Roba da troll, cumpà
Bentornato avventuriero nella raccolta delle storie su World of Warcraft! Ormai sei di casa e sai già cosa fare: accomodati alla locanda e cerca il vecchio , che ti racconterà ancora di questo fantastico mondo.
Guarda un po’ chi si rivede ragazzo! Ti vedo bene e la tua armatura splende un po’ meno di quando ti ho incontrato la prima volta, segno che ti dai da fare. Ma vedo anche altro: sei sempre più curioso riguardo al nostro mondo ed alle sue storie, giusto? Allora… di cosa ti posso parlare oggi? Ah, ma certo! Ti parlerò dei selvaggi troll, che te ne pare?
Devi sapere ragazzo che i Troll vagano su Azeroth da prima dell’arrivo dei Titani e, come ben scoprirai, sanno essere davvero tenaci e potenti. Poche sono le razze nate su questo mondo ed i troll sono tra le prime nate: in origine semplici e rozzi, cannibali e senza troppo pudore, i troll sono talmente antichi da ricordare addirittura la venuta dei Titani, da loro chiamati “Viaggiatori”, e del loro scontro con gli Dei Antichi. Ebbene si, ragazzo mio, la loro storia potrebbe essere la più antica di tutta Azeroth, ma continua ad ascoltare.
Essi entrarono in contatto con i “Loa”, ovvero antichi potentissimi spiriti della natura, ed iniziarono a praticare il vudù, un tipo di magia che tutt’ora solo i troll conoscono ed allo stesso tempo temono. Così si spostarono, verso una terra chiamata Zandalar, quando ancora il continente di Kalimdor era un tutt’uno, ed essi si chiamarono Zandalari, tutto questo ben 16000 anni fa! Ebbene si, ragazzo, il primo impero troll nacque moltissimo tempo prima di quello degli elfi, straordinario, non trovi?
Nascita e morte di un impero
L’impero Zandalari durò per secoli, fino ad arrivare a vedere la nascita di quello Mogu. I Mogu erano creazioni dei titani che, una volta corrotte dalla Maledizione della Carne, divennero sempre più approfittatrici e spietate, arrivando a schiavizzare le razze che abitavano nelle loro terre. Nonostante il loro potere, non sfidarono mai gli Zandalari e convissero abbastanza pacificamente, nonostante i motivi di questa pace fossero abbastanza peculiari: gli Zandalari ritenevano che i Mogu fossero forti, ma non al loro livello dato che questi ultimi sfruttavano schiavi per almpliare il loro impero, mentre gli Zandalari erano loro stessi gli autori di tanta grandezza. I Mogu ovviamente si ritenevano i più forti, ma non sfidarono mai quel misterioso popolo di troll, che tanto si espandeva.
Infatti le terre dei troll erano ricche e la popolazione era divisa in caste, dove le più ricche potevano abitare in palazzi dorati arricchiti dalle effigi dei Loa. La divisione in caste però non soddisfava tutti quanti, così i componenti meno privilegiati si distaccarono dall’impero Zandalari, che non si oppose minimanete alla cosa: essi pensavano infatti che fosse una semplice ribellione passeggera, segno di una loro immaturità ed ignoranza, ma così non fu.
L’enorme numero di troll erranti si sparse per Azeroth, andando ad abitare quasi ogni regione, dalle fredde terre al nord alle foreste, dalle giungle ai deserti. I nuovi clan cercarono di creare i loro imperi distaccati, ma solo due tribù riuscirono a farcela, gli Amani delle foreste ed i Gurubashi della giungla. Questi due imperi minori sopravvissero diverso tempo, relativamente pacifici gli uni verso gli altri, ma combatterono assieme una guerra molto pericolosa contro l’impero Azj’Aqir, una razza di insettoidi guidati dagli Dei Antichi. La guerra durò millenni ed i troll ne uscirono vincitori, frammentando il contingente nemico in tre gruppi, constringendoli così alla ritirata.
Un terzo gruppo di troll si era distaccato da quello originale, non visto dagli altri: i troll oscuri. Come ben sai essi si diressero verso il Pozzo dell’Eternità, diventando i Kaldorei, i primi elfi. Gli elfi abbandonarono le credenze vudù ed iniziarono ad adorare la natura e la magia arcana del Pozzo, oltre ad accrescere la loro conoscenza diventando più studiosi, altezzosi e potenti. Così anche l’impero elfico crebbe e gli Imperi Gemelli Amani e Gurubashi si ritrovarono a dover combattere di nuovo vicini.
I due imperi troll vennero attaccati dagli elfi, la cui magia arcana era ancora sconosciuta ai troll. Infatti questi ultimi erano abili incantatori e manipolatori magici, ma la loro conoscenza dell’arcano era ancora primitiva, utilizzata attraverso il volere dei Loa. Gli elfi riuscirono a fare quello in cui gli Aqir hanno fallito, smantellando così Amani e Gurubashi, lasciandoli nella polvere e nelle rovine delle loro case. L’uso smodato della magia arcana attirò però l’attenzione della Legione, causando così la Guerra degli Antichi e la distruzione del continente di Kalimdor.
Rabbia ed odio
Le tribù si ritrovarono divise dalla deriva dei continenti. Le tribù più a nord fondarono Zul’Drak, altra imitazione dell’impero originale, che dovette combattere in futuro con la legione, venendo sconfitto. Alcuni degli Zandalari più vicini ai Mogu rimasero sul continente che si staccò più a sud, scomparendo nelle nebbie… insomma fu un bel casino per questi troll.
I troll della tribù Gurubashi si rifugiarono nella loro capitale Zul’Gurub, mentre la capitale gemella Zul’Aman, casa degli Amani, continuò a combattere contro gli alti elfi, capitanati da Zul’jin.
Zul’jin era un combattente formidabile anche per un troll ed il suo odio verso gli elfi era senza pari. Gli Amani erano infatti una tribù estremamente coesa e, nonostante le diverse battaglie, il loro impero prendeva buona parte dei Regni Orientali e Zul’jin riusciva ad amministrare tutto ciò. Gli alti elfi che si erano appena distaccati dagli elfi della notte avevano intenzione di sistemarsi al nord del continente: così facendo iniziò una nuova battaglia tra elfi alti e troll Amani e questa volta i secondi provarono il loro valore in battaglia mettendo in stallo persino una così forte potenza magica. Gli elfi chiesero quindi aiuto agli umani, che sbilanciarono le sorti del combattimento e sconfissero gli Amani, fondando così la città di Quel’thalas.
Zul’jin venne a conoscenza dell’invasione di Azeroth da parte di una razza aliena, gli orchi, che avevano combattuto contro gli umani. Prima della Seconda Guerra, il Capoguerra Orgrim Martelfato cercò di trattare un’alleanza con i troll Amani, proposta che venne prima rifiutata da Zul’jin, che non si fidava dei nuovi arrivati, poi accettata. Il suo scopo era usare l’aiuto degli orchi per distruggere gli alti elfi una volta per tutte e riunire gli Imperi Gemelli sotto un’unica bandiera, anche se poco sapeva cosa stava accadendo ai suoi fratelli Gurubashi.
Gli Amani si unirono all’Orda ed insieme combatterono la Seconda Guerra, dove vennero però sconfitti. Zul’jin venne catturato e torturato dagli alti elfi e riuscì a liberarsi amputandosi il suo stesso braccio con la sua lancia. Tornato a Zul’Aman impazzì di rabbia e chiuse definitivamente le porte a tutti, evocando i Loa e creando guerrieri quasi invincibili, con l’intento di distruggere Orda e Alleanza. Anche i Gurubashi fecero una cosa simile, ma a causa di un odio interno alla tribù ed entrambi gli Imperi Gemelli finirono allo stesso modo: sconfitti dalle forze unite delle due nuove fazioni di Azeroth.
Noi troll non schiattiamo mai
Le tribù dei troll, ragazzo, non sono queste poche di cui ti ho parlato ora: ce ne sono tantissime ed alcune erano in buoni rapporti con l’Orda anche dopo la sconfitta nella Seconda Guerra. La nuova Orda guidata da Thrall si imbattè in una piccola isola abitata da una tribù di troll, assediata dai murloc e dagli umani di Kul Tiras, questa tribù si chiamava Lanciascura. Formata dai membri più fisicamente deboli tra i troll, i Lanciascura erano un piccolo gruppo in pericolo, guidati dal veggente Sen’jin, che ebbe in visione l’arrivo di un essere dalla pelle verde, in grado come lui di vedere quello che verrà: Sen’jin predisse l’arrivo di Thrall.
I due si incontrarono e l’Orda aiutò i Lanciascura a resistere ai continui attacchi. Data la loro minore capacità fisica, la tribù Lanciascura poteva vantare numerose abilità con veleni, armi a distanza e preti oscuri, anche se purtroppo i nemici erano molti. Nonostante l’Orda riuscì a scacciare quasi tutti i nemici e a salvare la maggior parte dei troll, Sen’jin venne colpito a morte e prima di esalare l’ultimo respiro egli pregò Thrall di portare via i Lanciascura da quelle isole e guidarli in terre migliori. Così fece, aiutato dal figlio di Sen’jin, Vol’jin, con cui divenne molto amico, portando i troll e gli orchi a Kalimdor.
I Lanciascura si stabilirono sulle Isole dell’Eco, in cui si sistemarono abbastanza bene, anche se vennero di nuovo attaccati da diversi nemici: nemici che vennero spazzati via dalla potenza dell’Orda.
Ragazzo quasi tutti i troll sono delle brutte teste calde, spesso molto stupidi ed arretrati. Non vale però per tutti: Amani, Gurubashi, Zandalari e Lanciascura sono estremamente intelligenti e, salvo per gli ultimi, estremamente forti fisicamente e con magie in grado di far impazzire. Non solo questo: i troll possono vantare una rigenerazione molto veloce delle loro ferite non letali, oltre a conoscere l’uso di potenti veleni e pozioni. Cerca di non incrociare mai la lama con i più forti di loro, o te ne pentirai.
Ora vado, sono stanchissimo. La storia dei troll è una delle più antiche ed interessanti di questo mondo, dobbiamo conservarla e preservarla per il futuro.
Alla prossima!