Lo sviluppatore indie DuDeeki Studio ci propone Wild Seas, il quale è un tower defense, parecchio classico, a tema piratesco. Isole deserte piene di forzieri, pirati che vogliono derubarci e un coccodrillo che, a giudicare dagli occhi, non sembra troppo sveglio, questi gli ingredienti alla base del titolo. Vale il tuo tempo? Prosegui nella lettura per scoprirlo.
Un coccodrillo senza nome e senza paura
In Wild Seas prenderai i panni di un coccodrillo, il quale dovrà difendere diverse isole dall’invasione dei pirati. Con i suoi occhi parecchio inquietanti, vista la loro inespressività e la sua arma (ovvero una clava multiuso capace di tagliare l’erba, deviare proiettili e distruggere qualsiasi cosa), il tuo coraggioso rettile sarà il salvatore delle isole dove si svolgono le battaglie del gioco. L’obiettivo principale dei pirati è rubare il cristallo dell’isola e trasformare il protagonista in un paio di stivali.
Wild Seas non ha una vera e propria trama e questo è un vero peccato. Peccato perché comunque il gioco è permeato da uno humor tutto suo e da una grafica parecchio cartoonesca che lo farebbe sposare perfettamente con una storia, magari tendente al demenziale.
Wild Seas è il classico tower defense
Wild Seas si articola su quattro isole diverse, ognuna delle quali presenta un numero crescente di ondate di attacchi da parte dei nemici. All’inizio di ogni livello, avrai a disposizione 90 secondi dove dovrai costruire le difese attorno al cristallo da difendere. Per crearle avrai bisogno di monete, tuttavia partirai con zero finanze, quindi dovrai esplorare il paesaggio alla ricerca di forzieri per ottenere le risorse necessarie. Una volta raccolta la moneta sonante, un mercante, che troverai dietro al cristallo che stai difendendo, ti venderà le prime torrette. Ovviamente le tue difese andranno disposte in maniera strategica, cercando di capire in anticipo da dove arrivano i pirati.
Appena avviato Wild Seas è un titolo parecchio frustrante, visto che non c’è nessun tipo di tutorial a spiegarti le basi del gameplay. Imparare, quindi, in cosa consiste il gioco è tutto affidato al classico trial & error. Aspettati, almeno inizialmente, di perdere tante volte, prima di capire come si possono gestire le risorse, come si pianificano le difese e così via. Questo non accompagnare il giocatore e buttarlo in mezzo all’azione senza dargli uno straccio di spiegazione, potrebbe scoraggiare qualcuno a proseguire nel titolo. Tuttavia se riuscirai a superare questa iniziale sensazione di spaesamento, il resto del gioco sarà tutto in discesa.
Il gioco offre sei tipi di torri di cui cinque offensive e una che cura periodicamente il tuo personaggio. Le torri che sparano variano in potenza e costo e questo richiede una gestione attenta delle risorse per massimizzare l’efficacia della tua difesa. Le torri meno costose sparano proiettili in modo meno preciso, mentre quelle che costano di più possono eliminare nemici con un solo colpo. Capire quale torretta va utilizzata è essenziale, visto che le ondate di nemici diventeranno progressivamente più impegnative.
Ma in Wild Seas non dovrai solamente sapere come difendere il tuo cristallo, dovrai anche comandare il coccodrillo durante l’attacco. Infatti durante le wave di nemici, potrai girovagare per la mappa a raccogliere ulteriori monete, utili per potenziare le tue difese, oppure potrai combattere i pirati che si avvicineranno. Ovviamente se la salute del tuo coccodrillo scenderà a zero, oppure i nemici riusciranno a distruggere il cristallo, sarà game over.
Un sonoro troppo ripetitivo
Da un punto di vista visivo, il lavoro di DuDeeki Studio si distingue per una grafica parecchio colorata e una prospettiva dall’alto, la quale aiuta parecchio ad avere una visione chiara del campo di battaglia. I personaggi sono tutto sommato ben disegnati con il coccodrillo protagonista che si distingue per il suo sguardo assente. Le animazioni non sono nulla di che, tuttavia non si possiamo definirlo un errore, ma proprio di una scelta stilistica che da al titolo un piccolo tocco retrò insieme alla grafica che sembra uscita direttamente da un cartone animato.
Peccato che la colonna sonora di Wild Seas lasci molto a desiderare, visto che questa consiste in un loop di 8 secondi, diventando rapidamente fastidiosa. Ti posso assicurare che dopo pochi minuti, sentirai la necessità di silenziare il suono del gioco. E il bello (anzi scusa, il brutto) è che questa è costante per tutte le isole di gioco senza cambiare mai. Ovviamente stiamo pur sempre parlando di un titolo indie, quindi è ovvio che gli sviluppatori puntino le risicate risorse su altro, tuttavia un po’ più di varietà, magari entrando nel mood piratesco del gioco, non avrebbe proprio guastato.