È arrivato il momento di dare uno sguardo approfondito all’ultimo titolo della nuova collection di Toaplan. Dopo Batsugun, Tiger Heli, e FixEight, non poteva mancare all’appello Vimana. Anche questo run ‘n’ gun, come FixEight, non aveva mai ricevuto un porting ufficiale per console dalla sua pubblicazione su cabinato arcade nel 1991. Il tratto distintivo di Vimana è il forte richiamo a elementi della cultura indiana e sanscrita negli art design di scenari e nemici… e un po’ anche nel gameplay. Ma ci arriviamo tra poco.
Il gameplay di Vimana
L’impianto di gameplay in Vimana è ridotto all’osso, risultando molto semplice e diretto (attenzione: semplice, non semplicistico). Contrariamente ad altri titoli, come FixEight ad esempio, non avremo personaggi o astronavi tra cui scegliere. Si inserisce il credito (virtuale), si preme Start e via subito a giocare.
Siamo noi, la nostra nave, e i nostri colpi. Come dicevamo, il sistema di comandi è molto semplice, ma non manca di adottare soluzioni originali. Abbiamo i colpi standard che andranno sparati con la pressione singola del tasto di fuoco (a meno di non affidarsi alle opzioni di turbo disponibili). La pressione prolungata invece caricherà un colpo ad area più potente e ad ampio raggio. Al posto della classiche bombe abbiamo invece le Circle Bomb: la nostra nave viene circondata da cerchi che vanno poi nuovamente lanciati con un’altra pressione del tasto. Ad ogni colpo dei nemici, come sempre, segue la nostra morte senza riserve.
Ci sono 4 oggetti che possiamo raccogliere: oltre ai potenziamenti delle armi e alle bombe, gli altrettanto classici aumenti di punteggio e vite extra. Completati tutti i 5 stage, il gioco ricomincia dal primo livello con un livello di difficoltà incrementato. L’HUD di gioco ci mostra le vite a nostra disposizione e il nostro punteggio sulla parte sinistra dello schermo, mentre la parte a destra è dedicata al secondo giocatore… Il titolo è infatti giocabile completamente in co-op. Assolutamente raccomandato l’utilizzo di un buon pad, o meglio ancora un arcade stick.
La caratteristica peculiare del gioco è la presenza di richiami visivi ad elementi della cultura sanscrita e indiana, e ciò regala un’atmosfera difficilmente riscontrabile in altri giochi simili. A raggiungere però il Nirvana in questo caso non è solo l’art design, ma anche il gameplay, e non so se sia una cosa del tutto positiva. Il ritmo sembra infatti più lento rispetto agli altri compagni presenti nella collection (con l’eccezione forse di Tiger Heli). La velocità della nostra nave e dello scorrimento dello scenario è infatti molto lenta, e ciò implica la necessità da parte del giocatore di adottare uno stile di gioco più controllato e tecnico, rendendo Vimana “da Nirvana”, appunto.
Intendiamoci, niente di negativo in termini assoluti, ma ciò rende Vimana giocato oggi forse meno accessibile per i neofiti rispetto ad altri titoli, cui consiglierei di rivolgere la propria attenzione se si è intenzionati ad entrare nel magico mondo dei bullet hell.
Le novità del porting su PC
Come per i suoi compagni, anche il porting inedito di Vimana è assolutamente da elogiare. Tutti i miglioramenti alla quality of life e tutte le implementazioni tecniche già presenti in Batsugun e negli altri titoli della collection sono presenti anche qui.
Grafica e input
Input ed emulazione della macchina sono gestiti in sincrono, così da azzerare input lag e artifici di sorta. Per quanto riguarda invece la grafica, possiamo scegliere tra la renderizzazione pixel perfect del gioco o se usare l’upscaling della risoluzione. In più abbiamo l’aggiunta di qualche filtro grafico che ci permette di emulare l’esperienza del cabinato arcade, come le classiche scanlines, o la possibilità di inclinare gli angoli e accompagnare con un po’ di occlusione. Anche qui, avremmo gradito qualche filtro in più. Nessun problema con controller e arcae stick, completamente mappabili e perfettamente riconosciuti.
Il gioco è ovviamente pensato in verticale, quindi abbiamo le classiche bande nere ai bordi dello schermo che possono essere sostituite da artwork del gioco o da elementi dell’HUD. Se sei in possesso di un monitor verticale, il gioco offre anche la possibilità di ruotare la schermata ovviare completamente a questo problema.
Quality of life
Tra i vari miglioramenti legati alla quality of life, abbiamo diversi elementi pensati per aiutare i giocatori meno esperti e rendere l’offerta più accessibile e fruibile. Un sistema di quicksave ci permette di salvare fino a 12 stati di gioco, registrabili con i tasti da F1 a F12 e richiamabili con la combo Shift + F1 – F12. Per i neofiti più smanettoni c’è anche la possibilità di regolare il rateo dell’autofire, così da impostare quanti click al secondo vengono eseguiti dal tasto di fuoco.
Gameplay
Quanto al gameplay, anche qui le aggiunte sono pensate per migliorare accessibilità e fruibilità. Oltre ad essere stato aggiunto un tasto che permette di riavvolgere il tempo, è possibile anche rallentarlo o velocizzarlo. Sono state inoltre aggiunte diverse opzioni di scalabilità del livello di difficoltà, accessibili dal menu di gioco, che nel riprendere le opzioni originali del cabinato arcade vanno anche a rendere l’esperienza davvero limabile con grande libertà. La presenza di una practice mode molto personalizzabile e malleabile completa l’offerta.