Il genere bullet heaven sta divenendo sempre più importante all’interno dell’industria, lo possiamo notare dalla miriade di cloni di Vampire Survivors e anche dai numerosi prodotti derivativi (come Hive Jump 2: Survivors, di cui abbiamo provato l’accesso anticipato) approdati nel mercato.
La loro struttura li rende titoli immediati e altamente soddisfacenti, con un gameplay loop a dir poco assuefacente. When the Light Dies, sviluppato da Secret Level Studios, prova a prendersi una fetta di questo “nuovo” genere spingendo da un’altra direzione rispetto ai suoi simili e lo fa puntando direttamente ad un’esperienza horror che fa della sopravvivenza, intesa anche come gestione delle risorse, l’elemento cardine.
When the Light Dies: Lovecraft Survivors
L’ispirazione di When the Light Dies é palese: un uomo disperso in mezzo ad una radura, in mano il suo fedele revolver, sulla schiena un pesante zaino e una lanterna attaccata a esso. Le ombre della notte nascondono creature con tentacoli e dalle forme indescrivibili, la nostra mente reggerà dopo aver vissuto tali orrori? Immagino che ai lettori dello scrittore di Providence sia venuta subito in mente l’ispirazione Lovecraftiana del titolo di Secret Level Studios, se non così non fosse andate subito a leggere le opere del maestro dell’horror cosmico.
Nell’accesso anticipato di When the Light Dies potremo scegliere solamente un personaggio e una tra le quattro armi disponibili, ma inizieremo con un revolver, le altre andranno sbloccate run dopo run. Ci troveremo immediatamente in mezzo ad un territorio ostile, vicini ad un falò che potrà essere acceso per garantirci una buona visibilità e, soprattutto, evitare di congelare a morte.
Perché oltre alla barra della vita dovremo tenere d’occhio due parametri: la sanità e il freddo. Il primo valore aumenterà con i danni subiti, stando troppo al buio o all’attivazione di un’abilità attiva. Il secondo, se troppo alto, ci farà subire danni continui a meno che non torneremo vicini ad una fonte di calore. Il problema è che i falò hanno una durata limitata e saremo costretti a muoverci in giro per la mappa per trovarne uno nuovo da accendere.
Inoltre avremo una lanterna che ci permetterà di stare nella luce nei momenti di transizione da un falò all’altro, ma anche quella sarà soggetta ad un deterioramento continuo, perciò dovremo sempre usarla con cautela se non vorremo trovarci in mezzo al buio più totale circondati da esseri spaventosi.
Un revolver per domarli e nell’oscurità…ucciderli
In When the Light Dies la nostra fedele arma sarà lo strumento principale con il quale dovremo difenderci: dovremo prendere la mira utilizzando lo stick analogico sinistro, ma in prossimità dei mostri si attiverà una sorta di mira automatica che ci aiuterà moltissimo. Avremo a disposizione munizioni infinite ma il caricatore sarà limitato, andando a creare dei veri e propri momenti di panico quando dovremo ricaricare. Inoltre, sparsi a giro per la mappa, troveremo dei forzieri che conterranno degli utilissimi oggetti: pozioni per prendere la vita, libri da leggere per ripristinare la sanità o oggetti unici, come un elegantissimo lanciafiamme.
Come in ogni bullet heaven che si rispetti, anche in When the Light Dies saliremo di livello costantemente: questo significa che ogni poco dovremo scegliere un power up per il nostro personaggio. Questi sono molto classici nella loro impostazione, sicuramente il lato più derivativo dell’intero titolo.
Bello stile ma poca varietà
Sicuramente la nota più negativa che possiamo attribuire a When the Light Dies è la poca varietà, sia parlando delle situazioni che andremo a vivere sia in termini di nemici e armi. Comprendiamo che sia in Accesso Anticipato, ma altri titoli dello stesso genere offrono ben altro. Le armi, come già accennato, sono solamente quattro, mentre i mostri che affronteremo saranno una decina, più un singolo boss che incontreremo a più riprese. Perciò, se all’inizio saremo sempre in agguato e col fiato sospeso, intimoriti da quale creatura uscirà dall’oscurità, dopo poche ore questo senso di paura verrà meno, sostituito da un “ancora ‘sto mostro qua?”.
La pixel art utilizzata in When the Light Dies è sicuramente uno degli aspetti che abbiamo apprezzato di più, ogni mostro è caratterizzato a dovere e il lavoro di differenziazione dei nemici è ottimo, saranno immediatamente riconoscibili e perciò facilmente affrontabili. Anche l’aspetto del protagonista è ben fatto, soprattutto l’effetto del “respiro” che aggiunge una tensione e un dinamismo maggiore all’esperienza di gioco. L’area di gioco, invece, appare molto scarna, ma è una caratteristica tipica del genere visto che ogni elemento a schermo sarebbe soltanto una distrazione nei confronti dello shooting.