Che dolce invenzione lo zucchero!
Lo zucchero bianco, al velo o di canna, è un alimento che conosciamo ed usiamo tutti quanti. A volte ne abusiamo persino, motivo per il quale è finito negli ultimi anni sul banco degli imputati, come principale indiziato di malattie come il diabete, la carie e causa di obesità. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, dovremmo mangiare circa 25 grammi di zucchero a testa al giorno. Il quantitativo è pari a sei cucchiaini da caffè, ma in realtà ne consumiamo in media 80 grammi al giorno. Dopotutto ci dà subito energia, ed è contenuto in un sacco di alimenti. Pensate quindi che ogni mese consumiamo circa 2 kg di zucchero a testa!
A chi dobbiamo la scoperta dello zucchero?
La dobbiamo ai popoli delle Indie e della Nuova Guinea, i primi a coltivare la canna da zucchero ed usare il saccarosio estratto dalla sua bollitura già 8000 anni fa. Furono poi gli Arabi a far si che si diffondesse in Sicilia, in Spagna ed in Europa.
In principio lo zucchero era considerato un alimento prezioso, anche dal punto di vista economico, il motivo era dovuto al fatto che non era facile coltivare le piante da cui veniva estratto. Pensate che il “sale degli arabi” o il “miele senza api”, come veniva chiamato, era venduto in piccole dosi in drogheria. Poi Colombo scoprì le Americhe e le condizioni climatiche particolarmente adatte a fare grandi coltivazioni di canna e barbabietola. Ciò comportò un aumento della produzione, una maggiore importazione ed un costo meno elevato, che ne favorirono la diffusione.
Bianco o grezzo?
Sappiate amici di Icrew, che la differenza tra i due in termini di benefici e calorie è veramente minima; anzi quello grezzo contiene la melassa, una sostanza ricca di vitamine che viene separata durante la fase di centrifuga. Il pericolo delle calorie si cela soprattutto negli alimenti che lo contengono, e persino nelle bibite, quindi fate attenzione a non eccedere con il consumo di alcune note e frizzantine bevande. E non abusate dei dolci.
Perché esiste la versione nella bustina?
Le bustine di zucchero che siamo soliti trovare nei bar, sono nate in Francia, da un idea di Ernest Picard nel 1909. Questo metodo fu eseguito solo per la protezione del prodotto a causa degli elementi esterni ; infatti ci poteva essere un contatto diretto con polvere ed insetti. Dal 1917 sono diventati popolari in tutti i ristoranti. In base al paese varia anche il peso di tale confezione. In Italia i grammi all’interno sono 4-5 mentre in Spagna 7. Gli Stati Uniti, per contrastare l’obesità, hanno ridotto il peso della bustina a 2-3 grammi.
E per finire un dolce consiglio, anzi due
Se proprio non ce la fate a rinuciare al dolce, variate un pò la vostra alimentazione, ad esempio non zuccherate caffà e te, variate la colazione evitando i dessert e favorendo i succhi di frutta non zuccherati ed i cereali.