Sviluppato da Galvanic Games e pubblicato dai sempre folli Devolver Digital, Wizard with a Gun, il cui titolo sintetizza perfettamente tutta l’essenza del titolo, è un gioco roguelike di sopravvivenza sandbox con un sistema per la co-op online e dall’atmosfera che richiama un po’ quella di Don’t Starve ma più western. Noi abbiamo impugnato la nostra pistola, caricata con proiettili magici, e affrontato la fine del mondo su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!
Wizard with a Gun – la fine del mondo non ci fa paura!
Dopo averci dedicato una corposa anteprima (qui puoi leggere l’articolo completo), siamo tornati nello stiloso mondo decadente di Wizard with a Gun. La prima cosa che il titolo ti chiede è quello di personalizzare il tuo protagonista. E sì, non ti stai sbagliando, sembrano tutti Vivi di Final Fantasy solamente che al posto di sparare magie, qui si sparano proiettili magici da vere e proprie armi da fuoco. Ma torniamo alla narrazione e cominciamo dall’inizio.
Il mondo sta finendo. O meglio, il mondo è finito. Ma non tutto è perduto, oh no. Noi possiamo ancora cambiare le carte in regola sfruttando il potere di tornare indietro nel tempo. Una strana entità ci guiderà lungo il tutorial e ci farà da guida fornendoci le dovute istruzioni a ogni capitolo. In breve la nostra missione è abbastanza semplice: dobbiamo sfruttare un bizzarro macchinario temporale per tornare indietro nel tempo e recuperare una serie di ingranaggi da incastrare all’interno della già citata macchina per potenziarla e ampliare il nostro raggio di azione.
Questa scusante narrativa si sposa benissimo con le meccaniche ludiche da roguelike che, appunto, prevedono morti su morti e continui cicli ripetuti di sessioni nel medesimo mondo di gioco. Un mondo che, nonostante non brilli per personaggi ed eventi, prova comunque a raccontare qualcosa sfruttando piccoli documenti sparpagliati in giro. Questi sono abbastanza prolissi ma faticano a farci appassionare così come faticano i pochi dialoghi e i pochi PNG sparsi in giro per l’avventura.
Narrativamente parlando, quindi, Wizard with a Gun non brilla quasi mai. Sì, l’atmosfera colpisce e conquista ma il canovaccio narrativo è blando, dispersivo, privo di un reale mordente e pieno di cliché come loop temporale e fine del mondo da evitare. Intriga, invece, il nostro stesso ruolo e alcuni dei personaggi che andremo a trovare in giro e con cui potremo eventualmente interagire ma è davvero poco considerando il potenziale di partenza. Non possiamo comunque farne una vera colpa essendo un titolo che punta tutto se stesso sul gameplay. E a tal proposito, pronto a usare la magia?
Proiettili magici e tanto crafting
Wizard with a Gun è un survival sandbox roguelike con visuale isometrica in 2.5D che include anche una modalità cooperativa online. La nostra base operativa, unico luogo sicuro e unico luogo non vittima del sistema randomico che pervade nel titolo, è il fulcro dell’intero titolo. Il nucleo dove potremo sbizzarrirci personalizzando le stanze, i percorsi, le struttura e focalizzarci nella preparazione e negli upgrade del nostro protagonista.
Wizard with a Gun prevede, infatti, una fortissima componente di crafting che si traduce in innumerevoli spedizioni nelle aree di gioco alla ricerca di materiali utili per costruire apparecchi, pavimenti e potenziare il protagonista stesso. Per raccogliere i materiali, molto banalmente, basterà distruggere cose e uccidere nemici. Presto imparerai a scoprire dove recuperare determinati materiali e anche in che quantità in quanto i drop sono relativamente sempre uguali. Non solo, in giro per le aree troverai anche gli immancabili scrigni pieni di ulteriori materiali e nuove armi.
Wizard with a Gun puoi craftare di tutto. Dopo le prime fasi di gioco, otterrai, infatti, una pistola con cui poter “sparare” dei piccoli macchinari e tavoli da lavoro (sempre utilizzando le dovute materie richieste). Queste strutture sono di vario genere, ci sono quelle specializzate nel perfezionamento di determinati tipi di proiettili magici con relativi upgrade e bonus passivi (come il tavolo dei proiettili incendiari che ha interi rami di potenziamento da sbloccare man mano e che includono anche nuove strutture e potenziamenti passivi permanenti) e ci sono anche strutture per convertire determinati materiali.
Banalmente, la fornace brucia il legno e sfrutta i metalli per creare lingotti utilissimi per progettare i vari proiettili. E sì, stiamo parlando spesso di proiettili perché sono il fulcro del potere del nostro personaggi. La magia è lì: nei proiettili. Questi possono essere sbloccati, potenziati, cambiati di continuo e a nostro piacimento. Esclusa l’arma iniziale che ha proiettili standard e privi di elemento, le altre armi possono contenere due tipologie di proiettili che potrai anche cambiare usando il tavolo da lavoro adeguato.
Esistono proiettili incendiari, proiettili ad acqua, che sparano olio, che creano danni elettrici, che vomitano acido corrosivo, che possono ammaliare i nemici e portarli a seguirti, proiettili che curano gli alleati e tanto tanto altro. Ma non solo, alcuni proiettili creano danni ambientali. Il fuoco, ad esempio, può divampare e devastare interi alberi con soli due proiettili dando vita a un incendio devastante. E col tempo imparerai tu stesso a creare le condizioni giuste per combo devastanti. Banalmente: usare proiettili d’acqua per bagnare i nemici e le zone intorno a loro per poi sparare proiettili elettrici amplificherà i danni e la loro portata.
Il sistema di proiettili è quindi terribilmente appagante e divertente da padroneggiare soprattutto se aggiungiamo che alcuni materiali possono essere ottenuti solo se utilizzi alcune tipologie di proiettili. Quelli incendiari, ad esempio, dando fuoco agli alberi, otterrai del legno bruciato utile proprio per aumentare e sbloccare nuovi elementi nel tavolo dedicato a quella tipologia di magia.
Un mondo debole
Con un sistema di crafting così elaborato e appagante, Wizard with a Gun prova a proporre aree di gioco randomiche. Questo significa che una volta morto ritornato all’hub principale, l’area di gioco cambia e con essa il posizionamento di nemici, oggetti, luoghi chiave e quant’altro. Si resetta tutto e si ricomincia. E a tal proposito, se muori, perdi tutti gli oggetti e le valute di gioco (esclusi gli oggetti equipaggiati). Se torni all’hub, invece, potrai costruire dei forzieri in cui poter mettere al sicuro i tesori e i materiali raccolti.
Prima di partire all’avventura, il gioco mostra un timer. Si tratta di un countdown che annuncia la fine del mondo. Il tempo inizia a scalare non appena inizia a passeggiare nell’area di gioco e una volta raggiunto lo zero, l’area di gioco inizierà a deteriorarsi, venendo invasa da creature rosa che inizieranno a distruggere qualsiasi cosa. Sì, puoi provare a opporti ma ti assicuriamo che presto il pavimento stesso inizierà a disintegrarsi fino al completo annientamento di tutto. La soluzione qui, l’unica, è scappare e tornare all’hub.
Come si fa quindi a prevenire il countdown? Annientando i nemici “rosa” posizionati in determinati luoghi o che appaiono in modo casuale. Solo uccidendo questi otterrai dei piccoli bonus temporali. Questo elemento aggiunge una certa strategia ma anche un considerevole livello di ansia visto che non potrai dedicarti serenamente all’esplorazione. Per quanto riguarda il combattimento, invece, niente di eclatante o rivoluzionario.
Il protagonista è sì dotato di due mani con cui sferrare i pugni ma te lo sconsigliamo. Il gioco si chiama Wizard with a Gun per un motivo: pistole. E infatti combatterai prevalentemente a distanza con nemici vari, quasi sempre in maggioranza numerica (ma ognuno con eventuali punti deboli da scoprire) e con interessanti pattern d’attacco (soprattutto per i boss). E se finora il titolo sembra essere divertente e appagante, dobbiamo purtroppo evidenziarne alcune criticità. La principale è la ripetitività di fondo davvero estenuante.
Il gioco soffre di una ciclicità tipica del genere qui amplificata dal fatto che gli eventi extra sono davvero irrisori. La raccolta stessa degli ingranaggi offre pochi spunti. La maggior parte delle volte si tratta di localizzare un nemico di grossa taglia e ucciderlo. E per localizzarli al meglio, potrai anche attivare dei segnalatori (sempre se trovi la struttura nascosta nell’area). La mappa stessa, tende a ripetersi di continuo offrendo ben poca innovazione e variabilità nella sua casualità.
Per poter avere biomi nuovi, infatti, dovrai prima portare tutti gli ingranaggi sconfiggendo il boss finale di turno ma, bastano pochi viaggi e anche il bioma nuovo inizierà a ripetersi di brutto. Altro scoglio, è l’anonimato generale di protagonisti e personaggi, nonché nemici. L’atmosfera c’è ed è veramente bella ma non viene sfruttata a dovere ed è un peccato. Inoltre, Wizard with a Gun può essere giocato sia in singolo che in multiplayer cooperativo online e inutile dire che, in compagnia, il divertimento si moltiplica (se trovi una squadra intenzionata a cooperare).
Da segnalare che potrai personalizzare esteticamente il tuo eroe e potenziare passivamente ogni singolo equipaggiamento estetico craftando bonus passivi (come l’aumento dell’energia). Non solo, all’inizio del gioco otterrai un volume magico che, se puntato su nemici e oggetti, ti permette di racimolare informaizoni extra e sbloccare eventuali nuovi upgrade. Infine, oltre alla pistola per creare struttura, ne riceverai un’altra con cui potrai creare zolle di terra. In questo modo, coi giusti materiali, potrai creare nuovi percorsi sia nel proprio hub che nelle aree di gioco dell’avventura e, durante l’apocalisse, creare un nuovo percoros è spesso l’unico modo per poter tornare sani e salvi a “casa”.
Grafica e sonoro
Wizard with a Gun graficamente parlando si difende egregiamente. Sì, deve moltissimo a Don’t Starve ma riesce, grazie a una strizzata d’occhio al mondo western, a presentare un’atmosfera intrigante e accattivante. Purtroppo il suo essere casuale lo porta a un riciclo spesso eccessivo di elementi e a lungo andare potrebbe stancare e perdere l’effetto “wow” iniziale. Il sonoro non è male, non ha tracce memorabili ma non risulta mai invadente o fastidioso. Buoni anche gli effetti sonori.
Da segnalare la totale assenza dei sottotitoli in lingua italiana, non una grave perdita considerando che i contenuti testuali non sono moltissimi ma i documenti che si trovano in giro, seppur rari e pochi, sono decisamente prolissi e richiedono una certa attenzione.