Xbox, dopo gli anni bui della prima parte di generazione di One, ha sicuramente risollevato il suo destino, proponendo ottime console e prevedendo quel Game Pass che ha letteralmente cambiato le sorti del gaming.
Tuttavia, nonostante negli ultimi due anni questo servizio in abbonamento sia divenuto imprescindibile per qualsiasi appassionato, i giochi first-party di Microsoft, a dispetto delle innumerevoli acquisizioni, faticano a confrontarsi con le esclusive di Nintendo e Sony, e ciò è stato anche ammesso dallo stesso Phil Spencer.
Questa considerazione è stata confermata dai risultati osservati nei recenti The Game Awards, in cui su 17 candidature Microsoft ne ha poi effettivamente vinta soltanto una. Proviamo a valutare insieme i motivi di tale risultato.
Xbox e i titoli first-party. Tempo di cambiare strategia?
Senza ombra di dubbio quello offerto da Game Pass è un catalogo di tutto rispetto, con importanti titoli rilasciati al day one e inclusi nell’abbonamento. Tuttavia, nonostante l’apprezzamento generale verso questi giochi, è abbastanza oggettivo affermare che nessuno di questi riesca a imporsi come un evento mediatico, così come succede con quelli di Nintendo e Sony.
Pensiamo ad esempio alle campagne marketing imbastite per titoli come Horizon Forbidden West e God of War Ragnarok oppure agli incredibili risultati raggiunti da giochi come Bayonetta 3, l’ultimo Kirby, o Pokémon Scarlatto e Violetto.
A tal proposito è opportuno fare due premesse. Una enorme campagna mediatica e una forte discussione attorno ad un gioco non corrispondono necessariamente a una elevata qualità. Ad esempio in molti cominciano a lamentarsi del fatto che Sony produca quasi sempre lo stesso genere di esclusive, ovvero videogiochi in terza persona dall’alto impatto cinematografico e molto “story-driven”.
Ancora, è indubbio notare come i giochi Nintendo usufruiscano di un enorme gruppo di fedelissimi che acquistano sempre i titoli, a prescindere dalla loro qualità (che rimane quasi sempre altissima).
Queste valutazioni sono senz’altro veritiere, ma in questo articolo ci si focalizzerà sul fatto che, a dispetto del genere di appartenenza, i titoli first party di Xbox incontrino molta fatica a imporsi nel discorso pubblico, e quando ci riescono rimangono per troppo poco tempo “sulla cresta dell’onda”.
Ciò che manca a Microsoft è senza dubbio una cerchia di titoli in grado di rivaleggiare con la controparte Sony, ovvero storie epiche e story-driven in grado di emozionare i giocatori e altresì imporre nuovi beniamini per rappresentare il marchio.
Insomma, oltre ai milioni per acquistare studi e per produrre videogiochi è necessario elaborare una strategia che punti non soltanto alla quantità di giochi da proporre su Game Pass ma anche alla loro qualità. Non a caso Sony ha sempre ribadito che progetti come Ragnarok non sono compatibili con il rilascio al day one su PlayStation Plus, proprio per l’ingente quantità di denaro richiesta.
Chi scrive infatti, pur apprezzando le esclusive Xbox, nel 2022 ha sfruttato il Game Pass principalmente per giocare ai tantissimi videogiochi di terze parti incluse nel Game Pass.
Il caso di Forza Horizon 5 e Halo Infinite
Per fare un esempio della questione sopra esposta, è utile ricordare quando accaduto con Forza Horizon 5 e con Halo Infinite. Dopo molto tempo, attorno a Xbox, si era creata una certa attesa per queste due produzioni, entrambe disponibili al day one sul Pass.
Nonostante i risultasti molto soddisfacenti di Forza Horizon 5, dopo qualche mese l’attenzione sul gioco è andata sempre più scemando, non riuscendo a essere per Microsoft ciò che titoli come Gran Turismo e le altre esclusive sono per Sony.
Ancora, Halo Infinite è un caso molto più emblematico, dato che nonostante un avvio scoppiettante soffre ormai da mesi problemi di spopolamento dei server, con gli sviluppatori costretti a inserire bot nelle varie partite online.
Xbox: la sua grandezza economica è la sua condanna?
In chiusura resta da osservare uno spauracchio che potrebbe indicare la strada che Xbox intraprenderà nel prossimo futuro. Il fatto di essere molto più grande (finanziariamente) delle controparti può causare un calo qualitativo generale nell’offerta delle esclusive, a fronte della diffusione del Game Pass, del proporre la console più potente sul mercato e di abbracciare il mercato PC insieme a quello delle console?
Un’alternativa che non sembra poi così irrealistica, anche considerando il fatto che Microsoft ormai punta chiaramente a vendere il servizio piuttosto che il singolo gioco o la macchina casalinga.
Insomma, nella speranza che l’amata Xbox non si riduca soltanto a questo, ovvero ad un enorme conglomerato di software house che puntano più a sviluppare in tempi brevi giochi da inserire al lancio sul Pass piuttosto che un’azienda con una sua specifica identità, non possiamo che attendere gli sviluppi del mercato.
Tra l’altro fa sorridere ma anche riflettere la notizia che testimonia come Apple Arcade abbia molti più abbonati di PlayStation Plus o Xbox Game Pass messi insieme!