Wildermyth è quel titolo che non ti aspetti. Si tratta di un semplicissimo GDR tattico a turni, dove hai a che fare con delle figurine di carta che si spostano su un tabellone che richiama i bei tempi dei giochi da tavolo.
In realtà però di semplice c’è davvero poco, se non le meccaniche del gioco e la grafica, che pure è comunque davvero curata. In questa primissima opera di Worldwalker Games, una software house texana composta da ben due persone, c’è un mondo, quello di Yondering, da scoprire e da salvare.
Pur essendo disponibile solo in inglese, Wildermyth non propone sfide linguistiche particolarmente complicate, con dialoghi brevi e semplici da seguire. L’unico intoppo può essere nella creazione iniziale dei personaggi, che può essere comunque randomizzata per evitarci lunghe letture.
Stiamo parlando di un gioco che è stato disponibile in early access per oltre un anno e mezzo ma, dal 13 novembre 2019 ad oggi, il prodotto è notevolmente migliorato, fino a diventare la piccola perla con cui possiamo divertirci oggi. Considerando che si tratta del lavoro di due persone, è difficile non apprezzare ancora di più questo immersivo gioco di ruolo.
Wildermyth, la vita dell’eroe non è affatto semplice
Dopo aver creato i nostri tre personaggi iniziali ci troviamo già all’inizio della nostra avventura. Sono tre contadini che si conoscono e che, in un modo o nell’altro, si troveranno a ricoprire un ruolo fondamentale nella storia di Wildermyth.
Il primo personaggio sarà il nostro guerriero, il secondo l’arciere e il terzo un mago. Qualcosa di strano sta accadendo a Yondering e, i tre, decidono che è loro compito scoprire che cosa e mettere fine alla minaccia.
Non partiremo ovviamente armati di tutto punto, se non per un arco, andremo in giro con forconi, cucchiai di legno e tanta buona volontà almeno per un po’. Il mestiere dell’eroe in Wildermyth va imparato piano piano, nemico dopo nemico.
Tutte le parti narrative del gioco avvengono tramite fumetti, dove gli eroi confessano i loro sogni e i loro segreti, si lanciano battute al vetriolo e approfondiscono in maniera diversa le loro relazioni e le loro storie. Ci viene spesso data la possibilità di interagire, scegliendo che tipo di rapporto creare tra essi e tra gli altri personaggi in cui ci imbattiamo.
Ogni campagna di Wildermyth ha la sua storia e le sue problematiche, che il nostro gruppo di eroi dovrà scoprire ed eliminare. I diversi capitoli hanno ovviamente una stessa linea di sviluppo, ma si differenziano in durata e, in una certa misura, tipologia di mostri e nemici da affrontare.
È anche possibile incappare in eventi casuali durante gli spostamenti nella mappa, i cui sviluppi sono davvero difficile da prevedere. Avremo sempre modo di decidere come comportarci di fronte, ad esempio, ad una fontana magica, non sapendo però come andranno effettivamente a finire le cose per i nostri omini di carta.
In Wildermyth, tutte le scelte che faremo, tutti i ritardi che accumuliamo nei nostri spostamenti, avranno delle ripercussioni sul futuro, più o meno prossimo. Tra allagamenti periodici e inevitabili, orde di nemici in arrivo e il passare degli anni anche per i nostri eroi, è sempre opportuno misurare bene quando è meglio attardarsi a costruire un ponte o fare il giro.
Ebbene sì, vedremo apparire sul viso dei nostri personaggi qualche ruga intorno agli occhi, qualche ciuffo di capelli bianchi… e presto o tardi decideranno di ritirarsi, desiderosi di appendere la spada al chiodo e godersi gli ultimi anni della loro vita a casa. Può anche capitare che durante un combattimento uno di loro venga colpito in maniera letale, starà a noi decidere se farlo ritirare per attendere la fine del combattimento o andarsene con un grande gesto eroico, che lo farà ricordare per sempre!
Wildermyth, tre interessanti livelli di gioco
Il gioco di Wildermyth si sviluppa su tre piani differenti, che ovviamente si intrecciano creando la storia che di volta in volta andremo a vivere. Abbiamo una parte di dialoghi e fumetti, dove vedremo i nostri eroi parlare tra loro, da soli o con altri personaggi, una parte di esplorazione del mondo e di attività che è possibile svolgere e, infine, il combattimento.
La parte dei dialoghi è sempre presente, introduce un nuovo combattimento, un nuovo eroe che si aggiunge alla compagnia o uno dei tantissimi eventi random che possono attivarsi durante gli spostamenti. Spesso e volentieri verremo messi davanti a 2 o 3 opzioni di scelta, ognuna delle quali avrà degli sviluppi immediati e anche futuri, dando quindi ad ogni decisione presa un’importanza davvero profonda.
Nelle fasi di esplorazione di Wildermyth avremo modo di vagare nelle varie regioni della mappa: fare ciò consuma tempo, il preziosissimo tempo a cui avevamo già accennato. Non solo spostamenti, ma anche mettere in sicurezza le aree, costruire delle difese, dei ponti o aprirsi una via per le montagne altrimenti inaccessibili.
C’è da dire che non tutto viene spiegato in maniera proprio limpida fin dall’inizio, tant’è che mi sono trovata a vagare come una fessa nella mappa perché non avevo capito che dovevo costruire un passaggio – ma forse la colpa è la mia! Nella barra superiore dello schermo troviamo vari timer, uno si riferisce al normale passare del tempo, altri due invece ci avvisano di imminenti calamità o invasioni.
Le calamità di Wildermyth sono inevitabili, se non facendo tutto prima che arrivino – ma è difficile – e si traducono in una maggior potenza e varietà dei mostri che andremo ad incontrare in combattimento. Le invasioni si propagano da territori già compromessi e, se non fermate, porteranno devastazione in tutta la mappa.
In base poi alla campagna avremo altri contatori, come ad esempio uno relativo ai giorni che mancano all’inondazione della prossima regione, e così via. Indubbiamente quindi, molto più che una semplice esplorazione della mappa, ma tanti piccoli aspetti da tenere sempre sotto controllo.
Infine, ovviamente, la parte dei combattimenti. In Wildermyth ogni scontro, come anche tutto il resto, è creato in maniera randomica al momento, ma ovviamente le meccaniche non variano da un incontro all’altro.
Caricato il terreno di gioco, fatto a scacchiera, ci troveremo ad iniziare un combattimento a turni. L’ordine in cui muovere le nostre pedine lo decidiamo noi di volta in volta, così da poter adattare la nostra strategia ai nemici e alla situazione.
Come già detto le classi di Wildermyth sono tre, guerriero, arciere e una specie di mago, ma ognuna di esse si può specializzare in uno o più ambiti. Se ovviamente il combattente da mischia può puntare alla protezione totale piuttosto che a colpire più nemici possibili con un solo colpo, il ranger può lanciare frecce velenose o capaci di colpire più nemici in fila.
Una caratteristica interessante di questo gioco è il funzionamento della magia. Il nostro arcanista infatti dovrà fare delle interfusion con gli elementi del battleground, siano essi fuochi, colonne, tavoli o che altro. Dopodiché, in base ai talenti acquisiti, deciderà se lanciare sassate addosso ai nemici, farli andare fuoco o anche solo sfruttare il potenziale difensivo che questo garantisce.
Ogni talento di Wildermyth fornisce dei bonus, passivi o attivi, e nel caso del mago è possibile deviare il danno subito agli oggetti incantati, o potenziare gli alleati che ci sono vicini. Onestamente l’ho trovato un modo davvero originale di intendere la magia, non come creazione ma come manipolazione dell’ambiente circostante.
Wildermyth, disegni che prendono vita
Pur trattandosi di un gioco dall’aspetto semplice, Wildermyth è davvero curato sotto tantissimi aspetti. I fumetti, ad esempio, scorrono su cartoncini colorati su cui è possibile vedere l’ondulazione tipica di ogni cartoncino.
Con l’avanzare del tempo i nostri piccoli eroi di cartone invecchiano e i loro capelli si imbiancano, fanno figli e decidono di ritirarsi – o muoiono nel tentativo di sconfiggere il male con cui si stanno scontrando. A livello grafico la parte che meno si nota è sicuramente quella dell’esplorazione, ma è comunque ben realizzata.
I combattimenti sono l’altro punto forte di Wildermyth, dove con la giusta dose di pensiero tattico e fortuna il successo è a portata di mano. Vedere i nostri eroi che si spostano rimbalzando di casella in casella mi ha davvero strappato un sorriso: come se stessimo davvero giocando a D&D con gli amici.
Colpi e frecce, fuochi che si accendono e comodini che esplodono, la grafica è molto semplice ma, come già detto, davvero sfiziosa e sempre molto in tema con quello che accade. La possibilità di poter distruggere buona parte degli oggetti presenti sul terreno di gioco aggiunge un tocco di originalità al tutto
Effetti sonori adeguati a ciò che viene fatto, alle situazioni e alle azioni, accompagnano gli scontri di Wildermyth, contribuendo a creare un’atmosfera che cattura e ci trasporta all’interno dell’azione. La colonna sonora è di sottofondo e non è mai fastidiosa, onestamente si fonde talmente bene con il resto del gioco, che impegna buone parte delle risorse del giocatore, che non mi sento di criticarla in alcun modo.
Wildermyth, l’apoteosi dei giochi a turni
Come si sarà capito dal fiume di parole che ha portato fino a qui, Wildermyth mi è piaciuto davvero molto. Saranno i dettagli dell’equipaggiamento che si appiccica sopra a quello che abbiamo già, come se fossero davvero figure di cartone, sarà la passione che gli sviluppatori hanno messo nel caratterizzare ogni personaggio…
Sarà tutto un po’, con l’inevitabile fine del tutto che presto o tardi arriva, anche per i nostri eroi. Certo, non è sicuramente un gioco che brilla per varietà delle classi o delle possibilità all’interno dei combattimenti, ma ha dalla sua un’ambientazione bella e credibile, a cui si aggiunge la possibilità di poter seguire i nostri contadini nella loro strada verso le storie epiche di cui tutti, nei secoli a venire, parleranno.
Con diverse difficoltà a disposizione, va detto, è possibile trovare comunque pane per i denti di tutti, da chi ama giocare per rilassarsi a chi invece cerca una sfida costante. Wildermyth è qui per accontentare tutti, pur tenendo presente che la parte narrativa ha un grande rilievo.
Wildermyth è uscito nella versione 1.0 il 15 giugno scorso ed è disponibile all’acquisto su Steam. Grazie alla lunga permanenza in early access è già accessibile una completissima Wiki officiale, per chi avesse bisogno di qualche dettaglio in più o di rovinarsi la sorpresa leggendo cos’è meglio fare quando!