Con la next-gen alle porte, in mezzo ai discorsi sulla risoluzione grafica ed i frame-rate, WARTILE sceglie di seguire un’altra via, più silenziosa e pragmatica.
Il titolo sviluppato da PlayWood Project Aps vuole proporci un gameplay diverso dal solito, tra innovazione e tradizione; sarà riuscito nel suo intento ?
Vichinghi, miniature e strategia, manca solo un po di idromele…
WARTILE si presenta come uno strategico in tempo reale, e fino a qui, nulla di innovativo, ma è nella sua meccanica di movimento-combattimento che cerca di dare una ventata di freschezza al genere; nato come trasposizione di un gioco da tavolo, WARTILE porta sulla console la mappa di gioco così come è pensata nella sua versione fisica, cioè con i segnaposti esagonali in cui far muovere le pedine.
Per spostarci sul campo di battaglia dunque, il giocatore dovrà selezionare i proprio personaggi e spostarli seguendo le stesse regole di movimento di un gioco da tavolo standard; “ma dunque cosa lo differenzia da un normale strategico a turni” starai chiedendoti ora? Ebbene, la differenza sostanziali sta nel fatto che le regole di ingaggio per il combattimento, il quale, per inciso è in tempo reale, sono mutuate dai titoli con grafica isometrica, in stile Pillars of Eternity.
Questo rende WARTILE un titolo altamente strategico, in cui per ottenere la vittoria, non basta muovere le pedine sulla casella giusta, ma bisogna farlo anche con il giusto tempismo, tenendo conto delle caratteristiche e dei parametri di combattimento dei nostri personaggi.
…e le leggende vichinghe ?
La Trama di WARTILE non è certo tra le più ispirate, anche se l’ambientazione norrena aiuta e non poco l’incedere della storia; in maniera assai semplicistica, giocando un po con tutto il contesto vichingo, il giocatore si dovrà accontentare di una storia semplice, la quale ci vedrà salpare per risolvere il mistero della maledizione abbattutasi sul nostro villaggio. Niente di più, niente di meno.
Ok che la grafica non è tutto, ma così si esagera
Veniamo ora alla nota dolente del titolo, il comparto tecnico:
Per quanto riguarda il comparto sonoro in WARTILE, questo è semplicemente “non pervenuto”; intendiamoci, le musiche ci sono eccome, e sono anche in tema con l’ambientazione, peccato che risultino troppo scialbe e banali per essere ricordate. Il titolo non è certo un Tripla A, ma anzi, proprio per questo motivo una colonna sonora ispirata avrebbe potuto fare la differenza
E’ però il comparto grafico che più di tutto fa storcere il naso; indubbiamente il passaggio dalle console casalinghe verso l’ibrido Nintendo giustifica da solo il downgrade grafico, tuttavia il risultato è a malapena sufficiente.
Ok che WARTILE non è un titolo che punta sui modelli poligonali di alto livello, ma il gioco risulta quasi sfocato alla vista, e se il giocatore vuole farsi ancor più male, gli basterà strizzare gli occhi per vedere la mancanza dei poligoni sui personaggi e sulle ambientazioni un minimo più complesse; cespugli e barbe vichinghe hanno dei palesi buchi, e le armi sembrano incollate male tra loro (capisco che parliamo di miniature e che forse era un effetto desiderato in fase di sviluppo, ma se anche fosse così, la realizzazione è proprio brutta a livello visivo).
Insomma, questo WARTILE riesce ad offrire una degna avventura ?
Tutto sommato si. Nonostante le pecche qui sopra elencate, WARTILE risulta essere un titolo più che sufficiente; questo “se e solo se” si scende a patti con il piattume generale del comparto tecnico, sorretto a stento da un gameplay che da solo, giustifica il piacere di una sessione di gioco.