Quando vengono riproposti titoli del passato, ai nostalgici come al sottoscritto fa sempre piacere, soprattutto se si tratta di classici che hanno segnato generazioni. Wonder Boy Collection racchiude tutti e quattro i capitoli della serie, mantenendo fede alla versione originale con tutti i pro e i contro di questa scelta. Dopotutto però non ci aspettavamo niente di diverso, visto che due remake dei capitoli erano già approdati su console in passato, assieme a un tutto nuovo Monster Boy and the Cursed Kingdom, il quale ha riscosso pareri molto positivi.
Wonder Boy Collection, 4 titoli in evoluzione
Quello che si può notare giocando questa collection, è il fatto di quanto siano differenti fra loro i capitoli, in particolare il primo che si presentava come un platform basilare all’inverosimile, mentre dal secondo capitolo in poi sono stati aggiunti sempre più elementi da gioco di ruolo e avventura, fino a dare una vera forma al titolo. Difatti se messi uno di fronte all’altro, Wonder Boy non ha davvero niente in comune con gli altri tre titoli.
Wonder Boy
Il primo titolo uscito nel lontano 1986, ci faceva prendere il controllo di un ragazzo cavernicolo ed era ambientato nel periodo preistorico. Senza ma e senza se, l’unico scopo era quello di correre da sinistra a destra dello schermo, per finire il livello prima di aver consumato tutta la nostra energia a disposizione, e nel frattempo cercare di salvare la nostra fidanzata rapita dal Re malvagio.
Per ovviare a questo, il nostro fantastico ragazzo cavernicolo poteva raccogliere la frutta sparsa nel livello; questa andava a riempire la barra dell’energia permettendoci di arrivare più lontano. I livelli però erano disseminati di mostri e trappole che al contatto avrebbero sottratto parte di questa energia.
Sfortunatamente il sistema di collisioni e hitbox era impreciso all’epoca ed è rimasto impreciso anche adesso; pro e contro di aver importato tutto come l’originale.
Wonder Boy in Monster Land
Secondo titolo presente in Wonder Boy Collection, uscito originariamente nel 1987, e il primo a tracciare la nuova strada che questa serie avrebbe intrapreso con i nuovi capitoli. Da questo titolo infatti, oltre ad aver abbandonato l’ambientazione preistorica a favore di una più medievale, il gioco proponeva un sistema di equipaggiamento che andava a modificare la forza e gli attributi del nostro personaggio.
Lo scopo di Wonder Boy in Monster World era quello di partire all’avventura per riportare la pace nel mondo, pace interrotta da una creatura identificata in un crudele drago. Il titolo presentava anche alcune componenti esplorative anche mantenendo la sua forte base platform.
Wonder Boy in Monster World
Da Monster Land a Monster World il passo non è stato breve. Sono serviti 5 anni per permettere a questo nuovo titolo (da molti considerato il migliore della serie),nel 1991 di approdare sulla meravigliosa console SEGA Mega Drive. Con Monster World, il genere della serie è stato quasi completamente stravolto, indirizzato più sulla tipologia avventura con elementi da gioco di ruolo a discapito degli elementi platform.
Questo cambiamento è stato molto apprezzato da utenti e critica, e non è una sorpresa che il primo titolo della serie a godere di un remake sia stato proprio il terzo capitolo, con Wonder Boy: The Dragon’s Trap. Ovviamente il terzo titolo della Wonder Boy Collection presentava anche diversi miglioramenti grafici e molta più interazione con i vari NPC, i quali servivano a capire dove andare e a spiegare meglio eventi della storia.
Monster World IV
Ultimo titolo presente nella Wonder Boy Collection e il primo ad aver abbandonato la dicitura iniziale Wonder Boy; d’altro canto sarebbe risultato davvero strano utilizzare questo titolo visto che la protagonista è per la prima volta nella serie, una giovane ragazza di nome Asha, con la missione di salvare alcuni spiriti catturati da malvagi stregoni.
Arrivato nel 1994 sempre su console SEGA Mega Drive, questo quarto capitolo non si allontana quasi per niente dal suo predecessore diretto, proponendo le stesse meccaniche avventura/gioco di ruolo e sempre meno quelle da platform. Anche qui sono presenti un sistema di equipaggiamento e potenziamento senza i quali la nostra giovane eroina non farà tanta strada.
Tecnicamente passato e passabile
Non c’è molto da dire dal punto di vista esclusivamente tecnico per la Wonder Boy Collection; i nostalgici faranno un gran bel tutto nel passato, immersi in quella grafica colorata e quei motivetti che hanno accompagnato le loro partite in tempi lontani, per la nuova generazione invece, a meno che non si sia patiti del genere, potrebbe risultare molto spoglia, soprattutto nei primi due capitoli. Peccato che, pur volendo mantenere i titoli originali, si potevano migliorare un po’ il sistema di collisioni e delle hitbox.
La versione da noi testata è quella per la console ibrida Nintendo Switch, probabilmente la migliore per questo genere di giochi, vista la sua portabilità.
In definitiva con Wonder Boy Collection, siamo davanti a una raccolta di tutto rispetto, che porta al giorno d’oggi pregi e difetti delle sue versioni originali.