Visions of Mana è l’ultimo capitolo della famosa ma “secondaria” serie Square Enix (hai primi tempi Squaresoft), composta da una serie di giochi di ruolo dallo stampo action (soprattutto gli ultimi due) che ha affascinato i fan sin dal debutto. Questo titolo riesce a mantenere lo spirito della serie, proponendo un’esperienza di gioco classica ma rifinita, che riprende in maniera ottimale da dove aveva finito il capitolo precedente, ma non a livello di trama, bensì di gameplay. Sebbene non si tratti di un titolo tripla A, visto il poco budget a disposizione del team di sviluppo, riesce a distinguersi per il sistema di combattimento ricco di meccaniche, una grafica vivida e colorata, ma anche a una narrazione più profonda rispetto al passato. È un gioco che, pur non rivoluzionando il genere, offre un’esperienza piacevole e soddisfacente, adatta sia ai fan storici che a nuovi giocatori.
Visions of Mana, sacrifici per un bene superiore
La trama di Visions of Mana, pur non discostandosi molto dai classici del genere, riesce a proporre una storia che coinvolge dall’inizio alla fine e che, nonostante qualche cliché, non è per nulla scontata. Nei panni di Val, protagonista del titolo, assumeremo l’incarico del Soul Guard, un protettore con il compito di scortare gli Alms nel loro pellegrinaggio dai vari villaggi fino all’albero del mana.
Il pellegrinaggio dei vari Alm, scelti dall’elemento dominante del loro villaggio (fuoco, vento, luna, terra e via dicendo) e dalla fata del mana, serve per stabilire il flusso del mana ed evitare catastrofi. Purtroppo per fare ciò, gli Alm devono dare la loro anima all’albero del mana, e con essa la loro vita.
Già dalle prime battute di Visions of Mana, nei quali vestiremo i panni di un altro protagonista, capiremo che qualcosa in tutta questa storia non quadra. I protagonisti stessi, benché molto devoti alla causa degli Alm, iniziano a dubitare un po’ di tutto, soprattutto quando vengono scoperte antiche leggende di un mondo nel quale non erano necessari sacrifici.
La trama è intrigante, gli eventi e le pieghe inaspettate pure, così come i vari protagonisti che, sebbene molto stereotipati, riescono ad accattivarsi la simpatia del giocatore. È facile affezionarsi ai compagni di viaggio, e le dinamiche tra i personaggi offrono un tocco personale all’avventura.
Il mondo di gioco, ricco di tradizioni e mitologia, contribuisce a mantenere l’interesse vivo anche nelle fasi più lente della trama sebbene su questo fronte il mondo costruito poteva essere sviluppato meglio, magari con l’utilizzo di missioni secondarie le quali invece risultano molto ripetitive e non apportano niente alla trama generale di Visions of Mana.
Visions of Mana ha un ottimo sistema di combattimento
Il gameplay di Visions of Mana è uno degli aspetti più curati e gratificanti soprattutto nel combat system. Basato su un sistema di combattimento in tempo reale, il gioco combina azione dinamica con elementi tattici tipici dei giochi di ruolo. Il nostro team sarà composto da tre elementi su schermo, intercambiabili in ogni momento, ognuno dei quali avrà a disposizione i propri attacchi combo e le proprie abilità da utilizzare.
Quello che rende profondo il sistema di combattimento di Visions of Mana sono le varie classi sbloccabili per ogni personaggio, assegnandogli un vassello elementale, il quale andrà a sbloccare diverse abilità da apprendere, attive e passive, così come nuove combo e armi differenti. Bisogna anche tenere conto che una volta imparate, le abilità attive potranno essere utilizzate anche cambiando classe.
Questo aggiunge davvero uno strato molto profondo al sistema di combattimento di Visions of Mana. Oltre alle abilità equipaggiate e utilizzabili tramite pressione di una combinazione di tasti, potremo assegnare le altre a una ruota delle abilità la quale, una volta richiamata, fermerà il tempo e ci darà modo di pianificare la mossa successiva. Lo stesso sistema è utilizzato anche per gli oggetti.
Progredendo nel gioco le combinazioni e le abilità che si hanno a disposizione saranno davvero molte, basate anche su un sistema di debolezze elementali dei nemici e di status alterati. A tutto ciò si aggiungono i semi delle abilità, equipaggiabili e che andranno a fornire ulteriori frecce al nostro arco. Il problema purtroppo risiede nel fatto che, anche a livello di difficoltà elevato, Visions of Mana offre pochissima sfida.
Questo è davvero un peccato perché porta il giocatore a utilizzare quasi sempre le stesse strategie, senza immergersi in questo corposo sistema di personalizzazione e di combattimento offerto dal gioco. Sarà stata probabilmente inesperienza da parte del team di sviluppo, ma comunque rimane il fatto che il combat system, seppur con questi difetti, diverte e anche parecchio, dando vita ad alcune boss fight davvero intense.
Anche l’esplorazione ha un ruolo significativo: le mappe di Visions of Mana sono una gioia visiva, ben strutturate e ricche di segreti da scoprire, con un design che incoraggia l’esplorazione libera piuttosto che guidata. Anche qui però sorge un problema, ovvero che le ricompense ricevute dal trovare forzieri nascosti (ma tutti segnati sin da subito sulla mappa), non saranno mai un granché e spesso si ridurranno ai soliti oggetti consumabili che utilizzeremo poco o niente durante il gioco.
Tirate tutte le somme, il ritmo di gioco di Visions of Mana riesce a rimanere coinvolgente grazie all’evoluzione costante della trama e ai combattimenti divertenti.
Visione tecnica
Dal punto di vista tecnico, Visions of Mana si presenta come un prodotto di qualità superiore alla media, con alti e bassi ma con una grafiche che, pur non essendo al livello dei grandi titoli moderni, offre ambientazioni suggestive e ben disegnate. Le texture sono curate, ma non impressionano particolarmente e a volte soffrono di caricamenti ritardati. L’estetica generale del gioco è comunque visivamente appagante, con un’attenzione particolare ai dettagli nei personaggi e negli ambienti che richiama lo stile artistico tipico dei JRPG classici. Le animazioni sono fluide, anche se talvolta mancano di quella vivacità che ci si aspetterebbe in un titolo d’azione.
Il comparto sonoro è uno degli aspetti più riusciti del gioco. La colonna sonora, con i suoi toni epici e melodici, riesce a immergere il giocatore nell’atmosfera fantasy del mondo di Mana. Gli effetti sonori durante i combattimenti sono ben realizzati, contribuendo a rendere ogni scontro coinvolgente. Tuttavia, seppur dotato di doppiaggio inglese o in lingua originale, Visions of Mana non risulta localizzato nella nostra lingua neppure con i sottotitoli.
Dal punto di vista delle prestazioni, Visions of Mana gira in modo fluido sulla maggior parte delle piattaforme, senza grossi problemi di frame rate o bug significativi. Alcuni rallentamenti possono verificarsi in aree particolarmente affollate o durante scontri con molti nemici, ma si tratta di problemi marginali che non intaccano troppo l’esperienza di gioco complessiva.