Halloween ammalia umani, exo ed insonni, il suo macabro fascino invade la Torre. Sulla Luna devastata dai rituali dall’alveare Eris Morn ha in serbo per noi il dolcetto più goloso dell’evento; una quest per farci guadagnarci il diritto di impugnare una mitragliatrice esotica con una tremenda storia al passato; iniziamo, prima di avviare la quest a capire da dove deriva questo prodigio di piombo, dolore e oscura magia dell’alveare.
La fine di Omar Agah
Omar Agah era un cacciatore che, insieme ad Eris Morn e alla sua squadra, partecipò alla prima incursione contro Crota. Purtroppo il fireteam non era all’altezza del loro nemico, tanto che i membri vennero annientati uno dopo l’altro nei cunicoli lunari. Eris fu l’unica a salvarsi, seppur segnata dopo gli anni persi a vagare nelle oscure stanze dell’alveare.
Omar Agah era invece destinato ad una fine orribile. Ferito in uno scontro a fuoco, viene separato dalla squadra e trascinato nelle profondità della Luna da un potente stregone dell’alveare, il Cuore di Crota. Il mago tortura il guardiano in un continuo ciclo di agonia, strappando carne e Luce dal suo corpo per ingrassare la progenie di Crota, un brandello dietro l’altro. Infine viene trasformato in un insetto e ucciso.
Anni dopo, la Luce invade le gallerie dell’alveare dopo la morte di Crota e il guardiano ritorna in vita, cambiato nel fisico e nello spirito. Una squadra di ricognizione dell’Avanguardia porta l’insetto da Eris che riconosce in qualche modo il suo vecchio compagno. Spinta dalla compassione per la fine del suo amico, Eris darà ad Omar modo di vendicarsi infondendo la sua rabbiosa essenza nel telaio di una mitragliatrice, creando così Xenofagia.
Cominciamo la quest
Inutile dire che con una storia simile alle spalle, per reclamare questa potente arma dovremo affrontare l’alveare. Atterriamo sulla Luna nel Santuario e notiamo un portale a destra di Eris Morn.
Entriamoci e arriviamo nella stanza dove vediamo abbiamo già incontrato Eris. Guardandoci intorno possiamo vedere delle statue dell’alveare, 4 per essere precisi. L’obiettivo è accenderle tutte insieme, per farlo dobbiamo attivarle nel corretto ordine; ritorniamo quindi all’ingresso della stanza e volgiamoci verso le statue.
L’ordine per accenderle sarà:
- Avanti destra
- Dietro sinistra
- Avanti sinistra
- Dietro destra
Ora che le statue si sono accese, nella stanza comparirà un forziere che una volta aperto ci darà la quest Il Viaggio.
Emersione dall’oscurità
Il primo step ci chiede di recarci all’Ancora della Luce dove accenderemo nell’ordine dei bracieri dell’alveare. Per accendere questi fuochi abbiamo bisogno di un buff, una sfera infuocata per interagire appunto con i bracieri. Se sbagliamo la successione ovviamente perderemo il buff e dovremo ricominciare dal principio.
Il buff ha una scadenza di 60 secondi, il cui timer si resetterà ogni volta che interagiamo con un braciere. Possiamo andare con relativa calma senza perdere la sfera, ma se siamo troppo lenti, perderemo il buff e dovremo ricominciare la sequenza.
Rechiamoci ad Ancora della Luce, nella zona dove svetta una torre radio. Entra nella costruzione, nella zona più bassa a Sud; dietro ad una console troverai la sfera da raccogliere. Raccogliamo la sfera e nello stesso edificio accendiamo il primo braciere.
Una volta fatto spostiamoci a Nord verso la salita tenendoci poi a sinistra per entrare in una gola. Una volta qui saliamo sulle piattaforme e accendiamo il secondo braciere.
Per raggiungere la terza tappa ritorneremo sui nostri passi, per poi deviare verso il primo prefabbricato giallo, controllate l’angolo sinistro per trovare il terzo scaldino dell’alveare.
Rivolgiamoci verso la torre radio per scalarla questa volta. Saltiamo sulle piattaforme più alte, sulle tubature e troveremo il quarto braciere. Questo è celato dalla bandiera dei caduti appesa al lato sud della struttura, sulle travi inferiori.
Da qui sopra possiamo guardare verso Nord e saltare direttamente verso i due fabbricati gialli; il quinto braciere è sul tetto della costruzione a destra; in bella vista sulla cima della rampa.
Una volta acceso dobbiamo raggiungere il grosso snodo circolare presente nell’area esterna della mappa verso Est. Troveremo il sesto ed ultimo braciere proprio sul tetto della costruzione.
A questo punto comparirà un indicatore che ci porterà ad un altare dove lasciare il buff e progredire nell’impresa.
I settori perduti
Una volta accesi i fuochi passiamo allo step seguente. In questa fase dobbiamo visitare tutti e quattro i settori perduti sulla Luna, completarli e “digitare” una combinazione usando dei glifi dell’alveare vicini ai forzieri dei settori perduti.
Di per sé è un altro step molto semplice; ci troveremo di fronte ad una parete con dei simboli dell’alveare. Questi glifi saranno per noi una specie di tastiera, lo scopo è avere tutti i simboli uguali tra loro sparandogli. Immaginiamo dunque una tastiera telefonica, posizioniamoci di fronte e “digitiamo”:
- Comunione R1: 7, 9, 2, 2.
- Rivelazione R1: 6, 4, 5, 5, 4, 2, 8, 5.
- Logistica R1: 1, 7, 5, 6.
- Equipaggio R1: 3, 4, 5, 8, 7, 7, 8, 8.
Ovviamente non esiste un ordine specifico in cui visitare i settori perduti, per cui possiamo completarli a nostro piacimento. Ogni sequenza se inserita correttamente ci darà un frammento di mappa; se per sbaglio avete digitato male, bisognerà uscire dal settore perduto per ricomporre il numero.
Fossa dell’Eresia
Come già preannunciato nella nostra guida della Fossa dell’Eresia, la rimanente parte della quest la svolgeremo dentro il dungeon sulla Luna. Superiamo il primo step dei bastioni, otteniamo il drop e avanziamo al ponte, questa volta non cercheremo il passaggio in basso a destra.
Il nostro obiettivo infatti è raggiungere una porta in alto a sinistra; se osserviamo bene tutte le porte possiamo notare che ognuna di esse ha un glifo dell’alveare sopra le entrate. La porta che interessa a noi ne è sprovvista, per cui una volta individuata basterà raggiungerla, ovviamente non sarà così semplice: ogni porta nasconde una trappola mortale!
Il consiglio è di evitare appunto di camminare davanti alla porta, ma di sfruttare i salti per non attivare le trappole e preferire gli angoli o le sporgenze in penombra per arrivare alla porta che ci interessa. Una volta raggiunta ci basterà entrare e interagire con un simbolo luminescente all’interno, quindi proseguire nel dungeon normalmente.
A questo punto dovremo affrontare lo step degli orchi, le Gallerie della Disperazione, con qualche piccola accortezza. Per completare normalmente lo step non ci sarà niente di diverso dal solito, ma dovremmo compiere alcune azioni prima di proseguire nella segreta.
Possiamo vedere nella mappa 2 zone di colore azzurro che dovremmo esplorare questa volta. La prima zona da raggiungere è quella a sinistra, la scogliera con il gradone sotto il livello del labirinto. In questa zona troveremo un braciere, come quelli accesi all’inizio della quest; una volta attivato delle pedane saliranno dal baratro, creando un passaggio verso l’altare. Qui raccoglieremo una sfera, proprio come nei primi step sulla superficie lunare, che dovremmo usare per aprire il percorso verso il boss.
Ritorniamo indietro e costeggiamo il baratro tenendolo alla nostra destra, raggiungiamo la zona sottostante alla stanza n.4 e arriviamo alla parete rossa con dei portoni. Una porta avrà delle fiaccole con cui interagire, ed è qui che useremo la sfera, aprendo così il passaggio che figura nella parte destra della mappa. Un breve percorso nell’oscurità ci farà raggiungere una stanza segreta in cui affronteremo un boss; Volmâr, l’Istigato, vediamo le dinamiche.
Innanzitutto la zona di scontro è meglio dividerla in due stanze. Nella prima stanza, non ci saranno nemici, sarà la zona franca, utilissima soprattutto se vogliamo completare la quest in solitaria, cosa difficile, ma non impossibile. In questa zona vedremo 4 altari; ognuno di essi porta un simbolo dell’alveare e brucia una fiamma elementale, solare, ad arco, da vuoto o cinetica.
Nella zona di combattimento, la seconda stanza, sparsi negli angoli ritroveremo gli altari visti nella zona sicura, ma solo con il glifo dell’alveare senza indicazioni sulle braci elementali. Al centro di questa zona, su un ponte troveremo un altare dove prenderemo la ben nota sfera.
Durante il combattimento comparirà una scritta nell’angolo in basso a sinistra dello schermo. Questa ci indicherà infatti l’elemento al quale Volmâr sarà debole, l’unico a danneggiarlo.
Abbattiamo Volmâr
A questo punto conosciamo le basi per abbattere la maliarda, vediamo come procedere per massimizzare il danno. Per cominciare assicuriamoci di trovare una buona combinazione di armi e super dei vari elementi per assicurarci di infliggere ingenti danni al nemico.
Considerate nella scelta delle armi che Volmâr avrà il supporto di diversi mob che ci complicheranno la vita; per questo motivo accertiamoci di avere un’arma pesante per danneggiare il boss e un’arma per fare un po’ di pulizia. Detto questo iniziamo:
- Un guardiano da solo andrà a recuperare la sfera a centro mappa diventando il portatore, consigliamo un cacciatore con invisibilità per sfuggire agli attacchi nemici.
- Raccolta la sfera ti apparirà la scritta con il tipo di danno elementale per uccidere Volmâr.
- I due guardiani rimasti nella prima stanza, vedendo la brace utile allo scontro, diranno al portatore quale simbolo è necessario per attivare la fase di danno che durerà 30 secondi.
- Una volta raccolta la sfera, il portatore coordinerà gli altri due compagni per riuscire a sfruttare tutto il tempo a disposizione per il danno.
- Terminata la fase danno, ricomparirà la sfera al centro, quindi ripetiamo la sequenza fino a che Volmâr non sarà stata abbattuta.
Potrebbe succedere, soprattutto se non stiamo in una squadra di 3 giocatori, che ad esempio nessuno abbia equipaggiato armi utili al danno; un’eventualità concreta se state compiendo la sfida in solitaria. In questo caso sarà sufficiente far scadere il tempo al sicuro nella prima stanza e ritentare dopo, sperando che esca un elemento che abbiamo equipaggiato. Inutile dire che un Pistolero con Falconotte, una Bomba Nova, o un Assaltatore con Codice del Missile sono perfetti per fare ingenti danni al nemico.
Una volta eliminata la maliarda sarà sufficiente completare la segreta come di consueto per ricevere un oggetto da consegnare ad Eris Morn. Una volta usciti dalla Fossa dell’Eresia rechiamoci al Santuario per parlare con Eris e ricevere la tanto sudata Xenofagia.
Con il rilascio di Destiny 2: Oltre la Luce sono entrati in gioco dei cambiamenti; con l’introduzione del Monumento alle Luci Perdute la quest per Xenofagia non richiede più il completamento dell’intera segreta, ma solo l’eliminazione della maliarda.
Usata in PvE, Xenofagia potrebbe essere una delle armi pesanti più versatili di Destiny 2, almeno finora. Si tratta di una mitragliatrice a bassissima cadenza e impatto devastante; 13 colpi con un raggio di esplosione notevole, in grado di falciare ondate di nemici in pochi secondi. Un vantaggio non da poco è che i colpi, nonostante il generoso raggio di esplosione non ci causeranno alcun danno, ottimo quindi per la gestione della folla quando troppi schiavi vogliono abbracciarti.
Spero questa guida ti sia stata d’aiuto nel completare la quest, resta su iCrewPlay per nuove guide, tutorial e molto altro sul mondo di Destiny 2.