Poche persone nate dagli anni 80′ in poi non conoscono Warhammer, anche solo per sentito dire. Uno dei setup fantasy più affermati e “vecchi” del panorama ludico, uscito nella sua prima versione nel 1983, è ormai stato portato sulle nostre console e PC in mille trasposizioni, tra cui il primo Vermintide dove un manipolo di eroi doveva affrontare i temibili Skaven, gli uomini ratto.
Il male però non è stato sconfitto del tutto e in questo Vermintide 2 rivestiamo di nuovo i panni dei salvatori e affrontiamo un’alleanza tra Skaven e guerrieri del Caos per salvare il mondo una seconda volta. Vediamo insieme questo titolo targato Fatshark.
Armi alla mano!
Partiamo come sempre dal gameplay di questo titolo. Per le mani abbiamo un “FPS” (passatemi il termine) ad ondate con elementi RPG, praticamente un Left 4 Dead con equipaggiamento e rami talenti, ma più caotico. Sembra strano parlare di FPS con un titolo fantasy, ma il gioco è effettivamente in prima persona e ogni personaggio ha accesso ad armi e sottoclassi specializzate sulla distanza. Ho fatto il paragone con il famosissimo titolo Valve, anche se in realtà solo l’idea di base è condivisa tra questi due giochi, ovvero il combattimento contro vere e proprie orde di nemici, mentre si avanza in un percorso.
Vermintide 2 aggiunge quel pizzico di originalità in più, dandoci la possibilità di avere classi con abilità passive e attive, oltre alla personalizzazione delle stesse. Il segreto per vincere in questo gioco sta proprio nell’utilizzare al meglio le proprie dotazioni per riuscire ad arrivare alla fine del percorso, tra situazioni davvero toste e boss intenzionati a staccarci la testa. Ho provato il gioco nella sua versione per PC utilizzando l’accoppiata mouse e tastiera, anche se il gioco esiste anche per PlayStation 4 e Xbox One, e credo sia l’impostazione più adeguata al gioco. La mappatura dei tasti è stata fatta bene e tutto può essere raggiunto con facilità e il personaggio risponderà sempre piuttosto bene ai nostri comandi.
Alla fine di ogni missioni verremo premiati attraverso l’ormai famosissimo sistema di casse, che ci daranno premi casuali di rarità diverse: casse che potremo anche ricevere tramite le Sfide di Okri, in cui ci potremo riscuoterle con il completamento di obbiettivi (anche giornalieri). Sarà possibile affrontare vari stage in modo casuale, in cui imposteremo solo la difficoltà, o customizzato. All’avvio della missione ci troveremo obbligatoriamente in un team di 4 persone, che nel caso in cui il matchmaking non sia riuscito a farci unire ad altri giocatori essi saranno sostiuiti da bot controllati dall’AI. Ovviamente va specificato che Vermintide 2 è nettamente più divertente giocato in compagnia dei propri amici, ma rimane comunque godibile in ogni altro modo
Per quanto quest’ultima devo ammettere che gli sviluppatori hanno usato saggiamente due pesi e due misure. Le orde di nemici saranno, ovviamente, piuttosto stupide, essendo il loro numero davvero imponente, mentre l’intelligenza dei bot sarà piuttosto valida e adatta alla difficoltà, almeno per quanto riguarda i bassi livelli.
Più siamo, meglio è
Vermintide ci mette di fronte 5 classi di base, rappresentate da un personaggio fisso che potremo far salire di livello per sbloccare ulteriori 10 classi (2 per personaggio), ognuna con le proprie abilità e particolarità. Una grande quantità di possibilità per un gioco di questo tipo, che ci porterà ad una grandissima longevità nel caso in cui vogliamo sbloccare più contenuto possibile. Dal guerriero più “tank”, con abilità passive che offrono difesa al party, al silenzioso assassino ombroso: tantissimi modi per distruggere il male.
Un mare di sangue a mezzanotte
L’aspetto visivo è soddisfacente e, tutto sommato, ben fatto. Il design dei personaggi e dei nemici è stato fatto a dovere, con una menzione particolare per i boss, per quanto riguarda le ambientazioni invece vediamo risultati un po’ altalenanti, con zone davvero inquietanti ed adatte al momento e altre un po’ troppo ovvie e meno interessanti. Questo non significa che i posti in cui combatteremo siano brutti da vedere, dato che il livello di cura è piuttosto alto.
L’aspetto audio, d’altro canto, è molto più che positivo: effetti sonori davvero soddisfacenti ed interazioni tra i personaggi in missione a volte divertenti, a volte epici. Nessun problema riscontrato nell’audio ed un doppiaggio realizzato davvero bene. Sicuramente uno dei punti più a favore di questo gioco, in grado di farci immergere per bene nell’azione, soprattutto se giocato con un buon paio di cuffie.
In sostanza
Warhammer: Vermintide 2 è un gioco non perfetto, con qualche bug e che alla lunga potrebbe risultare ripetitivo per alcuni, ma indubbiamente molto valido sia dal punto di vista tecnico sia ludico. Basta poco per capire bene i comandi del gioco ed entrare nel vivo dell’azione, contro orde di nemici sanguinari da affettare. L’idea delle classi da sbloccare aiuta molto a tenere viva la voglia di giocare, senza contare che la possibilità di accedere a missioni più complicate sarà data dal nostro livello di equipaggiamento, tradotto: più giochiamo e più casse facciamo, più ci equipaggiamo. Praticamente è come se Left 4 Dead e Diablo avessero un figlio demoniaco e sta a noi affrontarlo al meglio.