Il settimo capitolo della serie WRC, ovvero WRC Generation, è finalmente arrivato su PC e console, con grande attesa di tutti gli appassionati di questo sport automobilistico. WRC Generations è un racing game basato sul rally, uno sport che sta attirando a sé sempre più appassionati, vuoi per la spericolatezza dei suoi circuiti, o anche per i fantastici paesaggi che fanno da sfondo ai circuiti.
Con questo settimo capitolo, WRC Generations conferma quanto di buono fatto fino adesso dalla serie, riuscendo a migliorarne diversi aspetti e aggiungendo diversi contenuti, al netto però di un comparto tecnico che risulta ancora aggrappato al passato. Andiamo a vedere se le critiche ricevute dagli utenti sono state ascoltate.
WRC Generations, una simulazione arcade
Si, il sottotitolo precedente potrebbe creare più di qualche domanda a chi non conosce questa serie. Infatti siamo di fronte a un racing game con un particolare sistema di guida, che non può essere definito né in un modo né nell’altro, ma piuttosto una bilanciatissima e ben riuscita via di mezzo.
Basterà un po’ di pratica per riuscire a capire come funziona il tutto e avere il controllo totale sulla nostra vettura, e possiamo confermare che questa scelta riesce a catapultare immediatamente il pilota nel vivo della corsa, risultando non frustrante e punitivo come un simulativo puro sangue, ma neanche permissivo come i titoli arcade. Per farla breve, non pensare si poter arrivare all’apex della curva e inchiodare per avere la meglio, ma neanche di dover prendere l’esatto punto di frenata della stessa.
Ovviamente sul controllo delle vetture, è stato svolto l’ottimo lavoro già dimostrato nei precedenti capitoli, con una sensibile differenza fra le vetture a trazione posteriore o anteriore, e il loro rispettivo comportamento sulle tante e diverse tipologie di terreno. Anche la novità della serie, ovvero l’introduzione delle vetture ibride, è stata lavorata per bene. Queste auto infatti presenteranno una meccanica di carica gestita autonomamente dal gioco, con visualizzazione nell’angolo in basso a destra dello schermo che ci indicherà il livello di carica del motore.
WRC Generation presenta anche tutti gli aiuti alla guida già visti in precedenza e presenti in quasi tutti i racing game, qualità che verrà sicuramente apprezzata dai neofiti del genere, o da coloro che cercano un livello di sfida minore; al contrario disattivare tutti questi aiuti è consigliato solo a chi è avvezzo al genere, dato che il livello di sfida si alzerà sensibilmente.
Tantissimi tracciati e contenuti
Uno dei punti di forza di WRC Generations è sicuramente la mole di contenuti che ha da offrire ai giocatori. Parlando puramente di tracciati, questi sono divisi nei 13 rally del campionato, e ogni rally ha al suo interno svariati percorsi per arrivare a una lunghezza totale di 750 chilometri da percorrere.
Questo significa che dovremo affrontare diverse tipologie di terreno, le quali grazie alle condizioni atmosferiche (anche variabili in gara), dovranno sempre essere affrontati con i dovuti settaggi. Dalla neve alla pioggia, passando per veri e propri temporali, gli eventi atmosferici giocheranno un ruolo fondamentale; la sensazione di correre di notte, con la sola illuminazione della nostra auto in mezzo a una tempesta, è qualcosa che metterà alla prova anche i giocatori più abili.
Parlando di settaggi, WRC Generations ci permetterà di mettere mano su diverse componenti della vettura, permettendoci di migliorarla o adattarla allo stile di guida che più ci aggrada. Tra le modalità invece troviamo la ormai immancabile Carriera, con relative possibilità manageriali riguardanti la scuderia e non solo, la corsa singola e le prove cronometrate. Passando invece al reparto online, va fatto un plauso al supporto che viene dato al gioco, con costanti aggiornamenti, modalità ed eventi online.
Tecnicamente
Il tasto dolente per WRC Generations è sicuramente il comparto tecnico/grafico. Mentre i modelli delle vetture sono fatti veramente bene, il resto dell’ambientazione e degli elementi non sono stati gestiti allo stesso modo. Un gran peccato perché il colpo d’occhio che il gioco potrebbe offrire grazie ai suoi suggestivi paesaggi, è davvero notevole, ma poi si ricade nell’uso di texture di bassa qualità, così come alcuni modelli poligonali.
Altra pecca per la versione da noi provata, ovvero quella PlayStation 5, è la presenza di solo 2 modalità prestazionali, ovvero 4k a 30 fps o 2k a 60 fps, non pervenuti i 120.
Il comparto sonoro si comporta egregiamente sia per quanto riguarda i suoni ambientali e il rombo dei motori, sia per il nostro copilota, totalmente doppiato in italiano. Anche l’utilizzo del Dual Sense è buono, non tanto per i grilletti ma maggiormente nei suoni emessi dalle diverse tipologie di terreno.
A onor di cronaca va detto che la prova di WRC Generations su PlayStation 5, è avvenuta tramite Dual Sense e non con l’ausilio di volante e pedaliera, risultando ugualmente godibile in tutto ciò che ha da offrire.