Sviluppato da LightUp e pubblicato da Ratalaika Games, Wild West Crops è un mini Metroidvania con uno stile fortemente retrò che non si sforza molto per distinguersi dalla massa. La semplicità e l’immediatezza sono i punti forti di questo piccolo indie… scopriamo insieme tutti i dettagli nella nostra recensione della versione per Xbox One. Pronto ad affrontare un esercito di malvagie verdure viventi?
Wild West Crops: un’invasione poco salutare
Chi dice che le verdure fanno bene… non ha ancora giocato a Wild West Crops. La storia di questo semplice Metroidvania è surreale e molto di contorno… insomma, non aspettarti una trama da seguire, anzi.
In ogni caso, durante una serata tranquilla, l’allegra cittadina di Miaocity viene colpita da un gigantesco meteorite radioattivo. Quest’enorme roccia s’infrange sui ridenti campi trasformando le verdure coltivate in esseri senzienti e decisamente arrabbiati. Chi potrà combattere un malefico esercito di creature mutanti vegetali? La risposta è una sola: El Gatito! Trattasi del nostro prode protagonista, una sorta di pistolero che non ha paura della morte.
Gameplay: come un Metroidvania ma più piccolo
Wild West Crops è un Metroidvania in tutto e per tutto. Da inizio alla fine. E lo è in miniatura. Il mondo di gioco, infatti, nonostante possa variare grazie a biomi esteticamente diversi, è abbastanza ridotto. Nonostante ciò, per via una mappa non molto chiara, può capitare di smarrirsi tra un viaggio e un altro. Sì, perché ci toccherà percorrere più e più volte gli stessi scenari per cercare chiavi e aprire porte. La struttura ludica è elementare: superare i livelli, uccidere nemici, raccogliere monete, potenziarsi, trovare chiavi, aprire porte e infine sconfiggere giganteschi boss.
Dove Wild West Crops prova a rendersi originale è con i nemici: delle verdure viventi. Purtroppo i nemici variano decisamente poco e la grafica a 8 bit non li caratterizza poi così tanto. Si passa da nemici che si limitano a camminare ad altri che provano a spararci contro qualcosa (tipo le pannocchie). Ci sono anche nemici aerei e altri più veloci (maledette carote). Ma i nemici che spiccano più di tutti sono i boss. Si tratta di gigantesche creature con attacchi da memorizzare per poter decidere quando attaccare. Un classico che funziona discretamente bene.
Purtroppo i boss non sono tanti, d’altronde la stessa avventura ha una durata ridotta. Noi ci abbiamo impiegato poco più di cinque ore, cercando di ottenere tutti i potenziamenti e raggranellando quanti più tesori possibili. E parlando di tesori, le monete saranno essenziali per acquistare potenziamenti per la nostra energia o delle cure (mai andare contro un boss con poca energia).
A tal proposito, la nostra energia è raffigurata da classici cuori rossi sempre ben visibili sullo schermo. In caso di morte – e ogni tanto potrebbe capitarvi anche se il livello di difficoltà del gioco non è elevato – perderete una parte delle monete raccolte, costringendoci a uccidere nuovamente i nemici. E sì, ogni volta che cambiate “quadro”, i nemici riappariranno al loro esatto posto, pronti a un bis, tris, ecc.
Spara El Gatito, spara!
El Gatito, il nostro eroico felino, è principalmente un pistolero. La sua arma è una pistola che consigliamo di potenziare quanto prima in quanto è decisamente lenta… Per fortuna, grazie a diversi upgrade da trovare sparsi per il mondo di gioco, la nostra arma potrà essere potenziata sia in velocità che in range d’attacco (all’inizio non potremo colpire nemici troppo lontani). Altra arma a nostra disposizione, sono delle granate che potremo raccogliere e accumulare in giro per i livelli e che ci aiuteranno tantissimo nella nostra avventura.
Oltre a combattere, El Gatito dovrà anche cavarsela fra salti e arrampicate anche se quest’ultime sono legate solo alle sporgenze su cui basterà premere nuovamente il tasto “salto” per potersi aggrappare. Questa abilità ha permesso uno sviluppo dei livelli anche in verticale che però non sorprende più di tanto. Come non sorprendono le trappole, decisamente classiche e prevedibili, come spuntoni cadenti, pavimenti cedevoli o aculei che ci attendono nel fondo di un baratro.
Grafica e sonoro
Se il sonoro risulta abbastanza anonimo seppur gradevole, la grafica a 8 bit agevola Wild West Crops a creare una blanda identità visiva (evidente più nei boss), avvicinandosi allo stile retrò di cui è omaggio. Purtroppo, come gran parte del gioco, non innova niente e non osa neanche tanto per farlo, limitandosi a rispettare gli standard ludici del genere dall’inizio alla fine.