a questo scenario, l’idea di completare tutti i livelli con tre stelle su tre funge un po’ da motore per andare avanti, insieme alla trama.
Un aspetto ben curato e riuscito, che rende più piacevole e interessante l’esperienza di gioco, riguarda il fatto che i livelli non si sviluppano solo orizzontalmente, come magari nei primi, ma via via si rendono più complessi espandendosi anche in verticale, con percorsi che, per ottenere monete, rune o per eliminare tutti i nemici e ottenere le tre stelle del livello, può costringere a “salire di piano” e tornare anche indietro, non presentando quindi un level design così lineare come potrebbe apparire in prima battuta.
…un gioco che graficamente porta indietro nel tempo, facendo ripensare addirittura ai tempi della PlayStation 1; in realtà fa guardare anche ai giorni d’oggi, se si nota che Viking: Sigurd’s Adventure è presente anche nel Play Store di Android e nell’App Store di iOS. Il titolo infatti sembrerebbe più adatto a questo tipo di porting, non per una questione di comandi, ma piuttosto per come il gioco si esprime, avendo su Steam a disposizione giochi analoghi ben più appetibili e ricchi di contenuti. Tornando al comparto grafico, i modelli ricordano la già citata console Sony che ha fatto la storia, così come anche il feeling dei comandi. Gli scenari abbiamo già detto che sono 3, in cui si dividono i 45 livelli; purtroppo, tra un livello e l’altro appartenente allo stesso scenario, cambia nell’effettività delle cose soltanto lo sfondo che scorre alle spalle dell’ambiente di gioco, ponendoci navi vichinghe, palizzate intorno a un villaggio, stanze del castello e via dicendo. Infatti, sebbene siamo sulla sufficienza, di livello in livello non si ha la sensazione di progredire, non fosse per gli spezzoni introduttivi che fanno riferimento, di nuovo, alla trama.
…un comparto sonoro che da una parte è composto da minuzie gradevoli, come il suono dell’erba schiacciata dai passi di Sigurd, come i versi distintivi dei vari nemici, le risatine sempre dell’eroe vichingo, la pioggia e i movimenti degli attacchi, ma dall’altra propone una una musica medievaleggiante che però è sempre la stessa (o così la si percepisce, non saprei dirti). I suoni tuttavia sono anche funzionali, dato che servono per riconoscere un nemico in prossimità anche quando non compare nella schermata perché immediatamente dopo nella sequenza di scorrimento.
…una longevità che premia il titolo in questione. Infatti, per il prezzo irrisorio, Viking: Sigurd’s Adventure ha una durata soddisfacente, sia per il numero di livelli proposti, ma soprattutto perché ogni livello, se affrontato per raggiungere le 3 stelle su 3, garantisce un tempo ben calibrato di permanenza, che non permette di imparare a memoria ogni passo da quante volte ci si trova a rifarli, ma nemmeno di superarli in 30 secondi, per quanto la difficoltà non sia particolarmente impegnativa.
Viking: Sigurd’s Adventure in breve propone una storia che, basandosi su leggende nordiche realmente esistenti, intriga più della proposta del gioco in sé, la quale è pienamente sufficiente, somigliando ad un qualsiasi platformer 2D a scorrimento laterale, senza aggiungere nulla né togliere nulla. Si rende interessante per il discorso legato alle abilità e al potenziamento delle armi, ma soprattutto per la struttura dei livelli che si sviluppano sia in verticale che in orizzontale; tutto questo, sebbene già esista per smartphone (forse luogo più appropriato) è su Steam ad un prezzo vantaggioso, che rende Viking: Sigurd’s Adventure una possibilità da considerare se si cerca a basso prezzo un passatempo per riempire i momenti morti.