La Blizzard tramite il community manager Kaivax ha rivelato che nell’ultimo mese sono stati bannati 74000 account su World of Warcraft Classic nelle ragioni America, Oceania ed Europa, con effetto immediato. Tutti questi account sono stati accusati di aver utilizzato programmi esterni al gioco per favorire il progress in game, molti dei quali si recavano in zone di alto livello e riuscivano tramite script ad uccidere un nemico di livello più alto oppure riuscivano ad ottenere degli oggetti che richiedevano un particolare farming.
World of Warcraft Classic, le parole del community manager
“Si è scoperto che la maggior parte di questi account utilizzava programmi esterni al gioco, che favorivano il gameplay riguardo l’uccisione di nemici o l’ottenere risorse in tempi più brevi rispetto ad un player legittimo” afferma Kaivax sul forum ufficiale.
Naturalmente la Blizzard ha sempre optato per la strada migliore in questi casi. Non è giusto per coloro che giocano in maniera regolare e pulita, e la stessa Blizzard è determinata a prendere seri provvedimenti contro questi “cheaters” per offrire ai player un’esperienza migliore di gioco. Nonostante le difficoltà, la società ha affermato che continueranno con i provvedimenti e hanno parlato di programmi utilizzati per individuare i bot. Da segnalare il recente aggiornamento che riguarda i raid e dungeon in Classic. Con l’ultimo update Blizzard ha aggiunto il limite di istanze giornaliere che un player può svolgere portandolo a 30 e complementare al limite di 5 istnaze all’ora.
Non è un bel periodo per la Blizzard che oltre ad aver rimandato il reveal di Shadowlands, previsto per il 9 giugno, è costretta a lavorare sul fronte cheaters che minano a rovinare l’esperienza di gioco ad altri giocatori.