Conosciamo tutti la saga di Assassin’s Creed, la celebre serie di videogiochi prodotta e sviluppata da Ubisoft, famosa per ambientare ogni suo capitolo in una parentesi storica semi-realistica. Da molti anni i fan chiedevano a grande voce un capitolo che fosse ambientato nel Giappone feudale, e Ubisoft (con un po’ di ritardo, ma giusto un pochino…) ha finalmente risposto alle richieste del pubblico.
Nella giornata di ieri, 15 maggio 2024, è stato presentato il nuovissimo trailer di Assassin’s Creed: Shadows, nuovo capitolo della saga ambientato proprio nel Giappone feudale, più precisamente a fine del XVI secolo. Dal trailer abbiamo potuto conoscere i due nuovi protagonisti del titolo: una kunoichi e un samurai nero.
Nella mia testa immagino già i commenti indignati di una parte del web non proprio incline al politicamente corretto e alle sue battaglie di rappresentazione, ma a questo giro non potranno urlare scandalizzati al cosiddetto “blackwashing”, perché un samurai nero è effettivamente esistito e il suo nome era Yasuke.
Un po’ di contesto storico
Siamo a fine 1400, a seguito del trattato di Tordesillas, fu convenuto che la Spagna avrebbe ricevuto dal Papa il permesso di conquistare le terre d’America, mentre al Portogallo sarebbero state concesse le terre a oriente e in Africa.
Facciamo un salto di circa 40 anni avanti nel tempo: nel 1534 venne istituito l’ordine dei Gesuiti, successivamente formalizzato nel 1540 da Papa Paolo III. Uno dei compiti principali dell’ordine era quello di educare e infatti molte cattedre furono affidate a esponenti di alto rilievo, proprio per diffondere i nuovi insegnamenti, contrapponendoli a quelli protestanti. I credi gesuiti non si limitarono all’Europa centrale ma ben presto furono esportati in quei paesi da poco scoperti, tra cui il Giappone.
Yasuke, il “samurai nero”
Non sappiamo praticamente nulla di Yasuke, le sue origini sono avvolte nel mistero, così come la sua data di nascita o il suo vero nome. Quello che sappiamo per certo è che nel 1597 Yasuke giunse in Giappone in qualità di valletto di Alessandro Valignano, un noto gesuita italiano. Tutte le informazioni che sappiamo su Yasuke, almeno quelle confermate, sono giunte a noi grazie alla raccolta epistolare denominata Cartas que os padres e irmãos da Companhia de Jesus escreverão dos reynos de Japão e China II, raccolta che racchiude alcune riproduzioni delle lettere di Luìs Froìs.
Yasuke viene descritto “nero come una mucca” e “forte come dieci uomini”; le sue peculiari caratteristiche attirarono l’attenzione di Oda Nobunaga, che decise di convocarlo per vedere con i suoi occhi il cafre (schiavo africano). Nel racconto, Froìs sostiene che il daimyō fu talmente incredulo del colore della pelle di Yasukue che lo fece lavare per assicurarsi che non si trattasse di inchiostro.
In un’altra lettera, Lorenzo Mesia racconta che Nobunaga rimase così ammaliato dallo straniero, grazie anche al fatto che l’uomo sapesse parlare il giapponese, che da quel momento decise di renderlo un tono (un titolo di rispetto ma non nobiliare) e gli affidò una spada, rendendolo agli occhi di tutti un vero e proprio guerriero, ma non propriamente un samurai.
Dopo la morte di Nobunaga, Yasuke continuò a servire i suoi discendenti, ma dopo un incontro con un vassallo di Akechi Mitsuhide, l’assassino di Oda, fu costretto a consegnare la sua spada e tornare dai gesuiti. Da qui si perdono le notizie del “samurai nero”, nonché primo africano ad aver visitato il Giappone centrale.
Cosa avrà Ubisoft in servo per questo personaggio così iconico? Lo scopriremo questo 15 novembre, giorno di uscita di Assassin’s Creed: Shadows!