Xbox e Sega hanno ufficialmente stretto una partnership, una collaborazione strategica fra i due brand in ordine allo sviluppo di nuovi giochi e tecnologie in ambito gaming, basate sulla tecnologia cloud Microsoft Azure.
L’accordo fra Xbox e Sega
La notizia, comunicata direttamente dal colosso giapponese del gaming, è stata accolta con entusiasmo da molti, ma essa non implica un accordo diretto per l’arrivo di giochi Sega sulle console ed ecosistema Xbox, nello stile del fronte creato da EA con Microsoft per l’approdo diretto di molti grandi giochi su Xbox Game Pass.
Quantomeno, non è stata ancora annunciata alcuna iniziativa ufficiale in merito, ne l’eventuale porting su console Microsoft di titoli molto attesi, e più volte rumoreggiati in passato, come Persona 5 e Shenmue III.
Tuttavia, il colosso giapponese ha fatto sapere che la partnership fra Xbox e Sega è fondata su una stretta collaborazione per realizzare nuovi giochi, sfruttando una tecnologia esclusiva e proprietaria di Microsoft, ossia Microsoft Azure.
Lo scopo è di realizzare nuove esperienze che sfruttano il cloud e la condivisione della medesima esperienza utente fra molte piattaforme, come PC, smartphone, tablet e simili. Si è parlato di un “super game” da realizzare come prima portata di questa nuova collaborazione, ancora però avvolto nel mistero.
Questo tuttavia, potrà essere il primo passo – si spera – di una collaborazione molto più estesa.
Ma senza annunci importanti quali porting di giochi, o addirittura nuovi titoli esclusivi in sviluppo da portare su piattaforme Xbox (questo super game potrebbe esserlo, ma non è stata data alcuna conferma ufficiale), che cosa possiamo attenderci, in concreto, circa l’esperienza gaming dei giocatori del brand verde crociato?
Xbox e Sega: ottimi rapporti e i piani per il futuro
Cominciamo subito a dire che Sega e Microsoft hanno avuto negli ultimi anni rapporti ottimi, una collaborazione di fatto già in essere, e soprattutto l’arrivo su Xbox di alcuni franchise di enorme spessore che i giocatori della piattaforma verde crociata consideravano come sogni impossibili solo 4-5 anni orsono.
La collection completa di Yakuza ne è un esempio lampante, perché si tratta di una collana di 7 giochi incredibili, incluso il recente Yakuza: Like a Dragon, giunti su Xbox Game Pass e quindi fruibili gratuitamente per tutti gli abbonati al servizio.
Inoltre, Phantasy Star Online 2, MMO in stile anime di Sega che ha raccolto una numerosa community attorno a se, è una esclusiva Xbox de-facto in quasi tutto il mondo tranne che in Giappone, probabilmente grazie ad un accordo fra i due Publisher (siglato anni fa) che preclude a Sony o altre piattaforme l’arrivo del titolo se non nella terra del Sol Levante.
Non ci sono piani infatti per un eventuale porting su PlayStation 5, e lo stesso dicasi di Football Manager 2022. Il re dei simulatori di calcio manageriale è stato vociferato di poter arrivare a un certo punto sulle console Sony (i cui utenti possono giocarlo anche su PC tramite Steam), ma a tutt’oggi non c’è alcuna conferma ufficiale, grazie a un trattamento di favore per Microsoft che si deve all’ottimo rapporto fra Xbox e Sega.
E’ chiaro che Microsoft e Sega sono in ottimi rapporti da alcuni anni, e non c’è dubbio che tutto rientri nella strategia della compagnia americana, la quale è stata più volte ribadita dall’Head di Microsoft Phil Spencer: si vuol estendere il marchio Xbox al Giappone molto più che in passato. Qui infatti, la console della compagnia americana storicamente è stata relegata a un ruolo di semisconosciuta, schiacciata dalle vendite da capogiro dei competitor Sony e (ultimamente ancor di più) Nintendo.
Microsoft Azure è una tecnologia che interessa molto a Sega, la quale vuole estendere i confini della propria conoscibilità anche in Occidente, dopo aver tentato in passato di competere direttamente con Sony e Nintendo come publisher di hardware e giochi, con scarsi risultati. Molti brand – da Shenmue allo stesso Persona – potrebbero solo trarre beneficio da una collaborazione di questo tipo.
Azure, e progetti pensati per abbracciare la community online di Xbox e di Xbox Game Pass, significherebbe maggiore visibilità per la mascotte Sonic the Hedgehog, rilanciato dalla collaborazione fra Xbox e Sega. E che dire di un eventuale Yakuza Online, sullo stile dell’inarrivabile successo del sandbox crime per antonomasia, Grand Theft Auto V?
La strategia di Microsoft: Xbox e Sega per intessere relazioni
Che l’accordo siglato non includa automaticamente l’arrivo di giochi finora esclusivi PlayStation su Xbox è chiaro. Ma come abbiamo potuto vedere nei risultati degli ottimi rapporti recenti di Microsoft con Square Enix – altro colosso giapponese del gaming – le cose cambiano in fretta una volta che riesci a instaurare una collaborazione con una grande azienda, trovando in ciò convenienza per entrambi.
Molti titoli della serie Final Fantasy sono già approdati su Xbox laddove (anche in questo caso) fino a pochi anni fa non sarebbe certo stati una scommessa sicura, e lo stesso Final Fantasy XIV sembra in dirittura di arrivo sulle console Microsoft.
Sega ha accordato a Microsoft un trattamento preferenziale su diversi titoli degli ultimi anni (fatte salve altre collaborazioni di più vecchia data, come quella con Sony per la serie Persona) ma l’enorme visibilità che può derivare dal pubblicare giochi su un servizio clamoroso come Xbox Game Pass, nonché la realizzazione di piani inseguiti da Sega da anni, come la creazione di giochi basati su tecnologia Cloud, sono elementi che spingono inevitabilmente la compagnia giapponese fra le braccia della casa di Redmond.
Parti con poco, arrivi a prendere il jackpot
Ma la vera strategia di Microsoft, anche grazie alla tecnologia Microsoft Azure, in considerazione delle ambizioni della compagnia in Giappone e delle dichiarazioni contrite dello stesso Phil Spencer (“la situazione attuale di Xbox in Giappone è inaccettabile per noi, e stiamo lavorando giorno e notte per portare nuovi giochi giapponesi su Xbox“), non si limita al recente accordo fra Xbox e Sega.
Forse – io penso anche con ottime probabilità – Persona 5 e Shenmue III arriveranno presto o tardi su Xbox, e senza dubbio nuovi progetti del colosso giapponese (come questo misterioso super gioco), nuovi titoli cloud grazie a Microsoft Azure, e nuovi sequel (da Persona a Shenmue passando per Yakuza) potrebbero essere esclusive Xbox almeno temporali (il ché sembra ormai essere il vero trend del mercato): certo che, un Persona 6 esclusiva Xbox anche solo per un mese, farebbe molto rumore.
Ma Microsoft vuole di più: vuole estendere la propria presenza ai tavoli più prestigiosi del gaming giapponese, intessendo relazioni importanti come quella con Sega, ed entrando direttamente in trattative per la pubblicazione (esclusiva o meno) di nuovi giochi di tutte le più importanti firme del gaming del Sol Levante: da Sega a Square Enix, da Capcom alla stessa Nintendo.
Capcom ha dichiarato che le sue vendite su Xbox sono state finora – tutto sommato – molto inferiori a quelle su PlayStation: questo deve cambiare, così come la collaborazione con Nintendo che ha portato su Xbox Octopath Traveler, deve continuare ad estendersi.
Rapporti di collaborazione e una generale presenza del marchio Xbox nelle strategie delle case giapponesi partono da un solo elemento: credibilità. Quella che ad oggi Xbox deve ancora costruire del tutto in Giappone, quella di cui Phil Spencer ha più volte parlato, nella ferma determinazione delle strategie aziendali di Microsoft e del brand Xbox.
Tuttavia un brand credibile deve mettersi in collaborazione e trattative dirette con i più importanti interlocutori, non lasciandoli alla sola influenza dei competitor.
Entrare in un sistema fino all’altro ieri alieno, come il circuito delle software house giapponesi più rinomate, è una delle priorità della casa di Redmond; E l’azienda intende farlo proponendo qualcosa che il competitor diretto non può offrire: una tecnologia cloud come Microsoft Azure sulla quale sono stati spesi anni di lavoro e ingenti capitali, per preparare l’intero ecosistema alla rivoluzione del gaming digitale che presto o tardi si imporrà sulle classiche vendite di titoli retail.
Da questo arriverà l’effetto concreto per i giocatori fedeli al brand Xbox (o che giocano su tale ecosistema assieme ad altri sistemi ben rodati, come Sony e Nintendo).
Xbox e Sega con Microsoft Azure: cosa aspettarci per il futuro
Microsoft ha già messo più di un piede in Giappone e nel suo circuito gaming, come mai prima d’ora nemmeno all’epoca d’oro dei JRPG sbarcati – anche in esclusiva – su Xbox 360: si tratta di collaborazioni dirette che trasudano inevitabili porting “scandalosi”, ossia quei titoli (come Final Fantasy e Yakuza) che solo 4 o 5 anni fa non avremmo mai pensato di poter vedere arrivare su Xbox.
Quindi, i players dell’ecosistema Microsoft possono certamente aspettarsi nuovi porting e nuove esclusive grazie alle relazioni ottime fra Xbox e Sega, nonché nuovi accordi con le case giapponesi più importanti, grazie al fatto che Xbox è ormai un interlocutore presente, credibile, e in grado di portare opportunità di guadagno imperdibili per molti colossi giapponesi del gaming grazie a Xbox Game Pass.
Possiamo aspettarci il proseguo della collaborazione (ora divenuta partnership ufficiale) fra Xbox e Sega basata su Microsoft Azure ma non solo: con Yakuza e – senza dubbio – i futuri titoli di un campione di vendite come Persona – sulle console della casa di Redmond, possiamo attenderci Persona 5 su Xbox, presto o tardi, in relazione agli accordi già in essere con Sony PlayStation.
E’ più che ragionevole pensare che anche i più recenti titoli delle serie Final Fantasy (incluso Final Fantasy XVI) e il porting di titoli Square Enix già notoriamente esclusive solo temporali, quali Forspoken.
Possiamo aspettarci un dialogo con altre Software House giapponesi quali Capcom grazie al “portfolio di relazioni” crescente della compagnia in Giappone, per interrompere il lungo soliloquio di Sony con una serie storica come Street Fighter, ma anche collaborazioni con case minori come PQube Limited, la casa della serie di shooter anime-style Gal Gun.
Quella di Gal Gun Returns è, fra l’altro, una ferita ancora aperta: la mancata pubblicazione per via dei contenuti “quasi erotici” del gioco e dell’attuale clima censorio con cui anche Microsoft – purtroppo – deve fare i conti, ha dimostrato che nemmeno la casa di Redmond è un territorio sicuro sul fronte censura.
Non c’è da biasimarli del tutto, come pure la stessa Sony in un certo senso: se la società stessa – tramite movimenti come Me Too e SJW – minaccia ritorsioni legali e punizioni in termini di reputazione alle compagnie, criminalizzando giochi che puntano si sul fan service e l’aspetto goliardico dello stesso, ma senza gli eccessi spesso paventati da questi movimenti, è logico che Sony e Microsoft cerchino di tutelarsi.
Contenuti che, fra l’altro, sono in accordo con la tradizione giapponese che tanto imbarazzo causa a Sony, ma senza proporre nessun “insulto alle donne”. la speranza è che, chi si sente offeso, semplicemente non acquisti i suddetti giochi.
Anche la collaborazione in atto fra Microsoft e Hideo Kojima – il geniale papà di Metal Gear – così tanto duramente criticata dai fanboy fedeli a Sony, si associa alla strategia dell’accordo fra Xbox e Sega.
Il game designer è il primo a volere un gaming esteso nella cultura popolare, non come “solo giochi”. E il suo lavoro potrà anch’esso inserirsi in un’ottica più grande: quella di rendere Xbox un marchio davvero senza confini, capace di far furore anche in Giappone; E dal Giappone, riflettere uno spessore molto maggiore incontrando i gusti di tutti i fan dei giochi giapponesi (fra cui il sottoscritto) in Occidente. I fan vogliono una loro diffusione il più possibile capillare, e socialmente accettata.
Giusto per la cronaca infatti, ieri facevo un giretto per i miei negozi di videogiochi preferiti, e osservando la vetrina dei giochi PlayStation 4 e PlayStation 5, non potevo che rattristarmi nel vedere tutti quei titoli stile anime giapponese, marchi di fabbrica di Sony di cui conosco a grandi linee i rispettivi brand, e sapendo che la quasi totalità di essi sono censurati pesantemente.
Ciò vale specialmente per i titoli più recenti, a indicare la fine di gloriosi tempi che furono, in onore della squallida campagna pseudo-femminista dei “Social Justice Warriors” e la loro follia iconoclasta.
Roba che, pensandoci bene, sembra di essere in mezzo ai “ganados“ di Resident Evil 4, nella folla di fattori e donne di paese impazzite che brandiscono coltelli da macellaio contro il povero Leon: