Selama ashal’anore!
La storia degli elfi non è ancora finita, avventuriero. Recati alla solita locanda, il vecchio sarà pronto a continuare il racconto su una delle razze più giocate di World of Warcraft.
Hey giovanotto! Ricordi il racconto degli elfi della notte, giusto? Bhe non è ancora finito, in realtà. Siediti accanto a me e prendi questo bel boccale pieno di birra, perchè oggi parleremo degli Eletti.
Ebbene caro ragazzo gli Eletti erano la più alta casta degli elfi, i nobili, ed essi seguivano ciecamente la regina Azshara. Come ben sai era stata ammaliata da Sargeras e dalle visioni della venuta di un nuovo, vero dio, quasi causando la sua vera venuta sul Azeroth e, con la distruzione dei portali, spaccando il continente, dividendolo in più parti.
I sopravvissuti furono cacciati dal continente di Kalimdor, rifugiandosi così ad est verso quelli che ora chiamiamo Regni Orientali. Si insinuarono nel punto più a nord del continente e crearono la magnifica città di Quel’Thalas, dove grazie ad una fiala contente ancora il potere del Pozzo dell’Eternità ricrearono una nuova fonte di magia, molto diversa dall’originale: il Pozzo Solare.
Gli Eletti cambiarono anche le loro abitudini, smettendo di adorare la luna ed iniziando ad adorare il sole, mutando così anche il loro aspetto. Infatti come ben saprai gli elfi della notte hanno la pelle tra il blu e il viola ed i loro capelli sono come la notte, mentre gli Eletti iniziarono ad avere un colore roseo, più simile agli umani, ed i loro capelli divennero chiari, addirittura biondissimi.
Una famiglia reggeva il potere della città, la famiglia Solealto, che regnava sugli Eletti. I Solealto erano tra i maghi più dotati della loro specie e tra questi spiccò il principe Kael’Thas. Il loro regno durò pacificamente per migliaia di anni, fino all’arrivo della Terza Guerra. Se ti ricordi ragazzo, ti parlai di come Arthas entrò con il suo Flagello dentro le mura elfiche, sterminando la popolazione per arrivare al Pozzo Solare.
Con il potere del Pozzo, Arthas resuscitò il necromante Kel’Thuzad, distruggendo la fonte magica degli Eletti. Gli elfi vennero quasi completamente sterminati, i sopravvissuti si potevano contare sulle dita della mano, ma essi non si diedero per vinti. La famiglia Ventolesto vide la perdita di Sylvanas, caduta nella difesa della città e trasformata in banshee dal Cavaliere della Morte.
A causa dell’enorme perdita gli elfi smisero di chiamarsi Eletti, cambiando il loro nome in elfi del sangue. Questo manipolo di sopravvissuti chiedeva vendetta, vendetta per il Pozzo Solare distrutto e per i cari morti. A causa della perdita del Pozzo, infatti, gli elfi del sangue iniziarono a sentire una sete divorante, la causa del loro abuso di magia.
La caduta del principe
Così si unirono all’Alleanza e il principe Kael’Thas si prodigò per cacciare Illidan e Arthas. Egli era riuscito ad avere l’appoggio dei naga, probabilmente data la loro antica parentela, aiuto che era visto in modo negativo dall’Alleanza, essendo i naga famosi per essere malvagi e corrotti. I naga erano infatti alleati di Illidan e convinsero Kael’Thas ad unirsi alla loro causa ed egli accettò.
Illidan promise loro la libertà dalla sete magica, cosa che gli elfi del sangue videro come una speranza. Così andarono a sfidare direttamente Arthas nel continente di Northrend, venendo però sconfitti. Tornarono allora nel regno di Illidan, ovvero le Terre Esterne. Stavano cadendo, insieme alla regina dei naga, sotto il controllo della Legione e fu ordinato agli elfi del sangue di attaccare la città di Shattrath, dei draenei.
Il contingente di elfi si presentò alle porte della città, ma, invece di attaccare, chiese asilo. Si instaurarono così a Shattrath tessendo le trame per uccidere il principe Kael’Thas, ormai caduto in mano alla follia. Così fecero, almeno in apparenza. Gli elfi del sangue, ormai diventati rinnegati dall’Alleanza a causa dei loro trascorsi e del razzismo di un comandante umano, ritornarono a Lunargenta, la città principale.
Per l’Orda!
Gli elfi del sangue vennero contattati, quindi, da una loro vecchia conoscenza: Sylvanas. Ormai diventata capo dei Reietti e membro ufficiale dell’Orda, aiutò la sua vecchia gente e convinse il nuovo reggente degli elfi del sangue, Lor’Themar Theron. Essi erano amici di vecchia data, dato che la stessa Sylvanas era a capo dei ranger elfici, quindi il vecchio superiore di Lor’Themar. Così gli elfi del sangue entrarono a far parte dell’Orda e grazie all’aiuto dei Reietti riuscirono a risollevarsi e guadagnare quello spirito che li caratterizzava.
Ragazzo ci sono svariati motivi per cui dovresti scegliere un elfo del sangue come alleato e altrettanti per averlo come nemico. Altezzosi e letali, tra i maghi più potenti fra tutti, in grado di padroneggiare la magia del fuoco e della Luce. Infatti la vicinanza ai draenei ha portato gli elfi ad iniziare ad usare anche la sacra Luce come fonte di potere, creando paladini estremamente potenti grazie alla creazione di un secondo Pozzo Solare.
Ora che sai la storia dei popoli elfici posso andare a riposare. Come puoi vedere hanno combattuto le battaglie più feroci della storia di questo mondo, riuscendo quasi sempre ad uscirne a testa alta. Potranno sembrare delicati e superbi, ma nascondono una conoscenza di gran lunga superiore a molte delle altre razze di Azeroth. Alla prossima!