Puntuale come ogni anno, ecco che WWE 2K torna dagli appassionati delle tre corde per il capitolo annuale; tuttavia, per fortuna aggiungerei, sono lontani i tempi di capitoli imbarazzanti come WWE 2K20 ed ogni anno Visual Concepts riesce a proporre un titolo solido, divertente e non privo di innovazioni.
Questo anche grazie al fatto che non ci troviamo in presenza di un mero aggiornamento dei roster con qualche imbellettamento cosmetico; anche quest’anno quindi possiamo dire di avere in mano il nuovo miglior gioco di wrestling.
Chiaramente, per apprezzare al meglio quanto proposto dagli sviluppatori e da 2K, essere appassionati della WWE e aggiornati sugli ultimi avvenimenti è l’ideale, ma scopriremo che si tratta di un titolo divertente anche per i semplici amanti dei picchiaduro e dei titoli sportivi in generale.
Modalità di gioco
Il cuore pulsante di WWE 2K24 è dato ovviamente dalle modalità, e su queste dobbiamo concentrarci nel momento in cui terminiamo di installare il gioco.
Sicuramente quella che attirerà per prima la nostra attenzione è l’attesissima 40 Anni di Wrestlemania nella quale, come in una sorta di documentario condotto da Cory Graves, attraverseremo le edizioni più significative dello spettacolo più importante nello Sport Entertainment, ripercorrendo scontri leggendari, i cui protagonisti sono entrati di diritto nella leggenda del wrestling.
Pur non garantendo una grande rigiocabilità, è qui che ai fan di lungo corso (e non solo) spunterà qualche lacrimuccia: dalla nostalgia per il passato, alla possibilità di rivedere in azione i compianti Ultimate Warrior, Roddy Piper o Eddie Guerrero, tutto concorre a confezionare qualche ora di gioco da affrontare col cuore oltre che con il pad.
Accompagnati in alcuni frangenti dalle interviste a protagonisti del passato come Hulk Hogan o Stone Cold Steve Austin, spazieremo nell’arco di quasi 40 anni dalla prima edizione di Wrestlemania ai giorni nostri.
In totale sono presenti 21 incontri, che nonostante alcuni salti temporali ci mettono nei panni di tutti i più importanti atleti delle varie ere della WWF/WWE. Probabilmente rimane fuori qualche match importante frutto di mancate licenze o eventi collaterali, come quelli per cui non vedremo mai più in un videogioco di wrestling lottatori come Chris Benoit.
Come negli anni precedenti con gli showcase di Rey Mysterio e John Cena, si tratta di una modalità parzialmente guidata: ciò vuol dire che potremo affrontare (e vincere) i match come preferiamo, ma il gioco ci assegna man mano dei compiti a cui sarà importante assolvere per due motivi.
Il primo è che superando questi obiettivi otteniamo ricompense sotto forma di oggetti (cosmetici per lo più) da utilizzare ne La Mia Fazione mentre il secondo, che forse è il più interessante, fa si che all’azione in-game si sostituiscano i filmati originali che ci mostrano i veri incontri che stiamo ripercorrendo.
Unica nota stonata, ma parliamo sempre e comunque di uno spettacolo più che di uno sport vero e proprio, alcuni loghi, gli arbitri e i commentatori sono spesso offuscati per problemi di diritti.
La mia seconda modalità preferita è La mia Ascesa, che come sempre ci consente di seguire una story-line da portare avanti con la nostra personale Superstar. In questo caso ci troveremo ad affrontare l’arco narrativo denominato Undisputed: nei panni di un novellino che non ha mai brillato finora all’interno di RAW, dovremo salire tutti i gradini che ci separano dalla fama e dal titolo di Universal Champion lasciato vacante da Cody Rhodes, che ha abbandonato il ring alla volta di Hollywood.
Si tratta di una story-line in puro stile WWE, non particolarmente esaltante ma che scorre con piacere.
L’altro arco narrativo è Unleashed, in cui nei panni del fondatore di una federazione indipendente in rapida ascesa, accompagneremo la nostra stella Psycho Sally ad un provino per la WWE.
Sorprendentemente entrambi i personaggi vengono scritturati per RAW e NXT; la cosa più divertente, senza spoilerare nulla, è che ad un certo punto il nostro turn heel sarà molto, molto cattivo, e ci saranno poteri sovrannaturali, costumi da villain fumettistico e una stable malvagia a cui dare vita.
Una piccola chicca su questa modalità: alcuni membri del team che hanno dato vita allo script sono realmente stati ingaggiati per scrivere story-line per il mondo del wrestling.
Un’altra modalità che ha subito interessanti cambiamenti è Il mio GM: il presupposto è uguale, ovvero selezionare e guidare uno dei 4 brand del mondo WWE per portarlo alla gloria e fare più soldi possibili, competendo allo stesso tempo contro gli altri show e General Manager. Quest’anno da notare come, finalmente, è disponibile anche la ECW. Questa federazione funziona leggermente diversamente rispetto alle altre, non avendo un titolo femminile da assegnare e dandoci quindi la possibilità di far crescere un massimo di 4 lottatori.
Il nostro lavoro sarà quindi quello di gestire gli incontri, promuovere e scambiare i lottatori gestendone i contratti, cercando di non rimanere mai al verde. Occorrerà quindi una certa abilità nel gestire il roster, negoziando i contratti con i lottatori e facendo fuori quelli che man mano si adattano poco alla nostra gestione.
Per fortuna è abbastanza difficile finire i soldi, complici anche le tipologie di match speciali che potremo organizzare e che sono molto remunerative. Ovviamente renderanno di più tanto più le nostre Superstar saranno popolari, e per fare questo dovremmo accrescerne l’esperienza fino ad un massimo di 25 punti. Come possiamo fare? Con carte bonus, facendoli partecipare ai main event e rendendoli protagonisti dei promo che normalmente vediamo in tv durante i match.
Anche quest’anno vengono introdotti 4 nuovi GM, ovvero Teddy Long, Ted DiBiase, William Regal e Paul Heyman ognuno dei quali ha delle abilità peculiari, con le quali ci dovremo confrontare volta per volta.
Oltre al solito, potentissimo editor, tramite il quale potremo creare (o scaricare) qualsiasi lottatore ci venga in mente, e all’online rimane la modalità La Mia Fazione che rimane comunque molto simile a Ultimate Team di EA FC per cui dovremo costruire una nostra squadra acquistando pacchetti di carte. Non è onestamente la mia preferita.
Nuove tipologie di match
Anche quest’anno Visual Concept introduce delle novità per quanto riguarda le tipologie di incontri disponibili, come fu lo scorso anno con i War Games. Le novità di quest’anno sono il Casket Match reso immortale da The Undertaker, l’Ambulance lo Special Guest Referee e Gauntlet. Si tratta di incontri mediamente divertenti, tra cui spicca senza dubbio quello in cui svolgiamo il ruolo di arbitro e che ci consente, sostanzialmente di fare quello che vogliamo, a patto di non esagerare. Infatti in alto è presente una sorta di barra di giudizio, che se non rispettermo farà si che verremo rimpiazzati dalla WWE con un altro arbitro.
Gameplay di WWE 2K24
A livello di gameplay non troviamo particolari sorprese rispetto al passato. Le mosse sono diverse a seconda della tipologia di lottatore e della sua categoria, innanzitutto. Quindi niente voli dalla terza corda per gli Heavyweight e poche powerbomb per i pesi piuma. Lo schema dei comandi è il solito di sempre, ampiamente sperimentato. Con X e quadrato porteremo all’avversario colpi più o meno pesanti e con cerchio avvieremo una combo. Grazie ai dorsali potremo entrare e uscire dal ring, prendere oggetti contundenti da utilizzare come armi o compiere azioni contestuali (liberare il tavolo dei commentatori, chiudere la bara ecc.) o usare le corde per attaccare gli avversari più o meno inermi.
Come al solito durante alcuni frangenti dovremo superare dei minigiochi, alcuni riusciti meglio altri peggio, per volgere a nostro favore la situazione. Quest’anno ad esempio è stato integrato un minigioco che riproduce le sezioni durante le quali i lottatori si sfidando a colpi di chop; in questo caso dovremo premere a tempo il tasto quadrato per portare a compimento il colpo.
Tutto funziona più o meno bene, anche se la IA degli avversari ogni tanto lascia a desiderare; specialmente nei match a stipula speciale o in quelli con più contendenti, gli avversari tenderanno a confondersi oppure a dimenticare quali sono le regole in gioco. Il che sostanzialmente fa si che anche quando sembreremo spacciati, potremmo avere il tempo di recuperare e fare nostro l’incontro.
Audio e sonoro
A livello grafico WWE 2K24 è una gioia per gli occhi: tutto quello che ruota intorno ai lottatori è ben curato, dai costumi alle entrate ai modelli stessi. Colpo dopo colpo vedremo il tappeto del ring sporcarsi del sangue dei contendenti e i corpi dei lottatori diventare rossi e lividi per le botte presi, con il sudore che rende il loro sforzo più visibile che mai.
Chiaramente, trattandosi di un mondo in costante evoluzione può capitare che qualche lottatore abbia un costume che non utilizza più nella realtà, oppure ci siano mosse e filmati d’ingresso sostituiti nel frattempo. Ma è un peccato veniale.
Il sonoro invece, pur mantenendo un livello buono è leggermente rivedibile: il rumore della folla è spesso confuso e in ritardo con quanto avviene sul ring, mentre i commentatori talvolta partono con frasi a random che non sono coerenti con l’incontro su schermo.