Sviluppato da Orika Nekoi e pubblicato da Moonwork, Wet Steps è una visual novel decisamente standard che offre una storia abbastanza breve ma con finali differenti e un’ambientazione fantasy. Noi abbiamo fatto le nostre, poche scelte, su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Wet Steps – una breve storiella fantasy
Wet Steps rientra pienamente nella categoria di visual novel e lo fa in modo decisamente standard e provando a sfruttare, seppur in modo limitato e timido, sia il mondo fantasy che alcune sfumature quasi da horror. Ma procediamo con ordine. Il protagonista di queste vicende è un ragazzo abbastanza sicuro di sé, vanitoso e caratterialmente antipatico. Ammettiamo che è complicato entrare in empatia con lui, non poco. E questo, considerando che puoi dargli un nome e, quindi, “personalizzandolo”, è un problemino non da poco.
In compenso, il protagonista è un conquistatore. A quanto pare lo stereotipo del cattivo ragazzo conquista anche in Wet Steps eppure la trama non impiega molto a virare e concentrarsi su una ragazza diversa da tutte le altre. Non solo per il suo abito simil-sacerdotessa, ma anche per il suo carattere abbastanza energico e soprattutto per il fatto che utilizza la magia. Perché sì, non bisogna dimenticare che Wet Steps è incastonato nel genere fantasy e questo significa che la magia esiste e non solo quella, purtroppo.
I problemi, infatti, non tardano ad arrivare, incanalandosi in una trama modesta e dalla scarsa inventiva, che dura una manciata di ore scarse senza sorprende mai più di tanto. Parliamo di un canovaccio narrativo striminzito ma funzionale e ben coeso. La scarsa durata e il cast ridotto, aiutano a concentrarsi sulle cose che contano ma allo stesso tempo, oltre la longevità, viene sacrificata anche la mole di contenuti “ludici”.
Come ben saprai (e in caso puoi approfondire il genere delle visual novel nel nostro articolo dedicato) questo genere di giochi ha come aspetto ludico principalmente quello di far fare delle scelte all’utente. Scelte che portano a diversi finali. Anche Wet Steps ha più di un finale: quattro per l’esattezza. Un quantitativo leggermente ridotto che è in linea con la durata scarsa e le rispettive scelte, anche queste molto limitate.
In compenso, la narrazione, seppur poco innovativa e abbastanza timida, con anche qualche pausa di troppo, riesce a trascinare fino alla fine complice soprattutto la sua durata breve che va ad alimentare un ritmo che forse, addirittura, corre troppo sul finale. C’è quindi un qualche problema di equilibrio narrativo ma ironicamente, la durata breve è sia pregio che difetto del titolo che si mostra, in compenso, come un buon inizio e un investimento interessante, per chi non conosce bene il genere.
Leggi e scegli
Wet Steps come tutte le visual novel è principalmente una storia da leggere e, in questo caso, anche ascoltare. Passerai gran parte del tempo facendo scorrere linee di testo agevolato da un sistema di lettura comodo, intuitivo e terribilmente standard. Puoi mettere la pausa, far scorrere manualmente i vari balloons o farli avanzare da soli. Non manca la cronologia di quanto già detto e la possibilità di salvare dove e quando vuoi sfruttando anche più slot (comodo per recuperare la trama e far scelte diverse).
Per il resto, come accennato, ci sono poche scelte e di conseguenza, pochi finali. Niente di sconvolgente ma è un po’ un peccato considerando il potenziale narrativo di fondo e quanto alcune cose potevano essere approfondite meglio. In compenso, i neofiti non avranno grossi ostacoli e potranno vivere quest’avventura come un antipasto del genere visual novel per vedere se ne sono portati o meno.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Wet Steps si inserisce nel luuuuungo elenco di visual novel con personaggi simil-manga che si assomigliano un po’ troppo tra di loro. Ammettiamo che il character design, complice il numero relativamente basso di personaggi, non è malvagio. In realtà c’è anche una buona varietà di scene considerando la durata dell’opera ed è un bene sia per il ritmo narrativo che per gli occhi.
I fondali potrebbero risultare un po’ anonimi ma nel complesso il risultato è abbastanza positivo e coerente. Buono anche il sonoro, evidenziando un doppiaggio completo ma non molto efficace e in parte forzato e poco credibile. Da segnalare, inoltre, la totale assenza della lingua italiana, un ostacolo non di poco conto considerando che il titolo è prevalentemente un libro da leggere.
Infine, Wet Steps si difende discretamente bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con la versione portatile sinceramente consigliata in quanto trasforma la console in un ottimo e-Reader con comandi touch inclusi.