Uno dei generi più in voga e anche più adatto alla realtà virtuale, è sicuramente quello degli shooter in prima persona. Zombieland VR: Headshot Fever, titolo sviluppato da XR Games, appartiene proprio a questo genere e usa un tema consumato fino all’osso ma che non sembra stancare mai, quello dei morti viventi.
Zombieland VR: Headshot Fever ci metterà di fronte a diversi livelli nelle più disparate ambientazioni, tutti ovviamente infestati da zombi e nei quali dovremo farci strada fino alla fine nel minor tempo possibile. In questi giorni abbiamo avuto modo di indossare il casco per la realtà virtuale e provare questo titolo, vediamo com’è andata.
Zombieland VR: Headshot Fever storia e ambientazione
Guarda un po’, il mondo è andato allo sfascio a causa di un virus il quale ha trasformato le persone in non morti e toccherà a noi, insieme ai nostri compagni cercare una cura… no, niente di tutto ciò. In Zombieland VR: Headshot Fever il mondo è sì andato allo sfascio per colpa degli zombie, ma l’umanità non ha cercato nessun tipo di soluzione, ha solo sfruttato il tutto come solo lei sa fare.
Difatti nel mondo di Zombieland VR, i non morti vengono usati per le gare di quello che ormai è diventato lo sport mondiale: attraversare di corsa dei percorsi uccidendo tutti gli zombie che si trovano sulla via ed effettuando quanti più colpi alla testa possibile. Tutti coloro i quali eccelleranno in questa disciplina riceveranno un invito per la gara più importante di tutte!
Pur non avendo una vera e propria modalità storia, Zombieland VR: Headshot Fever racconta gli eventi attraverso altri 4 personaggi che faranno parte del nostro team (in realtà saremo noi a esserci uniti a loro), e anche attraverso i livelli i quali saranno dotati di una mini trama, anche se davvero misera.
L’ambientazione che circonda tutti gli eventi del titolo, è il classico mondo in rovina infestato dagli zombie e i livelli nei quali andremo a cimentarci, varieranno da strade a centri commerciali, passando per appartamenti, officine meccaniche e molto altro offrendo così una buona varietà di luoghi che non sembrano mai uguali.
Gameplay e longevità
L’obiettivo di Zombieland VR: Headshot Fever sarà quello di completare dei livelli infestati da zombi nel minor tempo possibile, facendo affidamento al nostro arsenale di armi. Parlandi di livelli intendiamo che il gioco sarà spezzettato tra una corsa e un’altra, periodo nel quale saremo nel nostro quartier generale col resto del team per pianificare la propria corsa o migliorare l’equipaggiamento.
Il funzionamento dei livelli non prevede la libertà di movimento, ma saremo costretti e seguire un “binario” fino a trovare la prima orda. I non morti punteranno nella nostra direzione e dovremo abbatterli tutti prima che questi ultimi si avvicinino troppo perché anche un singolo colpo comporterà il fallimento del livello. Non sarà possibile lasciarne neanche uno in “vita” e spesso, per battere il record del livello, bisognerà memorizzare in che ordine abbattere l’orda.
Come la parte Headshot Fever del titolo lascia intuire, i colpi alla testa saranno una meccanica essenziale del gioco; difatti riuscendo a colpire due volte di seguito (double tap) un non morto in testa, questa esploderà in un effetto che rallenterà il tempo, situazione molto favorevole per puntare al prossimo zombie e cercare di concatenare più colpi alla testa possibili. Una volta pulita la schermata da tutti gli zombie, seguiremo il binario fino alla prossima orda e così via fino alla fine del livello.
Le orde di non morti nei livelli di Zombieland VR: Headshot Fever, saranno composti da zombie diversi non solo nell’aspetto, ma anche nella tipologia. Durante le nostre corse ci imbatteremo in nemici con particolari abilità ben più pericolosi di quelli semplici; alcuni saranno in grado di lanciarci contro degli oggetti (e mi raccomando, guarda bene la fantasia degli oggetti che ti verranno lanciati contro) che dovremo colpire al volo prima dell’impatto perché, pur non uccidendoci, oscureranno la nostra vista esponendoci all’attacco dei nemici.
Ci saranno anche non morti mini boss, dotati di particolari abilità come mandare in modalità furia l’orda, chiamare rinforzi, avere dimensioni colossali e molte altre, ognuno con la propria strategia per essere affrontati anche se, i colpi alla testa, funzioneranno benissimo.
I livelli presenteranno ognuno 4 sfide al proprio interno con i più variegati obiettivi come il non mancare neanche un colpo, usare una determinata arma, trovare e colpire degli oggetti nascosti e ovviamente finire il livello entro il tempo stabilito. Completando questi obiettivi riceveremo varie ricompense come perk, skin e carta igienica, la valuta del gioco la quale servirà per potenziare le armi in base.
Ultimo e più importante di tutti, completando le sfide otterremo dei bollini i quali, una volta collezionati 15, ci daranno l’invito alla gara finale anche se, nelle nostre condizioni, sarà una sfida estrema da superare; bisognerà tornarci meglio equipaggiati e potenziati.
Nella nostra base, oltre che a scegliere il livello successivo, potremo vedere tutti gli obiettivi raggiunti, fare pratica con le armi e usare la carta igienica per potenziare le nostre armi le quali risultano davvero limitate nella tipologia e se pur tutte molto funzionali non offrono grande scelta.
Tecnicamente non morto
Zombieland VR: Headshot Fever si presenta ben strutturato a livello grafico, sia come diversificazione di zombie che nella composizione dei livelli ma, come purtroppo accade spesso in queste tipologie di giochi in realtà virtuale, non sarà presente tutto il braccio ma vedremo le nostre mani volanti impugnare le armi.
Il sonoro e buono ma niente di memorabile, con brani orecchiabili ed effetti ambientali nella norma che serviranno per lo più a farci capire da che direzione stanno arrivando i non morti. Il gameplay e molto semplice ma diretto: impugna le armi, punta e spara, e funziona benissimo così. Peccato per l’interattività con gli oggetti nei livelli, veramente ridotta all’osso e in uno shooter game non è proprio un punto a favore.
Durante le mie corse in Zombieland VR: Headshot Fever non ho riscontrato nessun bug o rallentamento di sorta; le partite scorrevano piacevoli e le teste degli zombi riempivano lo schermo.