White Shadows è un puzzle-platform sviluppato dallo studio indipendente tedesco Monokel e pubblicato da Headup Games e Thunderful Games, gli stessi publisher di Firegirl Hack’n Splash Resque. White Shadows sarà disponibile su Steam, Xbox Series X|S e PlayStation 5 dal 7 dicembre. La versione che abbiamo provato è quella per Xbox Series.
Tutti gli animali sono uguali, ma…
White Shadows si apre con una chiara citazione a George Orwell, infatti, davanti ai nostri occhi troviamo un’enorme insegna luminosa con su scritto: ALL ANIMALS ARE EQUAL. Parole che ritroviamo in Animal Farm del già citato autore. Non a caso, come nel romanzo dell’autore inglese, siamo in un mondo distopico in cui vivono animali antropomorfi che andremo a conoscere nel corso del nostro cammino. Proprio come in Animal Farm, violenza, discriminazione, razzismo e sfruttamento la fanno da padrone, infatti, presto scopriremo che tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
Ci troviamo in un’oscura città che si sviluppa totalmente in verticale e l’intero paesaggio è, infatti, caratterizzato da imponenti torri che svettano verso l’alto. L’atmosfera che ci circonda è opprimente e durante le prime fasi del gioco questo aspetto è accentuato dall’assenza della colonna sonora, per cui l’unico suono che percepiamo è il frastuono della città che pullula di macchinari. La piccola protagonista di questa storia è Ravengirl, una ragazza corvo che si ritrova a vagare in questa anomala città industriale in stile steampunk. Durante il suo cammino la ragazza sembra essere guidata da qualcuno che la condurrà verso il suo destino.
È importante sottolineare che all’inizio del gioco gli sviluppatori ci avvertono della presenza di contenuti poco adatti a un pubblico sensibile.
C’è bisogno di un capro espiatorio
La società in White Shadows è governata dal Ministero della Luce in mano ai Lupi, mentre il resto della popolazione occupa via via gradini sempre più bassi della piramide sociale che si conclude con i maiali a cui sono destinati i lavori più umili. Mentre per gli uccelli il destino è ancora più infausto, infatti, a loro spetta l’oblio. Messi ai margini della società, sono accusati di aver portato la Piaga tra le genti e quindi sono costretti a ripagare le loro colpe con la loro stessa vita.
Trattati come bestiame, gli uccelli vengono spinti a riprodursi in massa per essere utilizzati come materia prima per la produzione di energia. Il fine ultimo di questa mattanza è produrre la Luce che protegge il popolo dalla piaga.
Ovviamente il popolo per sfuggire alla piaga avrà bisogno di pagare il ministero per ottenere un bagno di luce. Il tutto in un circolo vizioso che costringe il popolo a lavorare per ottenere il denaro necessario a permettersi i bagni di luce e continuare così inconsapevolmente a mantenere l’ordine sociale.
In realtà le cose non sono andate sempre in questo modo, infatti, molto tempo fa tutti gli animali vivevano insieme, ma una grande guerra causò la distruzione del Sole. In un mondo senza più luce gli animali si unirono per risorgere dalle macerie e prosperare, ma una malattia si diffuse rapidamente tra di loro. Fu così che i Lupi approfittarono della situazione per usare come capro espiatorio gli uccelli e salire al potere.
Per controllare la popolazione, quindi, i Lupi crearono il Ministero della Luce e misero in atto un sistema di propaganda per alimentare l’odio contro gli uccelli.
Corri e troverai la luce
White Shadows è un platform con elementi di puzzle guidato dalla narrazione. Infatti, l’esperienza di gioco è continua e, durando all’incirca un paio d’ore, può essere completata tutta d’un fiato. Il gioco è suddiviso in cinque capitoli, e ci accorgiamo del passaggio da un capitolo al successivo semplicemente perché ci viene indicato dagli elementi sullo sfondo che possono un’insegna o un tabellone pubblicitario. L’intera esperienza è quindi continua e senza interruzioni, complice anche il level design fluido e semplificato che non ci costringe a ripetere le sezioni più volte.
Infatti, White Shadows non punta ad essere difficile o proporre enigmi complessi, ma ci fa concentrare e riflettere sul tema di fondo. Anche le inquadrature in stile cinematografico fanno sì che il giocatore arrivi quasi a trasformarsi in semplice spettatore, sensazione rafforzata dalla mancanza di scelte, aree segrete o collezionabili che distrarrebbero dalla narrazione.
La difficoltà aumenta esclusivamente nel momento in cui la protagonista è sottoposta a delle importanti sfide per proseguire nel suo cammino. Infatti, lungo il suo cammino si ritroverà a partecipare a un sadico spettacolo televisivo messo in scena dai lupi e dovrà superare delle prove che dimostreranno il suo valore.
La contrapposizione tra luce e oscurità, tra salvezza e malattia, tra bene e male è resa visivamente dall’uso del bianco e nero. La scelta di questa gamma cromatica rende l’atmosfera dell’intero gioco cupa e rappresenta bene il clima di terrore e disperazione in cui versa la popolazione.
A farci immergere ancora di più in White Shadows, in questo continuo dualismo c’è la scelta di alternare sezioni prive di colonna sonora a sezioni in cui essa è presente e ci darà il ritmo per superare alcuni ostacoli. Ad esempio, in una determinata sezione dove dovremo andare avanti e indietro per restare nell’ombra e non essere scoperti dalle sentinelle, saremo accompagnati dalle note di Sul bel Danubio blu di Strauss muovendoci a passo di valzer.
Le nostre conclusioni su White Shadows
La nostra esperienza con White Shadows è stata positiva, infatti, abbiamo apprezzato la realizzazione tecnica del titolo, nonostante qualche piccola sbavatura, data da un apparente ritardo tra i controlli e i movimenti che non interferisce con il gameplay, ma viene comunque percepito. Una delle cose che più ci ha sorpreso è la cura per i dettagli non solo degli elementi in primo piano, ma soprattutto dello sfondo in cui sono presenti oltre agli edifici anche insegne e macchinari in movimento. Questa estrema cura per i dettagli che è stata in grado di catapultarci in questa angosciosa città steampunk, viene mascherata da un eccessivo utilizzo dell’effetto bloom e del blur presente in alcune scene.
White Shadows ci presenta un mondo distopico, fatto di violenza, prepotenza e discriminazione. Una realtà cruda ed esasperata che a prima vista può sembrarci distante dalla nostra, soprattutto perché la società è costituita da animali antropomorfi, ma che in realtà non lo è. Proprio la scelta di presentare questa storia con protagonisti non umani, ci permette di interpretare il messaggio veicolato dagli sviluppatori come una denuncia a tutte le forme di violenza e discriminazione.