Sviluppato da Bohemia Interactive Studio e pubblicato in sinergia con Tencent Games, Ylands: Nintendo Switch Edition è un sandbox con elementi di gioco d’azione che prende ispirazione da Minecraft ma prova ad approfondire determinate fasi di gioco. Nel dettaglio, Ylands: Nintendo Switch Edition, come da titolo, è la trasposizione del titolo originario uscito nel 2019 per l’ibrida Nintendo e questa è la nostra recensione!
Ylands: Nintendo Switch Edition sei pronto a una nuova avventura?
Ylands è un titolo che spiazza, specialmente nella sua modalità principale: quella denominata “avventura”. Prima di scivolare nei dettagli, è bene evidenziare che l’opera firmata Bohemia Interactive Studio ha anche una modalità “creativa” tipica dei sandbox e dove, fondamentalmente, sarai libero di dar sfogo alla tua fantasia e voglia di esplorare senza alcun limite o difficoltà. Ma è anche una modalità fine a se stessa e pensata esclusivamente per gli appassionati del genere.
Tra le due modalità di gioco c’è poi il negozio, un piccolo punto dolente. Ylands conta, ad oggi, ben dieci contenuti DLC che variano da un minimo di 0,99 euro a un massimo di 9,99 euro. Si tratta di aggiunte che potevano essere implementate direttamente nel titolo base considerando che si tratta di una trasposizione dedicata esclusivamente alla console Nintendo (ricordiamo che il titolo originale per PC è datato 2019). La scelta di fornire un titolo standard senza aggiunte di sorta, potrebbe scoraggiare i più anche alla luce del fatto che tale versione, come scopriremo nei successivi paragrafi, è tra le più problematiche a disposizione.
Ma torniamo alla questione “narrativa”. Ylands ha una parvenza di narrazione così concentrata ma così concentrata che la vivrai tutta nei primi 10 minuti di gioco. Parliamo di 10 minuti così caotici e intensi che riescono sia a stranirti che a deluderti in quanto t’illudono di un qualcosa che Ylands semplicemente non è. Andiamo con ordine, prima di tutto, dopo aver personalizzato il nostro intrepido esploratore, ci ritroveremo senza alcun motivo o incipit di sorta, in una tomba egizia.
Qui recupereremo un ninnolo antico in un processo che si rivelerà essere una sorta di “esame” per entrare in una gilda di avventurieri professionisti. Pochi minuti dopo e dall’antico Egitto, ci ritroveremo a cavallo di un orso polare, immersi nella neve e impegnati per una manciata di secondi a solcare una distesa bianca. Qualche minuto ed eccoci su una nave a spiegare le vele e ad avvicinarsi a una piccola isola dove c’è una baita nelle cui fondamenta c’è un fantasma di un pirata barbuto che ci vuole ammazzare.
Tutto questo inanellarsi di eventi che si concludono con il nostro esploratore che naufraga su un’isola deserta perdendo fondamentalmente tutto. Noi abbiamo compreso il motivo dell’incipit: farci vivere e sperimentare con strumenti di livello “medio/alto” che siamo poi chiamati a raggiungere o superare. Il problema è che dopo un assaggio di quel livello, con quella varietà, il ritrovarsi spiazzati, senza niente e in una location prevalentemente spoglia e monotona non è facile da affrontare.
E se è vero che il titolo, potenzialmente, offre ben oltre di quell’assaggio dato dal prologo, è altrettanto vero che il tempo richiesto per raggiungere quel livello è molto esoso e richiede più di un sacrificio. Inutile dire che, la trama caotica e mal narrata nel prologo va a sfumare quasi del tutto lasciandoci pieno controllo nell’esplorare un mondo sì vasto e pieno di segreti ma anche frustrante e complesso da giocare.
Esplorando e migliorando
Ylands è un sandbox votato all’esplorazione e alla costruzione con un sistema di miglioramenti ad albero decisamente intuitivo ma molto esoso. Si tratta di un’avventura dotata anche di due sistemi di telecamera: in prima e terza persona. Oltre a raccogliere elementi, potremo anche combattere e risolvere piccoli e banali enigmi ambientali oltre a padroneggiare un sistema di navigazione su carta molto interessante.
I problemi di tutte queste opzioni elencate sono però focalizzati in un unico punto: i controlli di gioco. Nel dettaglio, la trasposizione per Nintendo Switch presta il fianco a diverse critiche che portano il gioco a diventare inspiegabilmente frustrante, lento, impreciso… in poche parole: non diverte. Ma procediamo con ordine: prima di tutto la telecamera. Questa non funziona in nessuna delle sue modalità, incastrandosi, smuovendosi da sola o oscurando dettagli utili all’esplorazione (problema che si acuisce quando siamo in location chiuse).
Il combattimento, invece, presenta hit box imprecise con nemici che riescono a falciarci con pochi colpi e anche a buona distanza. In questo caso basta un po’ di pratica e un accurato studio delle distanze per poter prendere la mano e avere la meglio. D’altronde, Ylands non è un action game puro e tutto sommato, regala una buona varietà in questo genere. Il sistema di navigazione ci ha portato invece a incagliarci in ostacoli invisibili o a fossilizzarci senza riuscire a indirizzare bene le vele per sfruttare il vento. Anche qui, tocca avere pazienza, abituarsi e avere anche un po’ di fortuna (e per carità divina non avvicinatevi troppo ai moli o la nave sembrerà incollarsi a essi).
Navigare tra i menù di gioco, invece, è inizialmente caotico e scomodo e può creare un po’ di confusione. Altro problema è legato ai caricamenti costanti che spezzano un ritmo di gioco già di suo lento e compassato. Senza contare che su Nintendo Switch la velocità stessa del gioco subisce dei rallentamenti vistosi, soprattutto quando ci sono più elementi su schermo. Elementi che potrebbero anche apparire in ritardo a causa di diversi bug.
Tutto questo è un peccato colossale perché il mondo di gioco di Ylands è vasto, costruito su più strati, pieno zeppo di elementi da raccogliere e segreti da scoprire se solo la struttura ludica riuscisse a supportare a dovere tutto ciò. C’è da dire però, che gli sviluppatori ne sono a conoscenza e già durante il nostro periodo di prova sono stati effettuati ben tre aggiornamenti diversi che stanno provando gradualmente a rendere l’esperienza di gioco più fluida e piacevole. C’è ancora molto da lavorare ma siamo speranzosi.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Ylands può apparire inizialmente anonimo e grossomodo questa sensazione rimane immutata se non fosse per un mondo di gioco comunque estremamente colorato e ben variegato. Come detto, già il prologo ci ha dato un assaggio delle possibilità racchiuse nel titolo. Possibilità però che richiedono molto tempo e pazienza per essere svelate e vissute.
Il sonoro è gradevole, nulla di eccezionale con alcuni effetti ambientali che emergono in lieve ritardo. Molto apprezzata la presenza dei sottotitoli in lingua italiana, un’aggiunta non da poco considerando che agevola non poco la comprensione del mondo di gioco e soprattutto dell’impianto da crafting con relativi potenziamenti e strumentazioni da costruire e padroneggiare.
Infine, il titolo arranca in entrambe le versioni dell’ibrida Nintendo anche se il peggio viene offerto sulla modalità portatile dove i caricamenti sono più opprimenti e sentiti, così come i rallentamenti dell’azione su schermo. Un peccato considerando le potenzialità di un titolo del genere in completa portabilità. Ammettiamo che l’idea di poter esplorare un mondo così ampio ovunque fossimo ci aveva decisamente stuzzicato.