Weyrdlets è un titolo del quale si è sentito parlare poco probabilmente, ma che ha senza dubbio un suo perchè. Sviluppato ed edito da Weyrdworks, Weyrdlets è un titolo decisamente fuori dagli schemi, sia per ciò che offre sia per il modo in cui lo fa. Un mix di generi che rendono un po’ difficile classificarlo a primo impatto e metterlo in una nicchia definita, poiché si va dalla gestione del proprio animaletto ad averlo come companion sul nostro desktop,con la possibilità di tracciare le attività quotidiane con tasks e timer a pomodoro. Lo abbiamo provato proprio per capirlo al meglio, ma in realtà nonostante ci abbia conquistati abbastanza, classificarlo rimane ancora un mistero.
Weyrdlets, scegli il tuo pet virtuale e “parti”
Sicuramente Weyrdlets prevede degli elementi di simulazione. Allo stesso tempo si comporta come un utility. Altre volte ha delle skill da cozy game che un po’ si fondono a quelle di un tamagotchi.
Ecco, forse l’espressione migliore per definire questo titolo è un Tamagotchi moderno su pc, con molte più funzionalità. Ed è proprio questa l’idea che si ha all’avvio del gioco, quando ad accoglierci c’è il logo del gioco e un uovo che si schiude che ne fa parte.
Già dal menù possiamo notare quanto il gioco sia fuori dalle righe, in senso positivo ovviamente: tre esserini corrono intorno al fuoco su una mini isoletta. Si tratta dei tre companion starter, tra i quali dovremo scegliere con attenzione il nostro pet. Abbiamo Wagyu, un dinosauro un po’ schiacciato, Gyoza, un micio con un’enorme testa e molto tondo e Mochi, un coniglio paffuto. Tutti e tre molto carini, indubbiamente e, come scopriremo nel gioco, ognuno con le sue specifiche caratteristiche.
Ovviamente la prima cosa da fare è scegliere un pet e, se vogliamo, dargli un nuovo nome. Il colore, ahimè, sarà randomico, ma potremo scegliere più avanti di abbellire il nostro pet come meglio crediamo.
Una volta scelto il nostro compagno di avventure e di desktop, approdiamo su una minuscola isoletta chiamata Cozy Island, con una casa per il nostro animaletto che dovremo arredare nel corso del tempo.
Subito arriva in nostro soccorso la guida del posto, Fetch, seguito da una sensazione di Deja-vu… è così onnipresente e pronto a parlare in un insieme di suoni velocizzati da ricordare un personaggio amato e odiato da molti: Tom Nook di Animal Crossing. La sua funzione è proprio quella di assillarci con innumerevoli tutorial (a volte anche troppo prolissi per ciò che effettivamente c’è da fare), apparire dal nulla facendoci notare che ha qualcosa da dirci e spiegarci tutto nei minimi dettagli.
Cosa facciamo ora con il nostro pet?
Bene, sopravvissuti ai tutorial abbiamo capito che un animaletto da compagnia mangia (e pure tanto), vuole le coccole, deve essere lavato e bisogna mantenerlo in salute e felice, facendolo giocare.
Sarò ripetitiva, ma a me il tema “Tamagotchi” rimane lì impresso nella mente.
Tramite lo shop che troviamo nella barra del menù, possiamo decidere di acquistare cibo, giochi e decorazioni per il nostro pet, e per farlo ci serviranno delle monete che l’animaletto stesso può trovare in giro per la mini isola, raschiando la terra. In alternativa, possono essere guadagnate attraverso alcune pioccole quest giornaliere.
Ovviamente all’inizio non avremo accesso ad altro che al cibo. Potremo quindi sfamare il nostro compagno fin quando, con un sonoro “burp”, non ci comunicherà di essere sazio, e fargli coccole a non finire. Ben presto ci verrà fornita una saponetta con la quale poter lavare il nostro amico virtuale e far salire il suo livello di igiene.
Andando avanti a soddisfare il nostro amico virtuale, scaleremo i vari livelli che ci daranno accesso ad altre sezioni dello shop per acquistare anche complementi d’arredo e giochi.
Possiamo scegliere di portare il nostro amico al “parco” per farlo divertire sulle giostre, o, se ci distrae troppo, spedirlo in un’avventura via barca per un paio di ore. Potremo comunque vederlo a schermo, intento nelle sue attività di pesca e navigazione.
Quando decideremo di dedicarci a qualcosa di più produttivo, basta passare dal menù alla versione desktop per sfruttare le abilità di compagnia e di ottimizzazione di Weyrdlets.
Weyrdlets per il monitoraggio del tempo e delle attività
Una volta trasportato il nostro animaletto sul nostro desktop, questo inizierà a vagare e talvolta a interagire con le nostre azioni, senza disturbare troppo. Da questa sezione del gioco possiamo avviare le opzioni di produttività, come avviare un timer a pomodoro, utile per fare delle pause ponderate, o creare una lista di tasks da portare a termine.
Per quanto riguarda la produttività dunque, Weyrdlets aiuta senza dubbio a mantenere il focus sui compiti giornalieri e a tenere il tempo, anche se non si classifica probabilmente in prima posizione, ma dal punto di vista del gameplay non c’è molto di innovativo o che sia di particolare intrattenimento.
La sua utilità come strumento di produttività può sembrare limitata rispetto a soluzioni più avanzate, e alcuni giocatori potrebbero trovare il gameplay un po’ ripetitivo o talmente tanto semplice da risultare noioso. Il gioco è ideale per chi cerca una compagnia virtuale senza troppo impegno, ma chi desidera una maggiore profondità di gioco potrebbe rimanere deluso dalla scarsità di attività disponibili, visto specialmente quanto in apparenza possa ricordare lontanamente un ipotetico Animal Crossing x Tamagotchi.
Una feature che non abbiamo avuto modo di provare, ma che abbiamo scoperto, è quella dell’integrazione con lo streaming di Twitch. Sembra infatti che Weyrdlets offra integrazioni con Twitch, permettendo agli spettatori di interagire con il pet durante le sessioni di streaming, rendendo l’esperienza interattiva sia per il giocatore che per il pubblico.
Come si comportano grafica e audio?
Per quanto riguarda la componente sonora, sicuramente la musica di sottofondo può essere agevolmente disattivata, se si desidera una concentrazione maggiore. A differenza di un titolo simile che ho avuto modo di provare recentemente, Spirit City: LoFi Session, in Weyrdlets la componente musicale non è una scelta ma un sottofondo imposto, melodico ma un po’ ripetitivo, e con un’ambizione al genere lo-fi forse poco riuscita. Gli effetti sonori invece risultano spesso troppo carichi, con un sonoro clic dall’effetto “gommoso” e degli scintillii che risvegliano l’attenzione in modo un po’ troppo brusco.
Riguardo la grafica, invece, ci troviamo davanti a quella che a me piace definire “tanta gommosita”, con personaggi 3D che danno l’idea di essere morbidi e ambientazioni ben ricreate che non necessariamente rispettano le proporzioni, ma sono gradevoli proprio per quello. Nel complesso ci troviamo davanti a una grafica pulita, con colori brillanti e che non stanca assolutamente l’occhio. Anche il menù rispecchia completamente le caratteristiche grafiche del gioco, rendendo il tutto molto armonioso e sicuramente coerente.
Tutto sommato Weyrdlets non è male per chi si trova ad approcciare per la prima volta a questo tipo di gioco, che oltre ad essere un passatempo più o meno piacevole (questione esclusivamente di gusti e abitudini di gioco), funge anche da organizer delle attività quotidiane. Il lato sicuramente positivo è che su Steam è disponibile gratuitamente, un buon motivo per provarlo senza avere alcun risentimento qualora non fosse il gioco/organizer adatto alle proprie esigenze.
Provarlo dunque, non costa nulla, e se si capisce di apprezzare il genere ma di voler provare qualcosa in più, ci si potrà poi spostare su altri titoli. Il fatto che sia un free to play lo rende sicuramente di facile approccio a tutti e gli dona un punto a favore.
Per tutte le informazioni sul titolo, è possibile visitare la pagina ufficiale del gioco.